E’ terminata l’ennesima mostra su Covili in Provincia di Modena; la quinta in pochi anni.
Le polemiche sono state numerose non tanto sulla qualità del pittore, un buon pittore senza alcuna quotazione reale al di là del Secchia e del Panaro, quanto sui costi. La spesa di oltre un miliardo delle vecchie lire per poco più di 15.000 spettatori è veramente uno spreco pazzesco. O forse peggio.
Covili gode da sempre di un attenzione spropositata da parte degli enti locali modenesi esclusivamente per meriti politici legati prima al PCI, poi al PDS, oggi ai DS; nessuno ha mai sentito il bisogno di parlare di Covili se non dietro compenso: Vittorio Sgarbi, Giorgio Celli, Maurizio Maggiani, Massimo Foschi, Maria Teresa Orego ne hanno parlato magnificandolo ESCLUSIVAMENTE perché a libro paga dei curatori della mostra che, con soldi pubblici, hanno imbastito un operazione pubblicitaria che da sola,
Il valore dell’artista, povero Covili, grazie a questa mostra non è aumentato ma, in compenso, è diminuita la credibilità dei controlli e dei criteri di elargizione del Comune e della “povera” Fondazione Cassa di Risparmio di Modena che si è prestata ad un operazione con connotati poco chiari.
Avevano dichiarato che questa mostra avrebbe portato Modena alla ribalta nazionale, attirato a Modena almeno 30.000 visitatori,riempiendo gli alberghi, che la famiglia Covili non avrebbe guadagnato da questa operazione non un centesimo e che il controllo sulle spese sarebbe stato rigoroso.
Tutto falso!Falsissimo. Tranne le pagine a pagamento sui giornali, e le polemiche, questa mostra non “l’ha filata” nessuno. I visitatori sono stati meno del numero già basso preventivato. La famiglia Covili ha comodamente pubblicizzato le colorate opere di cui ha pieni i magazzini portandosi a casa più di 100 milioni di lire in due mesi mentendo spudoratamente sulle dichiarazioni fatte precedentemente e per quanto riguarda il controllo sulle spese è meglio non parlarne.
Con alcuni amici e con i ragazzi di Azione Giovani ci siamo dati il cambio contando i visitatori e i numeri sono offensivi per gli organizzatori; sono stati gonfiati e hanno dimostrato quello che si sapeva dall’inizio.
I criteri che muovono il Denaro pubblico, in questa Città, non sono gli stessi del Buon Senso e questa mostra macchierà per sempre le mani di chi ha firmato queste allegre elargizioni.
Il prof.Landi ha accettato, a mio avviso supinamente,di proseguire ed aumentare le già strabordanti elargizioni per questa mostra pertanto cosa farà un domani per artisti bravi, conosciuti e stimati come ad esempio Wainer Vaccari che da anni ha Mostre e rassegne ovunque nel Mondo pagate ed organizzate da chi crede in lui?
Sarà bene parlare con qualcuno del Consiglio d’Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio e chiedere di non far presentare domanda a Vaccari altrimenti il prodigo Landi, digiuno d’Arte e d’Economia, sarebbe capace di chissà quale sproposito.