Non si pretendano dai cittadini funzioni spettanti all’Amministrazione
Anche noi riteniamo, come l’assessore Sitta, che il riuso dell’edificio già sede dell’Istituto sperimentale agronomico non costituisca una priorità per l’area Tempio-Stazione, pur nella convinzione che il suo recupero a funzioni che possano rivitalizzare l’intero quartiere non debba essere sottovalutato: ricordiamo infatti che a poche decine di metri da esso, in Viale Caduti e in Via Muzzioli, vi sono luoghi tra i più frequentati, di sera, da giovanissime prostitute.
Certo è che occorre pensare ad attività non solamente diurne per quell’immobile, se davvero si vuole contribuire al risanamento della zona: un’idea potrebbe essere quella di adibirlo pure a circolo ricreativo-culturale serale per universitari e docenti, ad esempio.
Siamo anche d’accordo con Sitta quando per l’ex cinema Principe caldeggia un riutilizzo come teatro, nonostante l’importo per la sua ristrutturazione da lui menzionato in un recente intervento sui quotidiani ci paia francamente eccessivamente pessimistico.
L’idea del teatro come funzione prevalente ci piace molto, in quanto consentirebbe ad una parte più ampia della cittadinanza di assistere a spettacoli teatrali di qualità (pensiamo a programmi non di nicchia, ma di prosa e/o cabaret).
Vorremmo però che la sala potesse essere sfruttata anche come cinema (magari per cineforum fruibili da tutti, non per ermetiche proiezioni da addetti ai lavori) e come sala convegni-auditorium secondo quanto da altri proposto.
Siamo convinti che con un’oculata gestione e con una direzione artistica all’altezza ciò si rivelerebbe anche una redditizia operazione imprenditoriale.
Non concordiamo invece per nulla con Sitta, ma forse ne abbiamo frainteso il tono, quando “pretende” che siano i cittadini a darsi da fare onde reperire finanziatori per il recupero dell’ex cinema.
A ciascuno il suo: i cittadini delegano tali mansioni all’amministrazione, che per questo è remunerata con denaro pubblico, e con diritto pretendono che esse siano svolte al meglio.
I cittadini possono partecipare al dibattito, possono portare idee e proposte se le istituzioni sono in difficoltà, ma il dovere di provvedere a rendere vivibile la città al più presto spetta agli amministratori.
Se essi non ne sono in grado, lo dicano e ne traggano le conseguenze: qualche volenteroso e capace cittadino che si assuma il gravoso onere di essere stipendiato al loro posto a tal fine, si troverà di certo.
Si ricordi delle parole del Vescovo di Modena, l’assessore Sitta: ognuno faccia la sua parte.
E non ci si nasconda più dietro al dito delle pretese dei singoli proprietari: ciascuno ha diritto di tutelare i propri interessi, ma questi non devono andare contro a quelli del resto della comunità.