
Alla Meloni sono mancate la prudenza e la riservatezza che dovrebbero caratterizzare il suo parlare. Nella diplomazia di una volta, ogni parola aveva almeno un senso, se non due o tre. Ora non è ha più neanche uno, facendo diventare assai labile la divisoria fra parlare e sparlare.
Pensare che due comici russi, dove ridere di traverso può significare la galera, facciano una telefonata fasulla alla Meloni senza avere qualche permesso, se non suggerimento, è da ingenui. Guarda caso hanno iniziato i loro scherzi nel 2014, in seguito all’invasione russa del Donbass e della Crimea e sempre, in ogni telefonata, l’argomento ha come principale oggetto proprio l’Ucraina. Intervistato dalla Gruber, uno degli autori ha infatti precisato: “Abbiamo parlato quasi mezz’ora e il vostro premier voleva continuare a parlare. Noi abbiamo chiuso la conversazione, avevamo già ricevuto le risposte sull’Ucraina e i migranti in Europa. Tutto quello che interessa non solo a noi cittadini russi ma a tutto il mondo”.
Ciò rende il caso ancora più grave perché non si è trattato di uno ‘Scherzi a parte’, ma di un atto ostile al nostro Paese e non basta a tacitarlo facendo cadere la testa del consigliere diplomatico di Palazzo Chigi e bollando il tutto, come sostiene Meloni, come superficialità dell’ufficio diplomatico”. Basta troppo poco per arrivare a parlare direttamente e burlarsi del nostro Primo Ministro.
Lo rende un fatto gravissimo ‘avere la Meloni espresso pareri e giudizi diversi, contrapposti, a quanto sostenuto ufficialmente davanti al Parlamento, dove ha ripetuto a gran voce il sostegno all’Ucraina, prostrandosi alle posizioni americane, mentre in privato rivela pareri diversi. Non può avere idee diverse da quelle che dichiara nelle sedi istituzionali e d’ora in poi le sue parole avranno meno credibilità.
Alla Meloni sono mancate anche quella prudenza e quella riservatezza che dovrebbero caratterizzare il suo parlare. Ah, la diplomazia di una volta, quando ogni parola aveva almeno un senso, se non due o tre. Ora non è ha più neanche uno, facendo diventare assai labile la divisoria fra parlare e sparlare.
Ma non si preoccupi la Meloni: una nazione capace di digerire senza indignarsi la farsesca vicenda berlusconiana della nipote di Mubarak, non si indignerà neanche stavolta.
In più la Meloni, suo malgrado, ha ottenuto un risultato positivo: non pagherà pegno e per qualche giorno nessuno baderà più alla indigesta manovra finanziaria. Le sta provando tutte per tenere l’attenzione altrove, riducendosi infine a lanciarla ‘madre di tutte le riforme’: il presidenzialismo. Ma se forse nessun primo ministro ha goduto di una maggioranza così ampia e sicura come la sua! E soltanto un’operazione di distrazione di massa. Ma fa bene: siamo un sacco mollo che accetta tutto.