Le Associazioni si trovano in sintonia tra loro e con i sindacati .

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Il Comune vota il bilancio e la dura presa di posizione delle associazioni di categoria è netto. Api, Ascom Confcommercio,Cna, Confcooperative, Confesercenti, Fam, Lapam, Licom Federimpresa, esprimono e ribadiscono con forza la preoccupazione per l’ aumento dell’ imposizione locale.

Cos’è che più vi lascia preoccupati?

 

Riaffermiamo la propria contrarietà alla decisione assunta dal Comune di Modena e dai principali Comuni della Provincia di procedere all’aumento dell’ addizionale Irpef. Questo aumento della tassazione locale, aggrava ulteriormente un quadro che per la nostra realtà provinciale è già critico, se consideriamo che, in quest’ area, nel periodo 1995 – 2004 la pressione tributaria locale, ha registrato un aumento del 92,46% con un incremento pro – capite di 282 €.( da 305 €. a 587 €).

 

I Comuni però si giustificano con i tagli dettati da Roma. Questa è la motivazione che viene continuamente riproposta. Neanche su questo sembrate troppo d’accordo.


La richiesta di non procedere ad aumenti è anche motivata dal fatto che gli Enti Locali vedranno comunque aumentate le entrate in quanto la Finanziaria 2007 ha introdotto: – la sostituzione delle deduzioni Irpef con le detrazioni di imposta che porterà ad un aumento della base imponibile; – l’ anticipo del versamento di alcuni tributi locali che incideranno positivamente sulla liquidità dei Bilanci Comunali; – la prossima revisione degli estimi catastali che, a parità di aliquote, aumenterà le entrate relative alle imposizioni sugli immobili. Come Associazioni imprenditoriali abbiamo chiesto espressamente alle Amministrazioni Comunali e riaffermiamo con forza: da un lato di finalizzare in modo più efficace le politiche e le risorse a sostegno del mondo della piccola e media impresa e, dall’ altro, di evitare di introdurre ulteriori aggravi sulle imprese e sui cittadini, intervenendo sulle voci di razionalizzazione e di riduzione della spesa pubblica.

 

Alle fine però le vostre indicazioni non sono state recepite: ma i bilancio comunali non vengono stilati anche dopo gli incontri con voi.

 

Il fatto che queste nostre richieste in molti Comuni non siano state recepite, che in alcuni Comuni sia mancato un coinvolgimento delle Associazioni Economiche su una materia delicata come quella dell’Irpef, e che, sia stata fatta la scelta di procedere verso un ulteriore aumento della pressione fiscale locale, non solo ci rende fortemente preoccupati sulle ricadute negative che tale scelta avrà sul tessuto economico della nostra provincia, ma ci porta anche a stigmatizzare l’atteggiamento di queste Amministrazioni Comunali. A breve, anche il Consiglio Comunale di Modena discuterà l’aumento dell’addizionale IRPEF: chiediamo espressamente a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione un atto di responsabilità, attraverso l’adozione di un provvedimento che non preveda aumenti impositivi, ma che viceversa impegni l’amministrazione comunale a intervenire efficacemente sul controllo della spesa pubblica.

 

Torniamo alle previsioni 2007. Quali prospettive per il futuro della piccola-medio industria modenese.

 

Le premesse sono discretamente positive. I nostri associati sono i primi a credere nella ripresa, è logico però che anche le istituzioni facciano la loro parte per incentivare queste premesse. Vogliamo investire, ma vogliamo anche avere certezze che questi investimenti non rischino di trovarsi ulteriormente gravati da spese e richieste economiche. Non possiamo sempre essere noi a pagare.

 

Quindi anche nel terreno occupazione dobbiamo prevedere tempo sereno…

 

C’è un dato nuovo che emerge, a proposito di occupazione. Le nostre  imprese mantengono i ritmi di produzione grazie a operai specializzati formati dalle nostre scuole professionali.

Ma chi sono i giovani che in stragrande maggioranza frequentano queste scuole? Figli di immigrati. I modenesi sono orientati a divenire tutti dottori e puntano solo all’università. Dato positivo, ma riflettiamoci un poco e non prendiamo sottogamba questo nuova realtà e nemmeno dobbiamo escludere dalle nostre valutazioni anche queste nuove opportunità per i nostri giovani.

 

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