Appena qualche giorno fa, 8 marzo 2008, un altro caso, orribile e penoso, di pedofilia, aggravato dal legame di parentela con la piccola vittima.
Non è davvero il caso di sottolineare quanto sia disumana, ingiusta e orribile questa colpa, che degrada chi la compie e colpisce in modo così atroce e per tutta la vita, chi la subisce.
Perché a subirla è la parte migliore dell’Umanità, la sola innocente, la più meritevole di rispetto, amore, aiuto, vicinanza, protezione.
I bambini
Tutti abbiamo vergogna di noi stessi, come adulti, quando apprendiamo di reati così abbietti e non aggiungerò altro al molto che è stato scritto sull’argomento.
Ma da sempre mi ha colpito un aspetto, un’ ulteriore colpa, fra le infinite colpe che i pedofili hanno. Non so se ciò che scrivo sia condiviso anche da chi mi legge, ma io attribuisco ai pedofili anche la grave colpa di avere tolto a noi adulti l’innocenza, l’innocenza nel guardare al nostro prossimo, l’innocenza che un adulto deve usare nei confronti dei piccoli, l’innocenza che è testimonianza di equilibrio, di maturità, di cuore puro.
Ora non siamo più innocenti, siamo gravemente prevenuti, guardiamo con sospetto e pregiudizio qualsiasi adulto, giovane o vecchio, che si accosti ad un bambino, con gesti un tempo considerati normali, anche solo fare un sorriso ad un piccolo, o dargli un buffetto sulla guancia…perché il nostro giudizio ormai è viziato da tante, troppe storie di fiducia tradita, di affetto distorto, di invincibile sopraffazione, di vili inganni perpetrati ai danni di un bambino.
Bambino che è sempre in svantaggio, poiché si fida dell’adulto oppure lo teme, o , peggio di tutto, lo ama, e il pedofilo ha buon gioco. Cosa atroce, perché fare leva sul sentimento d’affetto e d’amore è intollerabile e ingiusto per qualunque scopo ciò avvenga.
E anche la nostra vita di adulti ne risulta impoverita, divenuta colma di diffidenza e di sospetto, e ci comportiamo conseguentemente, senza fiducia, mentalmente giudicando e condannando, a priori, ogni adulto, soprattutto se di genere maschile.
E’ impensabile che ci sia un baby sitter uomo, impensabile che si possa affidare un bimbo non ad una ragazza, ma ad un ragazzo, è fonte di preoccupazione ogni vicino di casa, ogni persona che, anche per il motivo più innocente e normale, o anche con serena indifferenza, capiti accanto ai nostri figli piccoli.
E il sospetto si acuisce e si ingigantisce nelle comunità, scolastiche o legate allo sport o al divertimento, come possono essere squadre di calcio, palestre, piscine …luoghi in cui certi adulti tradiscono la fiducia in loro riposta, la fiducia che ci fa affidare a loro i nostri figli.
E infinitamente più grave è tutto ciò che avviene ad opera di educatori, sacerdoti, non riesco nemmeno a trovare aggettivi adatti.
Nulla ormai ci rassicura e ci rasserena.
E, nel tentativo di proteggerli e difenderli, alleviamo i nostri figli educandoli alla diffidenza verso il mondo degli adulti, un mondo che dovrebbe essere per loro, invece, fonte di apprendimento, rifugio sicuro, protezione.
La perdita della fiducia nei nostri simili è una delle tante, insanabili e gravi colpe di questi criminali immeritevoli di perdono.