Foto di Corrado Corradi
Sabato 14 ottobre 2017, alle ore 17,00, nella Sala dei Contrari della “Rocca di Vignola”, la scrittrice Marilena Toschi presenta la sua nuova opera letteraria “L’ampolla degli dei” , appena pubblicata dalle “Edizioni Il Fiorino”, che –come sottolinea l’autrice- è “un libro che invita a riflettere non solo sull’utilizzo delle scoperte scientifiche nel campo della genetica, ma su temi come l’impiego di intelligenze artificiali per scopi di supremazia e di dominio delle menti umane. Ma anche piccole storie che s’intrecciano , in un tessuto narrativo ricco di dialoghi da cui emergono le caratteristiche dei tanti personaggi , ognuno con le proprie esperienze di vita, problematicità , meschinità, umanità, ideali in cui credere e per cui lottare”.
Dialogano con la scrittrice, arricchendo l’incontro, il medico e docente di etica Loretta Casolari, il biologo bioeticista Gabriele Semprebon, la ginecologa esperta di contraccezione e di terapia ormonale Anna Grasso e il professore ordinario di sistemi di elaborazione dell’informazione Rita Cucchiara. Concorrono per la presentazione del libro l’ “Associazione dentro ai libri”, il “Gruppo di documentazione vignolese Mezaluna” , l’”Università Popolare Natalia Ginzburg”, con il patrocinio del Comune di Vignola.
La scrittrice Marilena Toschi è a disposizione per rispondere alle domande dei presenti e per dedicare copie del libro.
L’ingesso è libero, aperto a tutti.
Dopo la dedica “ai miei nipotini Matteo e Filippo, che hanno imparato a digitare ancor prima di saper parlare, con l’augurio che, consapevoli delle opportunità offerte dalla tecnologia, sappiano farne un uso cosciente e responsabile”. , il libro si apre con un prologo all’insegna di Italo Svevo con la bella e suggestiva citazione (da “La coscienza di Zeno”) “La vita attuale è inquinata alle radici. L’uomo s’è messo al posto degli alberi e delle bestie ed ha inquinato l’aria, ha impedito il libero spazio. Può avvenire il peggio. Il triste e attivo animale potrebbe scoprire e mettere al proprio servizio delle altre forze. V’è una minaccia di questo genere in aria. Ne seguirà una grande ricchezza nel numero degli uomini. Ogni metro quadrato sarà occupato da un uomo. Chi ci guarirà dalla mancanza d’aria e di spazio? Solamente al pensarci, soffoco! Ma non è questo, non questo soltanto”. Citazione attuale , come anche le altre quattro (sempre da “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo) che aprono i quattro capitoli del volume, a conferma che le opere classiche e i grandi scrittori, sono sempre vivi, attuali, così come sono attuali , pressanti i temi approfonditi e sviluppati ne “L’ampolla degli sei” , come la bioingegneria genetica e l’intelligenza artificiale.
Il libro parte dagli anni ’90, da una scuola di addestramento speciale, a Iwo-Jima, arcipelago giapponese delle Isole Vulcano , 700 miglia a sud del Giappone, 3.000 miglia ad ovest di Pearl Harbor. In questa isola sperduta del Pacifico, dodici ragazzi AND ( così denominati dalle lettere rovesciate di DNA) sono inviati per impadronirsi dei posti chiave per la supremazia nel mondo (tema “antico” , che si ripresenta periodicamente e che, in tempi recenti, ha avuto la tragica e folle esperienza di Hitler , con la sua aspirazione-volontà di creare la razza superiore) . Come si legge anche nella seconda di copertina del libro “Qualche anno dopo , in Italia, a Firenze, durante un congresso internazionale di bioingegneria genetica, una fuga di notizie, rivela che sono già operativi i primi prototipi di individui con DNA programmato . I servizi segreti americani e russi si accordano per dare la caccia ad ognuno di loro, in un progetto “Lievito Madre”, volto a scongiurare la destabilizzazione degli equilibri del mondo. Fra i giovani sospettati, figura il candidato alla Casa Bianca, spalleggiato da un potente miliardario : William Drump ( vedi l’attuale Presidente americano Trump) e Peter Sforza, un adolescente italiano, dotato di sorprendenti qualità intellettive ed impegnato in un progetto sullo studio dell’intelligenza artificiale. Fra colpi di scena, attentati, spionaggio e drammi familiari, come quello che coinvolge Peter , quando scopre di essere frutto di una inseminazione artificiale, grazie alla banca del seme dei Nobel, si dipana una spy story avvincente , provocatoria e densa di significati profondi. Un doppio finale e un doppio senso perché ogni invenzione di per sé non è né buona né cattiva, dipende dall’uso che se ne fa”.
Come anticipato dalla stessa autrice “è un libro che invita a riflettere non solo sull’utilizzo delle scoperte scientifiche nel campo della genetica, ma su temi come l’impiego di intelligenze artificiali per scopi di supremazia e di dominio delle menti umane.” .
E’ un avvincente libro che si legge tutto d’un fiato (gli americani, dicono “page-turner” : cioè la voglia di leggerlo voltando pagina dopo pagina) , perché è scritto bene (Marilena Toschi ha insegnato , per anni, latino e greco al Liceo Classico di Vignola ed è una esperta comunicatrice) , con un linguaggio chiaro, comprensibile e (cosa non da poco) all’insegna della “spy story”