L’anomalia delle leggi retroattive

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Il taglio dei vitalizi è semplicemente una trovata di bassa pubblicità da partito della bistecca. Veronica Gentile sotto i riflettori: parliamone.

 


Non amo le leggi retroattive perché sono un pericoloso precedente. Oggi si applica a una minoranza, domani, la platea si potrà allargare. Non ci sarebbe nulla di strano se guardiamo al passato: uno ha iniziato a lavorare con determinate certezze, ed ha scoperto in seguito che quelle non valgono più niente. Questa è una campagna pubblicitaria contro i privilegi a uso e consumo di coloro che si vogliono fare quattro anni in vacanza a nostre spese. Ricordo, però, perché non sono, smemoro, che a votare tutte le leggi precedenti a favore di deputati e senatori, c’era un’altra classe politica, tutta coesa, governativa e non, che metteva le mani su un tesoretto al fine di sistemare il proprio futuro, quello dei figli e anche dei nipoti. Però, pochi sapevano e tanti facevano finta di non sapere. Propendo per la seconda ipotesi. In fondo gli italiani degli anni ‘70, ‘80 e ’90 erano più tesi a farsi gli affari loro.

Mercoledì 24 giugno il quotidiano Libero ha dedicato un articolo alla collega Veronica Gentile che ormai da alcuni anni conduce una trasmissione su Rete 4. Il titolo dello scritto recitava “Prima infangava il Cav, ora lo coccola”. L’autrice ripercorre il percorso professionale di Veronica da quando picchiava duro sul Cavaliere in video e su il Fatto Quotidiano. Apro una parentesi: in tempi non sospetti avevo già scritto di certe anomalie dell’informazione e quindi non ci vedo nulla di strano. Chiusa parentesi. Veronica è una brava professionista, grazie a lei sono tornato a guardare la trasmissione di mezza sera di Rete 4 dopo l’abbandono, speriamo per sempre, della Palombelli che, forse, è tornata a fare la nonna. Venendo alla nostra, non è strano quello che la Signora fa, è strano il modo in cui Mediaset si comporta, sennonché, c’è una frase che recita “Tieni i tuoi amici vicino, ma i tuoi nemici più vicino”. Chi le ha fatto la proposta?  Perché? Questo è il nocciolo della questione. Ci sono tante brave giornaliste non di sinistra che fanno ancora la gavetta, eppure non sono state prese in considerazione. La risposta sta su quanto sopra scritto. E poi, su via, per Veronica c’è anche la questione denaro: non credo che lavori gratis e, quindi, anche se quest’ultimo viene da quello che lei ha bastonato in passato, non puzza (pecunia non olet). Semmai, scrivete alla proprietà una vibrante lettera di protesta perché gli scrittori non allineati a sinistra non riescono a trovare spazio nella più grande realtà editoriale della nazione. In effetti, si potrebbe creare una “collana” per l’altra metà degli italiani.

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