Alla cerimonia per l’anniversario della Breccia di Porta Pia, dove il XX Settembre 1870 fu abbattuto lo stato pontificio, lo scorso 20 settembre alla presenza del sindaco Alemanno sono stati ricordati i caduti del papa re Pio IX
Un gesto frutto di un revisionismo che stravolge ed usa strumentalmente la storia che è “abolitio memoriae” del sacrificio dei 49 giovani Bersaglieri morti nella battaglia che pose fine al potere temporale della teocrazia vaticana, premessa indispensabile della separazione tra Stato e Chiesa.
Non si è trattato di una folkloristica rievocazione dal sapore provocatorio in stile leghista visto che il sindaco di Roma, l’ex missino Alemanno, per nulla pentito dell’incidente, si è giustificato asserendo che il vaticano è il cuore di Roma che ruota perennemente attorno a tale anomala presenza che fa dell’Italia un paese a sovranità limitata: unico paese europeo dove non esistono registri sulle unioni civili, dove la fecondazione assistita è divenuta privilegio per quanti possono permettersi di andare all’estero e dove la unificazione dello Stato nazionale italiano è visto ancora come una “deminutio capitis” ed una sconfitta ancora cocente per le alte gerarchie papaline.
A ragione, nel caso di un Alemanno che pensa che il Risorgimento sia cosa vecchia già consegnata agli archivi polverosi della storia, lo studioso modenese Alberto Melloni ha rilevato che “Le destre a corto di idee ora indossano i paramenti sacri”.
Un paradossale rigurgito di clerico fascismo antirisorgimentale che ha il sapore del primo esperimento tecnico di Restaurazione capitolina?
Frattanto nel gergo giornalistico ormai è da tempo in auge l’espressione “Catto –chic e teo – glamour” in una chiesa dove l’accordo con l’intransigentismo dei seguaci di Lefebvre sembra avere assestato l’ultimo e definitivo colpo di grazia al grandioso fenomeno di rinnovamento della chiesa cattolica apostolica di Roma, il Concilio Vaticano II promosso dall’indimenticato Papa Giovanni XXIII.
Probabilmente il fenomeno di radicalizzazione dell’identità cattolica può essere inteso come risposta alla forte ondata di immigrazione in Italia di extracomunitari di fede musulmana. Radicalizzazione identitaria favorita dalla scomparsa di tutti i grandi partiti di massa Dc, Pci, Psi e dei laici e risorgimentali Pli, Pri.
Un consolidato underground reazionario conseguenza dell’estinzione delle ideologie e del generale basso profilo della classe politica e dirigente italiana, favorito dall’azzeramento giudiziario del pentapartito e dallo smembramento del laicissimo Pci che oggi, “risorto a nuova vita” nel Pd balbetta e tentenna su vari fronti, non ultimo su quello tra separazione tra Stato e chiesa.
Comunque per riparare al torto perpetrato nello scorso 20 settembre ecco i nomi dei giovani Bersaglieri, la meglio gioventù di quegli anni, caduti per la libertà di tutti per abbattere l’ultimo residuo del potere temporale del Papa Re.
PAGUARI GIACOMO,
PALAZZOLI MICHELE
CASCARELLA EMANUELE
PARILLO GIACOMO
RIPA ALARICO
AGOSTINELLI PIETRO
CANAL LUIGI
GAMBINI ANGELO
BOSI CESARE
MATRICCIANI ACHILLE
MORRARA SERAFINO
ZOBOLI GAETANO
VALENZIANI AUGUSTO
SANTUNIONE TOMMASO
PERRETTO PIETRO
MARTINI DOMENICO
PAO
LETTI CESARE
THEORISOD LUIGI DAVID
RISATO DOMENICO
MARABINI PIO
LEONI ANDREA
IACCARINO LUIGI
IZZI PAOLO
CARDILLO BENIAMINO
GIANNITI LUIGI
CORSI CARLO
RAMBALDI DOMENICO
GIOIA GUGLIELMO
BONEZZI TOMMASO
SANGIORGI PAOLO
CALCATERRA ANTONIO
TURINA CARLO
ROMAGNOLI GIUSEPPE
MATTESINI FERDINAND
BERTUCCIO DOMENICO
ZANARDI PIETRO
COMPAGNOLO DOMENICO
BOSCO ANTONIO
MAZZOCCHI DOMENICO
CAVALLO LORENZO
TUMINO GIUSEPPE
MADDALENA DOMENICO
ALOISIO VALENTINO
BIANCHETTI MARTINO
DE FRANCISI FRANCESCO
SPAGNOLO GIUSEPPE
FRANCISI FRANCESCO SPAGNOLO
GIUSEPPE XHARRA LUIGI
RENZI ANTONIO