Trenitalia ( che io chiamo affettuosamente Terronitalia per via della provenienza esclusiva dei suoi dipendenti ) ha preso una iniziativa impopolare al fine di impedire il diffondersi di zecche, pulci e insetti vari nei vagoni ferroviari: dal primo ottobre non sarà più possibile far salire sui treni i cani di media e grossa taglia, a partire dai sei chili in su.
Inoltre, su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità, per tutti gli animali viaggianti si dovrà fornire un certificato veterinario rilasciato da meno di un mese. Per chi non rispetterà le nuove regole scatta una sanzione di 100 euro, cioè pari a quanto pagherebbero le Ferrovie per disinfettare il vagone! Una iniziativa che ha scatenato le proteste di animalisti e di diverse associazioni di consumatori tra cui l’Aduc: “”Prima di parlare a vanvera sui cani – dicono – provvedano piuttosto a pulire bene le carrozze e a licenziare chi non lo fa in modo corretto!””.
E anch’io, a questo punto,da cliente affezionato di Terronitalia mi domando: ammesso che sia possibile che pulci e zecche possano migrare dai cani agli esseri umani come mai si tollera che gli zingari la facciano da padrone in stazione, salendo e scendendo gratis da regionali e intercity, percorrendo da cima a fondo i vagoni chiedendo l’elemosina a volte in modo querulo a volte con una insistenza che imbarazza e disturba ?
A nessuno sorge il dubbio che queste persone, dato il loro stile di vita, siano portatori più o meno ignavi di una micro fauna ?
Ma queste persone non sono sanzionabili nè governabili dalle autorità, non le prende a mano nemmeno la Polfer, quindi Trenitalia pretende di risolvere il problema delle pulci prendendosela con i più deboli e con i più corretti, ovvero con noi proprietari di cani, con quelli che, quando sbagliano, non protestano: vanno in tasca e pagano.
I monopoli dei servizi portano a questo: che alternative abbiamo? Nessuna!!
In più finisce che il pulcioso sei tu, il pendolare, cornuto e mazziato, costretto a subire in un anno rincari di oltre il 25% in cambio di un servizio sempre peggiore, ma in fiduciosa attesa che l’entrata in funzione della TAV ( come dicono loro ) ti cambi radicalmente la vita .