E’ innegabile.
La Nazione, che già avrebbe di suo un’enorme quantità di guai, sia endemici, sia contingenti, vede gli stessi, immensamente moltiplicati dalla ormai incontenibile invasione di persone (clandestini, rifugiati, extracomunitari, profughi, richiedenti asilo… lascio al Lettore la scelta) che quotidianamente approdano sulle sue coste, con una sola prerogativa: essere vivi e con molte pretese, tutte generosamente accolte.
A costo di essere irrisa, presa per una “Cassandra” , insultata… credo sia dovere, non solo come giornalista, ma come cittadina, soprattutto, esprimere senza paura o ipocrisia la preoccupazione che è la stessa della maggioranza dei cittadini italiani. Le nuove norme, ulteriormente permissive, con l’abolizione del reato di clandestinità, insieme ai provvedimenti varati dalla Germania che espellerebbe gli stranieri non in grado di dimostrare la loro fonte di sostentamento, sono la premessa. Le conseguenze sono invasioni sia da Nord, sia da Sud, di grandi masse di persone che necessitano di tutto. Anche di una identità, dato che si curano attentamente di arrivare senza il benché minimo documento . la sensazione è che l’Italia si trasformi in un immenso CIE a cielo aperto. Quale ruolo abbiano gli italiani, in difficoltà, per i più svariati motivi, dalla disoccupazione alla vecchiaia, dalla disabilità alla malattia… non ha importanza. Possono attendere.
Vi illustro brevemente il numero on line questa settimana
Maria con La maschera della Morte Rossa tratta delle notizie preoccupanti sul fronte dell’Ebola.Il virus si avvicina e in tutta Europa ci si prepara. Codice rosso negli aeroporti francesi, spagnoli, tedeschi e portoghesi. E in Italia? Niente.
Il Se. Paolo Danieli firma I rischi del mestiere, sull’annosa questione delle auto blu.
Se un capo partito, un sottosegretario o un onorevole “scortato” non si sente sicuro, ha paura, teme di prendersi un fracco di botte o di subire un attentato ha due strade: o smette di fare politica o si paga la scorta di tasca sua.
Giorgio Maria Cambiè dedica alla visita di Obama il suo articolo, Yes we can.
A noi che ricordavamo visite di presidenti americani fra ali di folla ha fatto un po’ specie vedere Obama aggirarsi nel deserto creato dalla polizia, segno di un’evidente calo di popolarità. La funzione del presidente americano questa volta era di venire in Europa con la massima velocità per evitare che qualche nazione amica scivolasse verso la simpatia alla Russia di Putin.
L’economista indipendente Eugenio Benetazzo questa settimana scrive Fuori dall’Euro, argomento quanto mai vivo e attuale. Il recente successo del Fronte National in Francia alle elezioni comunali ormai lascia prevedere una calda estate, forse peggiore di quella del 2011 quando qualcuno si ricorderà ancora la famosa copertina dell’Economist con l’euro ridotto a stella cadente ed il titolo che si chiedeva “siamo arrivati alla fine ?”.
Per Opinioni a confronto, Alberto Venturi e Gianni Galeotti firmano Avanti…c’è posto! Ma c’è ancora posto?
L’abolizione del reato di clandestinità (peraltro inapplicabile e inapplicato) secondo molti renderà ancora più appetibile la nostra povera nazione … che vedrà un incremento di arrivi via mare e per ogni altra via. Spesso vengono trascurate e dimenticate le frontiere a est… oggetto di invasioni a loro volta. Comunque, a parte questo, già si fanno previsioni, si parla di 600.000 già belli pronti a partire, e tutti qui sono pronti ad accoglierli, senza darsi alcun pensiero della sostenibilità …
Auguro a tutti buona settimana e buona lettura del n. 414-74