Liscia , gassata o…pochezza di sicurezza?

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Spunti e appunti.Continuano le provocazioni anche su temi scottanti come la sicurezza! Considerazioni non sempre condivisibili, ma non sempre contestabili

Povera Modena! Per questioni di “sicurezza” è precipitata dai posti alti della classifica stilata da il Sole 24 ore. Oltre ai numeri ha giocato anche il fattore psicologico: anche un insieme di cittadini inquieti  fanno la differenza. Eppure qualcosa mi sfugge!

C’è qualche mente superiore che ama martellare la società con il trasmettere alcuni dati inquietanti , ma con queste premesse se non la smette rimarrà schiacciato anch’esso assieme ai Filistei.

Tutto si sta svolgendo come se avessimo in automobile un “navigatore” troppo loquace. Impostiamo questa meraviglia della tecnica in modo che ci guidi da Modena all’abitazione della zia Giuditta a Pavullo e presto fatto. Noi possiamo pensare anche ad altro perché all’itinerario ci pensa lui. Proviamo comunque ad immaginare se ad ogni incrocio invece di indicarci “svolta la seconda a destra” aggiungesse. “attenzione in quel punto nel 2001 un tir ha travolto due auto; nel 2002 un auto ha falciato otto pedoni , nel 2004 proprio lì si sono contati 34 incidenti gravi. Se ad ogni incrocio ci venissero spiegati tutti gli incidenti tragici contati nel corso degli anni arriveremmo da zia Giuditta  senza aver assistito a nulla di serio, ma con la convinzione che l’abbiamo scampata bella, che quella strada è infernale ed impraticabile. A sua volta il giorno dopo la zia ne parlerà con le amiche e tutti anche senza aver visto nulla saremo preoccupati dal dover metterci in strada.

Questo allarme ,allarme, alle condizioni date, nella situazione nella quale ci sprofondiamo senza reagire seriamente, cosa vuole dimostrare , dove va a parare, serve più a spaventare o a ricercare rimedi rassicuranti?

Consapevole che trattare certi argomenti è a volte scomodo, a volte quasi antipatico, cerchiamo comunque di capirci.

La differenza di disponibilità economiche, lo scompenso troppo marcato tra ceti sociali crea ineluttabilmente tensioni e potenziali cariche aggressive all’interno della popolazione o è una dimensione governabile entro ambiti accettabili se gestita con criterio?

Dobbiamo per forza di cose propendere per la seconda ipotesi a meno di criminalizzare comunque la ricchezza o la fortuna o certi traguardi. Sicuramente per stare sul sicuro chi può si attrezza con rassicuranti guardie del corpo riportandoci a situazioni che si stanno ripetendo da millenni ricordandoci così che certe insicurezze sono fisiologiche, ma…

Ma dobbiamo sciogliere qualche dubbio al nostro interno oltre che non demordere su determinate certezze.

Con le nuove immigrazioni la sicurezza nostra è peggiorata. Dunque, parafrasando il titolo di un vecchio film “Brutti , sporchi e cattivi” o siamo convinti che un’orda di gente con queste caratteristiche percorrono migliaia di kilometri per il gusto sadico di venire a delinquere sotto le nostre finestre di casa oppure qualcosa nella nostra società ad un certo momento si inceppa e alcuni , probabilmente fra i più deboli, diventano brutti sporchi e cattivi. Sia chiaro non dobbiamo giustificare nessuno di questi, ma la nostra civiltà e i nostri valori sono sempre in bella evidenza davanti ai loro occhi per favorire una pacifica convivenza o qualche disvalore sommato a qualche gratuita cialtroneria viene ad innescare una sorta di reazione di causa effetto devastanti?

Non credo che l’unica soluzione per il nostro futuro consista nel rinforzare e blindare sempre di più le porte, attrezzare sempre più  vetrine antisfondamento,  finestre blindate,  cecchini sui tetti , porto d’armi facile e libertà di sparare per tutti noi indigeni. Questo autoghettizzarci in presunti quartieri dorati ci porterà alla disfatta. Cavalcare “la sicurezza” come arma di scontro politico è da “poverini” : la nostra sicurezza è cosa molto più seria di una smidollata pretesa che altri siano sempre più disposti a dare la propria vita per difendere le tue ricchezze. Con determinazione, sacrifici e intelligenza dobbiamo farci carico di questo serio problema la cui soluzione non può consistere sulla presunzione che “gli altri” sono sempre e solo dei banditi  Non illudiamoci che lo “sceriffo” da solo riesca a vegliare sui nostri sonni, perché l’insonnia ci prenderà sempre di più se rimarremo sempliciotti, qualunquisti e proto – rambisti e non costruttori di un minimo di civile convivenza.

 

 

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