Questo giovedì 15 aprile 2010, Bice nella sua rubrica“Pagine memorabili del giornalismo italiano” non propone ai lettori come di consueto un articolo scritto da alcuni Maestri, ma rende onore alla memoria di un grande giornalista modenese.
Nella rubrica Bice ripensa e approfondisce sono stati inseriti alcuni profili di Edmondo Berselli pubblicati dai quotidiani nazionali più diffusi,a firma di colleghi, dopo la notizia della sua morte . (Ndr)
Lo scrittore e giornalista modenese è riuscito a riunire in un Duomo affollatissimo rappresentanti delle istituzioni, del mondo economico, del giornalismo e dello spettacolo, oltre a tantissima gente comune accorsa al suo funerale per dargli l’ultimo saluto. Edmondo Berselli, morto domenica a 59 anni dopo una lunga malattia ha ricevuto il giorno del suo funerale una grande manifestazione d’affetto e di vicinanza da parte della sua Modena. Molto probabilmente questa è stata la riposta a come “”ci ha mostrato come un cristiano sa vivere e sa morire”” , così almeno sottolineava giustamente don Filippo Di Giacomo nell’omelia.
Tra i presenti alla cerimonia, , il sindaco di Modena Giorgio Pighi, Stefania Zanni, sindaco di Campogalliano, suo paese natale; l’assessore Egidio Pagani in rappresentanza della Provincia di Modena; il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo; il sen. Sergio Zavoli; il responsabile comunicazione del Pd Marco Follini; Annamaria Artoni, presidente di Confindustria Emilia-Romagna; Pietro Ferrari, presidente di Confindustria Modena ed Ezio Mauro in rappresentanza del quotidiano di Repubblica con il quale Berselli collaborava dal 2003.
La celebrazione è stata officiata da monsignor Antonio Losavio, vicario generale della diocesi di Modena-Nonantola.,
Il giornalista e scrittore lascia la moglie Marzia e i fratelli Andrea e Giusi.
******
Alla notizia della sua morte hanno così commentato:
Il Consiglio comunale di Modena ha ricordato con un minuto di silenzio Edmondo Berselli, il giornalista e scrittore modenese.
La presidente del Consiglio Caterina Liotti ha ripercorso in Aula le principali tappe della sua carriera, ha espresso “”il cordoglio per la prematura scomparsa e “”la vicinanza alla famiglia””.
Anche il sindaco Giorgio Pighi ha voluto ricordare il concittadino: “”Edmondo Berselli lascia un grande vuoto””, ha affermato. “”E’ stato uno dei più acuti giornalisti italiani: capace, colto, in grado di cogliere profili inediti. Tutti abbiamo approfittato dei suoi accorgimenti e delle sue critiche e lo ricorderemo””.
°°°°°°
Il ricordo di Stefano Bonaccini, segretario del PD dell’Emilia – Romagna:
“Ci mancherà, Edmondo Berselli. Ci mancherà tantissimo. Mancherà all’Italia e mancherà a noi dell’Emilia-Romagna che avremmo tanto bisogno di lui e di gente come lui. Sapeva tramutare la politica in piacere e mettere la politica fr
a i piaceri della vita. Ce lo ha insegnato, cerchiamo di non dimenticarcelo.
Lo avevamo cercato poco prima della Pasqua dell’anno scorso, quando si ragionava sul Comune di Modena, della sua cultura, dei progetti. Aveva un maledetto mal di schiena. Parlammo di politica e di vita. Insieme. Ogni suo passo è stato un passo sempre attento alla sua, alla nostra terra. in un rapporto unico. Se esiste un insegnamento e un grazie è per questo. Grazie, Berselli “”
*****
Matteo Richetti , consigliere regionale Pd Emilia Romagna
“La biografia di Edmondo Berselli, che oggi tutta l’Italia racconta, è la biografia morale di un grande modenese. La sua umanità era il tratto distintivo della sua cultura con cui ha tenuto insieme l’intellettuale e il seguace della cultura popolare, il giornalista e il narratore, il provinciale e l’acuto osservatore del mondo. Ha creato uno stile che era strettamente connessa al suo modo di essere: un’anima nazionale intrisa di emilianità. La miglior emilianità.
Chi era
Edmondo Berselli, morto domenica 11 aprile u.s. al policlinico di Modena, dopo un lungo periodo di malattia, era nato il 2 febbraio
Riservato e fine intellettuale, giornalista e scrittore, nella sua vita letteraria ha scritto di sport, televisione, politica e cultura, aveva lavorato tra l’altro per Il Sole 24 ore e per La Stampa. La sua ultima attività giornalistica si è svolta all’interno del Gruppo Espresso sia per il settimanale che per il quotidiano La Repubblica. Nel 1976 aveva iniziato come correttore di bozze alla storica rivista Il Mulino, che poi ha diretto dal 2002 al 2008 Tra i tanti libri pubblicati, a partire da L’Italia che non muore (1995), Il più mancino dei tiri (Mondadori 2006), dedicato a Mariolino Corso, Quel gran pezzo dell’Emilia. Terra di comunisti, motori, musica, bel gioco, cucina grassa e italiani di classe (Mondadori 2004). Tra gli ultimi lavori di Berselli, nel 2009, il programma per Raidue, con la regia di Giuseppe Bertolucci, Un paese chiamato Po, ispirato a «Viaggio lungo la Valle del Po» di Mario Soldati, realizzato per la Rai 50 anni prima.