“Nei giorni scorsi sono apparsi sulla stampa articoli riportanti l’ennesimo attacco strumentale del Movimento 5 stelle sull’inquinamento dei corsi d’acqua castelvetresi configurando scenari apocalittici. Tale attacco – afferma Ernesto Maria Amico, Assessore all’Ambiente di Castelvetro – non è solo contro l’Amministrazione, ma ciò che più conta, contro l’immagine stessa del nostro territorio. Un conto infatti – spiega Amico – è mettere in luce problematiche nuove, svolgendo un corretto e prezioso servizio di vigilanza, un conto è segnalare e amplificare a dismisura situazioni conosciute e sulle quali si sta lavorando, solo per mostrarsi come gli unici paladini del territorio e con la conseguenza di descrivere Castelvetro come un luogo da cui stare lontani. L’Amministrazione di Castelvetro ha ottenuto importanti riconoscimenti con la “bandiera arancione” del Touring Club e le certificazione di qualità ambientale ISO 14001 e EMAS, segno di impegno e attenzione nei confronti del territorio. Naturalmente ciò non significa che non vi siano criticità che la nuova Amministrazione ha iniziato da subito ad affrontare, conseguenti a uno sviluppo aziendale che da decenni ha arrecato benessere alla nostra popolazione e del quale gli stessi esponenti del Movimento 5 stelle hanno direttamente o indirettamente beneficiato. “I comunicati emessi descrivono scenari con torrenti contaminati da ogni tipo di materiale dannoso e una amministrazione inerme che non fa nulla per evitare la “catastrofe” “.
“Esaminiamo caso per caso, Torrente Nizzola: vi sono situazioni di immissioni di scarichi civili (come in tutte le zone agricole) ma preventivamente trattati. In riferimento alla demolizione della ex ceramica Flaviker l’Arpa sta effettuando i prescritti controlli ambientali.
Rio Maldello: vi confluiscono le acque meteoriche provenienti dalle aree agricole circostanti e dai piazzali delle ceramiche del comparto est di Solignano Il rio raccoglie anche gli scarichi civili delle stesse aziende, tutte autorizzate dalla Provincia quale autorità competente e tutte dotate di impianti di trattamento adeguati alle norme esistenti. Vi sono poi gli scarichi provenienti dalle abitazioni civili della borgata Rio Maldello. E’ prevista a partire dal prossimo anno la canalizzazione ad opera di Hera. Io – continua Amico – sto partecipando a tutti gli incontri per sollecitare in prima persona l’intervento.
Torrente Guerro: la ditta Panini è stata oggetto di un controllo approfondito da parte della Guardia di Finanza in collaborazione con ARPA, da cui sono emerse alcune situazioni di non conformità alle norme riguardanti la gestione delle acque di scarico e dei rifiuti. Il Comune di Castelvetro ha emesso un’Ordinanza con cui ha imposto all’azienda gli interventi di messa in sicurezza urgente dell’area relativamente allo scarico e dilavamento delle acque reflue ed al terreno superficiale contaminato da morchie. La Provincia di Modena ha disposto la sospensione delle autorizzazioni rilasciate alla ditta relativamente allo scarico in acque superficiali, al trattamento dei veicoli fuori uso ed all’attività di recupero di rifiuti non pericolosi. Attualmente l’attività di rottamazione risulta sospesa. Analogamente è sospeso lo scarico in acqua superficiale, le acque di dilavamento che si formano nell’area devono essere smaltite come rifiuti. Relativamente alla potenziale contaminazione del suolo rilevata nell’area in cui avveniva lo scarico in acque superficiali, la Provincia ha emanato una Diffida in cui si prescrive all’azienda la presentazione di un piano di caratterizzazione del sito. Relativamente alla contaminazione del terreno, si sottolinea che essa è attualmente solo potenziale: sarà il piano di caratterizzazione, che dovrà essere validato dai controlli di ARPA e dall’esame della Provincia, a definire se l’area sia effettivamente contaminata e se debba essere effettuata una bonifica.
Torrente Tiepido – Sito Frattine: gli scenari apocalittici descritti con un corso d’acqua pieno di qualsivoglia contaminante chimico non sono avallate dai dati dei monitoraggi ambientali delle acque superficiali effettuati da ARPA di Modena e disponibili al pubblico sul sito internet di ARPA. L’eternit affiorato a margine dell’alveo in occasione di una “piena” é stato rimosso; quello rimasto e’ stato messo “in sicurezza”. A margine del torrente, c’e’ una zona contaminata, facente parte del cosiddetto ex Sito Inquinato Nazionale Sassuolo-Scandiano, ora passato dal Ministero alla competenza della Regione e quindi della Provincia. La contaminazione è dovuta al seppellimento in area di cava di residui del ciclo produttivo delle ceramiche, avvenuto in anni in cui non erano ancora vigenti le attuali norme sui rifiuti. Si tratta di residui di smalti e di miscele di argilla cotte e/o crude miscelate al terreno in posto. La contaminazione è data dalla presenza negli smalti ceramici di ossidi metallici, composti che sono scarsamente solubili in acqua, infatti le acque di falda rilevate nell’area mostrano bassi livelli di contaminazione, per lo più di Boro e non di altri metalli di uso ceramico. Il sito è stato oggetto di caratterizzazione da parte dell’ARPA di Modena, che continua anche i monitoraggi periodici sulla qualità delle acque sotterranee, che finora non mostrano aumenti di contaminazione. Su quest’area l’Amministrazione e’ impegnata in un progetto molto complesso di bonifica per stralci – compatibilmente con le risorse economiche messe a disposizione dalla Regione. Il primo stralcio, è consistito nella rimozione di una vecchia tubazione in cemento piena di smalti ceramici e nella bonifica dell’area su cui è stato costruito il tratto della pedemontana. Il prossimo stralcio consisterà nella eliminazione della collinetta di “deposito temporaneo” realizzata per la costruzione della pedemontana e nella messa in sicurezza della parte adiacente al Torrente per evitare possibili contaminazioni delle acque. Appena approvato il progetto in Conferenza dei Servizi della Provincia di Modena e ottenuti i finanziamenti della Regione, si partirà con l’appalto dei lavori che si auspica possano iniziare il prossimo 2015. Appare quanto meno curioso – chiude Amico – che il Movimento 5 Stelle chieda da una parte interventi immediati e risolutivi a fronte di situazioni anche complesse e dall’altra rallenti la macchina comunale, per esempio sollecitando un sequestro amministrativo ad opera delle guardie zoofile dell’Oipa non certamente motivato da carattere di urgenza e ingolfando l’Ufficio Ambiente di richieste continue. Mentre i grillini parlano e parlano, l’ Amministrazione continua a lavorare per il bene del territorio, essendo la prima “partigiana dell’ambiente”.