Magie del Tarocco

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Il tarocco è un libro miracoloso, ispirò tutti i libri sacri dei popoli antichi e grazie alla sua perfetta analogia insita nelle figure e nei numeri è a tutt’oggi il più perfetto strumento che si possa usare per la divinazione.

I Tarocchi ci sono pervenuti grazie alla tradizione degli zingari che dall’antico Egitto l’hanno tramandata a livello popolare. Essi venivano direttamente dalla pratica di divinazione dei Sacerdoti dell’Antico Testamento i quali usavano consultare i responsi divini sulla Tavola d’Oro dell’Arca Santa, usando le forze Cherubiche (o Sfingi) dal corpo di toro e dalle ali d’aquila, con l’aiuto del quadrato magico e di dodici numeri e dodici parole.

Questa tradizione fu trascritta da qualche cabalista su pergamena e gl izingari erranti ne furono i portavoce.

Il libro di Thot si volgarizzò notevolmente, ma i Marinisti ed i Rose Croce lo riportarono all’antica regolarità celandone l’arcano della vera clavicola di Salomone.

Anche Heille, parrucchiere francese, con diversa attitudine, lo studiò per trent’anni usando per fini danarosi e speculativi senza riuscire a conquistare l’anima del segreto universale in essi racchiuso.

Il Postel invece lo penetrò  e divenne famoso il suo ideogramma che viene letto anche come Rota e fa riferimento ad Ezechiele ed ancora a Tarot

Anche Agrippo e Paracelo si elevarono attraverso l’uso mistico del libro di Toth e scoprirono i numeri sacri dei sette temi planetari.

Da parte mia ravviso in questa sintesi di pensiero la saggezza antica del popolo africano che inconsapevolmente è confluito nelle nostre civiltà: sono echi di un deserto che rinasceranno per ricreare nuove vie di luce e conoscenza.

 

Nei Tarocchi, inoltre, possiamo rilevare la concezione del quaternario, non solo come direzioni, ma anche come una visione, in natura a quattro dimensioni. Sulla base di queste considerazioni quindi le teorie di Newton vengono disattese, dal momento che lo spazio ed il tempo devono essere considerate con assoluto relativismo.

Molti principi di base scientifica vengono capovolti e la casualità avrà un carattere di precedenza sull’attenzione dei fenomeni. La Cabala ben comprende questa sequenza.

Facciamo un esempio per comprendere meglio: l’egoismo è l’istinto di sopravvivenza che conserva l’uomo. Per un’altra etica è l’amore il vero legame che tiene in vita e conserva l’essere umano. Kant stesso trovò che lo spazio, il tempo e la casualità no sono come noi crediamo: eterni fondamenti di una realtà, ma solo soggettiva ed innate forme d’intuizione del nostro intelletto. Quando tutto ciò che è esteriore è pura apparenza, è sogno.

 

Queste premesse sono necessarie per affrontare l’esame dei significati delle 22 lame dei tarocchi e perché la scienza del Tarocco non la si può possedere se non a condizione di essere convinti ed “infinitivi”.

Le nostre attenzioni devono essere rivolte alla porta esoterica e simbolica. È inoltre necessario la conoscenza della cabala e dell’astrologia per le corrispondenze planetarie e zodiacali.

Come sono conosciuti oggi il “gioco” si compone di 78 carte: i 22 Arcani maggiori, che rappresentano il Piano Celeste e le 56 restanti che esprimono il piano terrestre (che furono aggiunte in età medioevale).

I grandi cabalisti ed iniziati sintetizzano le 22 lame dei  tarocchi nella croce raffigurata a braccia uguali; a queste facce corrispondono le lettere dell’alfabeto ebraico che sono le 22 Potenze con cui Dio avrebbe creato il mando. Questa croce diviene il più potente talismano perché conterrebbe tutti i segreti e principi della creazione.

 

La scienza magica va presa a piccole dosi, per cui mi fermo, continueremo nei prossimi numeri con l’esame delle varie lame coi corrispondenti significati.

 

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