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02 agosto 2007, i muri e i portici di Bologna sono tappezzati di fogli formato A3 che riportano la foto dell’attentato, la data e, in alto a caratteri cubitali, una scritta: TERRORISTA E’ LO STATO.

Nessuna rivendicazione politica, nessun simbolo di partito, ma la tecnica equivale ad una firma, quella della sinistra estrema. Valerio Fioravanti, fascista dei NAR e condannato per la strage a più ergastoli insieme a Francesca Mambro non confessò mai la sua colpevolezza, anzi negò più volte che quella fosse stata una “”strage di Stato””.

Da qualche tempo a questa parte si sta analizzando una pista che a quei tempi non fu nemmeno valutata: quella di un’azione terroristica palestinese o mediorientale. Ma forse la verità ha bisogno di almeno altri tre anni prima di emergere, come quella su il disastro di Ustica: sembra che dopo 30 anni i segreti di Stato possano venire alla luce (?), sono i tempi di gestazione dei servizi di sicurezza. Ma cosa fanno ora i due presunti colpevoli pluricondannati? Sia il “”Giusva”” che la Francesca sono in regime di semilibertà da tempo e lavorano sei giorni la settimana nello stesso ufficio del Partito Radicale.

Fioravanti in particolare cura il sito internet dell’associazione onlus Nessuno Tocchi Caino, associazione già membro costituente del Partito Radicale Transnazionale.

Questo grazie anche ai buoni uffici dell’On. Sergio D’Elia deputato della Rosa nel Pugno, nonchè ex terrorista comunista di Prima Linea, e oggi, guarda caso, segretario proprio di “”NESSUNO TOCCHI CAINO””.

La morale è che l’omicida, che sia di destra o di sinistra, va sempre tutelato, mentre Abele lo si ricorda negli anniversari. Un dubbio, sottile, mi coglie..

E se quei “”fascisti”” non fossero i veri colpevoli e la tutela attuale fosse un risarcimento al loro sacrificio di capri espiatorii?

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