Data la vastità del male che coscientemente sta commettendo, Mark Zuckerberg dovrebbe essere processato per crimini contro l’umanità. Secondo il Wall Street Journal, la sua azienda, Facebook, era a conoscenza di quanto Instagram sia pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti (perché solo delle ragazze? Visto che anche i ragazzi ormai non accettano le proprie imperfezioni).
Come scrive il Sole 24 Ore: “secondo le ricerche, commissionate dalla stessa società di Mark Zuckerberg, una ragazza su tre in possesso di un account Instagram sviluppa disturbi di percezione del proprio corpo. E addirittura tutti i gruppi analizzati hanno accusato spontaneamente il social di provocar loro angoscia e un aumento delle tendenze depressive”.
Nonostante questo, il colosso americano voleva aprire una versione di Instagram per minori di 13 anni, bloccata dal Congresso americano e aveva mentito affermando: “Da una ricerca che abbiamo visto, emerge che l’utilizzo di app social per connettersi con altre persone può avere benefici positivi per la salute mentale”.
Scrive ancora il Sole 24 Ore “i documenti mostrano anche che Facebook ha compiuto sforzi minimi per affrontare questi problemi, e li minimizza in pubblico. Probabilmente perché a Menlo Park sanno benissimo che Instagram è l’app a maggior crescita dell’intero gruppo, e l’espansione della sua base di giovani utenti è vitale per gli oltre 100 miliardi di dollari di entrate annuali dell’azienda. Entrate che non possono essere messe a repentaglio”..
E allora, che differenza passa fra Zuckerberg e i criminali della Terra dei Fuochi, o i proprietari dell’Eternit o chiunque altro taccia gli effetti nocivi di ciò che produce e vende?
Una c’è: Instagram è diffuso nel mondo intero; soltanto negli Stati Uniti sono 22 milioni gli adolescenti che lo usano. Il male che fa è enorme e praticamente riguarda il mondo intero. Ecco perché, secondo me, risponde pienamente alla definizione di ‘crimine contro l’umanità’.