L´anno di svolta della donazione del sangue in provincia di Modena.

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Calano le donazioni di sangue e parallelamente crescono le  aferesi.

Si confermano i dati positivi della raccolta degli anni precedenti.

Centrato l´obiettivo fissato dall´Assessorato alla Sanità della Regione che richiedeva trasferire una parte delle donazioni di sangue intero in aferesi. Sono oltre 1.600 i donatori che hanno effettuato la prima donazione nel corso dell´anno 2006. 25 sezioni provinciali su 51 chiudono il 2006 con il segno più.

L´Avis,

l´Associazione volontari italiani del sangue della provincia di Modena, chiude il 2006 mantenendo gli alti livelli raggiunti negli ultimi anni e conferma di essere una delle province più attive dell´Emilia-Romagna. Il numero dei donatori si allinea a quello del

2004 e cala leggermente rispetto al 2005 e ciò a conferma che il lavoro di sensibilizzazione nei confronti della popolazione modenese sta portando i suoi frutti.

E´ questa la fotografia dell´Avis di Modena riassunta nel consuntivo

dell´attività  per l´anno  2006.

 

Nel 2006 sono state 52.056 le donazioni di sangue ed emoderivati contro le 52.170 del 2005, con un leggero differenziale negativo di 114 donazioni pari allo 0,22%, risultato notevolmente superiore alle più rosee previsioni. Sono state raccolte 35.288 unità di sangue contro le 37.228 del 2005. Il decremento è stato di 1.940 prelievi pari al 5,21%. Per contro sono aumentate di 1.826 unità le aferesi, passate dalle 14.942 unità del 2005 alle 16.768 dello scorso anno (un aumento pari al 12,22%). Questo dato ha consentito di raggiungere l´obiettivo del programma di raccolta sangue concordato con l´Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, che prevedeva per la provincia modenese, di incrementare di 1.200/1.500 aferesi diminuendo contestualmente una pari quantità di sangue intero.

«Avere raggiunto questo primo importante obiettivo – spiega il presidente dell´Avis provinciale di Modena, Maurizio Ferrari –

significa, per la nostra Associazione, avere realizzato anche quello più importante della particolare attenzione nei confronti del buon uso del sangue prelevato. Infatti grazie al nostro impegno, è stato possibile razionalizzare ulteriormente l´importante risorsa rappresentata dal sangue donato, mettendo a disposizione una maggiore quantità di plasma da utilizzare per la produzione di plasmaderivati.

E´ per noi motivo di grande soddisfazione potere commentare questi risultati.

Questi risultati, secondo il presidente Ferrari, sono merito prima di tutto «dei dirigenti, dei Direttori Sanitari, del personale medico e paramedico, dei responsabili delle unità di raccolta, dei collaboratori per l´importante lavoro svolto, per la collaborazione fornita e la condivisione nelle scelte, non sempre facili, che hanno caratterizzato l´attività associativa soprattutto in quest´ultimo anno. Grazie alla loro dedizione e alla loro volontà è stato possibile dare una grande dimostrazione di maturità sociale e di capacità organizzativa che è andata, davvero, al di là di ogni più rosea aspettativa».

Positivo è stato anche il ricambio dei donatori che nell´anno 2006 sono stati complessivamente 28.138 (tra effettivi, emeriti e

collaboratori), rimanendo in linea con i dati del 2004  (donatori totali 28.181) e in leggero calo rispetto all´anno 2005 (donatori

totali erano 28.687).

 

 

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