Gent.le Questore,
nella giornata di venerdì scorso un marocchino, raggiunto presumibilmente da altri 2 connazionali, è stato accoltellato e versa ora in difficili condizioni presso il nostro Ospedale; questo gravissimo fatto di sangue è avvenuto in via Fabriani, via di cui, già da anni, i residenti denunciano uno stato di grave degrado e di crescente insicurezza.
Se non ricordo male sono già passati 4 anni da quando organizzai, nella stessa via, un sit in di Alleanza Nazionale per richiamare l’attenzione della Questura su questa grave situazione; ora, a dire il vero, la situazione non è migliorata ed il posto integrato di Polizia presso la stazione Autocorriere è più un manifesto di buone intenzioni che un vero presidio contro i numerosi spacciatori e delinquenti che bivaccano nella zona; e questo lo dico perché i residenti da anni sentono gli stessi discorsi e le stesse promesse: telecamere fisse, più controlli, più ronde, maggior attenzione.
Sottolineo questa pregressa situazione di degrado perché apprendo che in seguito all’accoltellamento, Lei, “andando per le spicce”, ha provveduto a far chiudere il bar dove è avvenuto l’accoltellamento punendo pesantemente in questo modo gli incolpevoli gestori dell’esercizio sia sotto il profilo economico che sotto il profilo dell’immagine; i gestori dell’esercizio “punito” sono cinesi e, conoscendoli personalmente, mi hanno raccontato l’episodio e ho capito, come del resto immagino anche Lei, che del fatto di sangue sono assolutamente incolpevoli.
Ora, a parte il singolo episodio, in cui non voglio addentrarmi più di tanto questo comportamento non mi pare né corretto né giusto; l’esercente di un bar, cinese o italiano che sia, non ha assolutamente nessun modo di valutare i propri clienti e non si può rifiutare, pena sanzioni o la chiusura, di servire chi si presenta. A maggior ragione sanzionare chi subisce un simile fatto all’interno del proprio locale senza aver fatto assolutamente nulla né per creare la situazione né per risolverla, stante l’assoluta imprevedibilità, mi pare discutibile; sbandierare l’art.100 del T.U.L.P.S. chiudendo attività economiche deve essere, a mio avviso, una “extrema ratio” da usare esclusivamente per i casi notori in cui gli esercizi siano abituali fonti di problemi o ritrovo di pregiudicati.
Gentile dottore se seguissimo sempre questa logica e se l’accoltellato, presumibilmente già seguito dai 2 sicari che l’hanno colpito, fosse entrato in Duomo e qui fosse stato colpito, Lei avrebbe incolpato il parroco e chiuso la Cattedrale.
Le sembrerebbe giusto?
Capogruppo AN in Consiglio Comunale