“”Mafie, il sindaco riferisca in Consiglio. Ora si apra un dibattito pubblico””

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“”La complessa operazione denominata “Perseverance” portata a termine dalla Polizia e dai Carabinieri ha svelato, ancora una volta, il forte grado di attrattività che il territorio modenese ed emiliano rappresentano per la criminalità organizzata e per la Ndrangheta in particolare. Apprendiamo in particolare dalle fonti di stampa che dieci persone sono state raggiunte da misure cautelari (sette custodie in carcere, due arresti domiciliari e una misura interdittiva), alle quali si aggiungono altre 19 persone indagate””. Così in una nota i gruppi consigliari Lega, Fdi-Popolo della Famiglia e Forza Italia. 

 

“”Tutte le istituzioni, il mondo associativo e imprenditoriale locale sono chiamati a un forte senso di responsabilità e, nell’auspicio che la Magistratura giunga in tempi celeri all’accertamento della verità, non possiamo che ribadire la nostra fiducia e apprezzamento verso l’operato delle Forze dell’Ordine che ogni giorno sono al servizio del nostro paese per garantire la sicurezza dei cittadini – affermano i capigruppo Alberto Bosi, Elisa Rossini e Piergiulio Giacobazzi -. Apprendiamo sempre dalle fonti di stampa che il Sindaco di Modena ha doverosamente denunciato ai Carabinieri la condotta di un soggetto coinvolto nell’indagine, che avrebbe a quanto pare tentato di avvicinarlo per ottenere risultati illeciti o comunque non trasparenti. Nel limite del rispetto della segretezza degli atti a indagini in corso, vorremmo che il Sindaco – già prodigatosi in lunghe e dettagliate interviste – riferisse in Consiglio comunale sull’accaduto e che magari sul tema delle mafie si aprisse un dibattito, tenuto conto che il Consiglio comunale di Modena ai tempi del processo Aemilia aveva approvato una mozione della maggioranza per dedicarvi una seduta ad hoc; seduta poi mai svoltasi””.

 

“”Modena e l’Emilia Romagna invero mostrano preoccupanti segnali di radicamento mafioso. Non lo diciamo noi, ma lo afferma ogni anno a livello macroscopico la Dia nelle sue relazioni semestrali e lo dimostrano, ad esempio, le evidenze sull’attività dei cutresi nella vicinissima Reggio: affermare il contrario sostenendo di essere già all’altezza della sfida, come qualcuno sembra ventilare in questi giorni, pare il modo migliore per sminuire il problema. Occorre dunque oggi più che mai un senso di responsabilità istituzionale da parte di tutte le forze politiche e lavorare ogni giorno sulla strada della legalità, in particolare sul tavolo degli appalti pubblici e logistica – chiudono i tre esponenti di centrodestra -. La battaglia per la legalità non può ridursi a progetti spot o alle sole iniziative di un Assessorato ad hoc, nella consapevolezza che il filo rosso che guida l’attività mafiosa è sempre quello della speculazione economica, più che l’appartenenza a questo o a quel partito””.

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