La debolezza della Giunta Pighi è evidente dal primo giorno: l’elezione rosicata di tre anni fa ottenuta in maniera rocambolesca ha partorito una squadra debole e malassortita che non è riuscita a nascondere un opposizione crescente nella città e all’interno dello stesso PD.
Ieri, fatto inaudito per Modena e per qualunque Maggioranza non abituata a confrontarsi, il Sindaco ha ritirato le deleghe di tutta la Giunta per ridistribuirle in un nuovo giro di carte; qual’è stato il motivo di questa, nei fatti, delegittimazione di tutti i suoi assessori?
La necessità di dare risposte ad una crisi economica sempre più incombente? Il bisogno di trovare soluzioni per quelle migliaia di modenesi che guardano con preoccupazione al proprio futuro? La volontà di riposizionarsi nell’Economia locale con proposte costruttive? Il tentativo di riacquistare un ruolo in quelle realtà come Hera sfuggite a qualunque controllo offrendo servizi sempre più costosi davanti ad una qualità sempre più scarsa?
No. Il motivo di questo terremoto politico è stata la necessità di dare uno strapuntino di Potere alla Sinistra che in questi anni ha boicottato ogni iniziativa economica nella nostra città ed ogni proposta di sviluppo silurando oggi gli assessori con più iniziativa e/o senza “sponsor politico”.
Questa Sinistra ha detto No all’Autodromo, no ai parcheggi, no ad un uno sviluppo verticale che preservi il territorio, no a qualunque ipotesi di sviluppo; migliaia di posti di lavoro già persi o che lo saranno in un prossimo futuro perchè, ad esempio, la Bretella Modena-Sassuolo quando sarà pronta avverrà con un tale ritardo che le Ceramiche per cui era indispensabile, forse, non ci saranno più, espulse da un Mercato mondiale sempre più competitivo.
Pighi de-urbanizza Sitta, caccia Pini, ridistribuisce le deleghe in base a calcoli politici sperando che i modenesi continuino ad essere imbambolati a sole logiche d’appartenenza politica.
Sitta almeno ha una visione strategica, discutibile ma logica; Pini di Commercio sa di cosa si parla; quelli che verranno saranno proni a logiche di Partito e, temo, incapaci di progettare una Città che non sia la semplice difesa dell’esistente.
Chissà che i modenesi capiscano nel 2014 che queste faide interne al PD sono la dimostrazione che questo Partito ha esaurito la spinta propulsiva e che è ora di tentare altre strade e chissà che, anche a Sinistra, non si possa capire che la distinzione Destra/Sinistra è “muffa” e che bisogna distinguere tra chi ha voglia di fare, proposte, “visioni” e chi, come direbbero in Francia, “si guarda l’ombelico” incapace di progettare.
Consigliere comunale PDL