La persona che ci sorride dall’immagine è Adriano Armelin, morto per le gravissime lesioni dopo il pestaggio di cui era rimasto vittima, durante una rapina in casa. legato mani e piedi, colpito ripetutamente, selvaggiamente, soprattutto al capo… Sono risultate mortali, infatti, proprio le lesioni provocate dai ripetuti colpi alla testa ricevuti con una bottiglia. Giunto in condizioni gravissime all’ospedale, purtroppo è spirato dodici ore dopo.
Naturalmente, è persino inutile scriverlo, l’autore dell’efferato delitto, indentificato e arrestato, ora, magari grazie all’imbeccata provvidenziale dell’avvocato difensore, afferma «Sono dispiaciuto per quello che è successo, non volevo uccidere» ed è «scioccato dalla vicenda». E, naturalmente, piange. Tutto come da copione, trito e ritrito
Mohamed Boumarouan, trentaseienne marocchino, che il GIP Gianluigi Zulian, nel firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ha definito un soggetto “di notevole pericolosità, tratti comportamentali denuncianti una rimarchevole capacità criminale e connotanti il suo agire” è ora accusato di omicidio preterintenzionale.
Se, come sappiamo anche noi che abbiamo del Diritto solo reminiscenze scolastiche, senza alcuna competenza ulteriore, l’omicidio preterintenzionale è il risultato di azioni andate oltre le intenzioni, mi chiedo , per essere considerato omicidio volontario, quante altre bottigliate in testa dovevano essere inferte alla vittima, oltre il congruo numero ricevuto.
Se vogliamo spiegare al ragazzino delle superiori l’omicidio preterintenzionale usiamo il classico esempio dello spintone che magari durante una discussione banale fa cadere uno dei protagonisti dell’alterco il quale batte la testa e muore. L’altro litigante non aveva l’intenzione di ucciderlo, ovviamente, il suo gesto, per quanto violento e maldestro, è andato quindi oltre le intenzioni.
Ma colpire selvaggiamente, ripetutamente, a morte, una persona, ancora giovane, per gli standard attuali, col mondo affollato di arzilli centenari, ma pur sempre un ottantaquattrenne, impossibilitato a difendersi, con mani e piedi legati… mi sembra sia qualcosa di molto diverso.
Non solo le sentenze, neppure i capi d’imputazione iniziali si commentano, ma indagare per “omicidio preterintenzionale”… chi ha massacrato un anziano indifeso lascia sgomenti. Non commento, potrei finirci io in gattabuia, dico solo che mi sembra un pochino leggero come capo d’imputazione.
Intollerabili, invece, sono le lacrime di coccodrillo puntualmente spremute dall’assassino… che si dice dispiaciuto. Già, dispiaciuto come se avesse pestato inavvertitamente un piede, al povero Adriano Armellin e non gli avesse, invece, fracassato il cranio a bottigliate.
^^^^^^^^^^^^^^^^
Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto sono link che portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più agevolmente il giornale, andando direttamente all’articolo interessato.
^^^^^^^^^^^^^^^^
A.D.Z.
I massacri che verranno e che vedremo
Massimo Nardi
Restiamo in attesa che la situazione e che le responsabilità di questi morti attribuiti alle truppe d’invasione russa in ritirata siano confermate dall’indagine di una commissione internazionale, il più velocemente possibile. Auguriamoci che non si perda tempo come nel caso delle Fosse di Katyn, in Bielorussia, dove l’armata rossa nel 1943 assassinò 10.000 ufficiali polacchi, fatti prigionieri quando i comunisti di Stalin invasero la Polonia, aggredendola alle spalle mentre era già sotto attacco, dal 1939, da parte dei nazisti.
Napoli ricevera’ 1,3 miliardi dallo stato
Alberto Venturi
Tutto senz’altro giusto, ma a me restano dubbi: perché le città metropolitane che sono in gravi difficoltà economico e finanziarie ricevono fondi suppletivi dallo Stato mentre piccole città e comuni, per risolvere i problemi finanziari, attingono dalle tasche dei loro cittadini?
La violenza fra un piatto e l’altro
Ugo Volpi
Con i social la morte arriva in diretta e ci stiamo abituando anche a questo, passando da lì al piccolo schermo perché c’è bisogno di immagini, sempre più crude e sempre più dure per alimentare l’audience, Tra l’altro in mezzo ai morti e alle sparatorie dei film e delle serie tv, in una sequenza mai così violenta. Finzione e realtà diventano un’unica marmellata.
Bulldog
Fra Don Abbondio e Badoglio, i nostri politici stanno al sicuro sotto la tonaca di papa Francesco. Nessuno vuole una guerra, inutile persino dirlo, ma lo scenario è cambiato. Non l’abbiamo scelto, lo stiamo subendo. E dobbiamo prenderne atto.
P.D.
I polacchi accolgono milioni di ucraini, ma non vogliono siriani e afghani. Il motivo c’è. L’ha spiegato Rampini, il ‘liberal’ dalle tiracche rosse.
La senilità della fiaba: Occhiali neri
Francesco Saverio Marzaduri
Ciò che da sempre colpisce gli aficionados del genere orrifico risiede nella disinvoltura di stilemi tramite i quali il desiderio di raccapriccio sfiora il punto di fusione con l’antica tradizione leggendaria, all’occorrenza costellata di abbondanti sfumature gotiche o, nello specifico caso, dark. L’opera di Argento non è che un’ininterrotta fiaba macabra.
Buona settimana e buona lettura del n. 794– 486.