Il 55% dei discendenti dei sostenitori di Sir William Wallace, di Robert Bruce e per ultimo Carlo Edoardo Stuart, detto anche il Giovane Pretendente o Bonnie Prince Charlie, hanno preferito rimanere ‘sudditi’ della casata dei Windsor già conosciuta come stirpe Saxe-Coburg and Gotha e prima ancora degli Hannover, di chiara provenienza tedesca.
Esultano anche le altre nazioni dell’Europa Unita! Si, perché un eventuale secessione della Scozia avrebbe portato questa’ultima ad un quasi probabile referendum se rimanere o meno nella EU. Rimane il fatto che il risultato del voto (il 45% è favorevole alla separazione) ha ribadito che nel popolo scozzese esiste un forte nazionalismo con un attaccamento alle proprie origini culturali che difficilmente si potrà sotterrare. Di fatto questo sentimento è diffuso un po’ in tutta Europa, anche se in forme diverse.
Ad esempio in Spagna questo impulso è forte soprattutto in Catalogna, che il giorno 9 novembre si pronuncerà con un referendum, per altro non riconosciuto dal governo di Madrid, perché non ammesso dalla costituzione, mentre in Francia il partito del Front National di Marine Le Penne ottiene un grande successo sbandierando proprio il tema del nazionalismo. Poi in Austria l’Fpö (Partito Liberale) del fu Jörg Haider, in Olanda, in Danimarca, in Svezia, in Norvegia e in altre nazioni. Ma attenzione! In alcuni casi questi movimenti (vedi Grecia o la stessa Germania) hanno forti inclinazioni e derive fasciste se non addirittura naziste. Partiti con tante differenze, ma uniti da un forte sentimento antieuropeista.
Parlando dell’Italia, il discorso di un partito con riferimenti al nazionalismo (per intenderci alla Enrico Corradini e Luigi Federzoni), è molto più complesso. In effetti, nessuno ha saputo, ancora oggi, cogliere l’iniziativa di dare una casa a tanti italiani euroscettici. Un occasione mancata, a mio avviso, sono state proprio le elezioni europee del 2014, in cui l’unico partito a livello nazionale che avrebbe potuto cavalcare l’onda delle euroscetticismo, mi riferisco a Fratelli d’Italia, si è fatto prendere in contropiede da un movimento che ha fra le sue file personaggi che rivendicano il distacco dall’Italia, come se questa soluzione fosse la panacea che guarisce il Nord laborioso dal Sud sprecone.
E a Modena cosa accade? Fra una rapina a mano armata, furti in case e aziende, zone della città off-limitis, stranieri che vagano senza fissa dimora, la città, o meglio, i residenti e gli operatori economici di una via del centro si dividono sul dilemma relativo al fatto che la loro strada debba essere completamente pedonalizzata o meno, con progetti di panchine e fiorire che diventano purtroppo sede di disperati con la bottiglia di birra per terra.
Per ultimo, il Pd non perde il suo solito stile: mi riferisco ad ex assessore allo sport, e alla sicurezza tale Antonino Marino che, dopo la sua esperienza a Modena, vuole andare in regione. Caro PD, come diceva il padre della Patria Vittorio Emanuele II – Un sigaro e una croce di cavaliere, non si nega a nessuno! -.