Lettera aperta ai presidenti della Regione Emilia Romagna e Piemonte, Stefano Bonaccini e Sergio Chiamparino,
Come noto l’asse 5 Stelle-Lega ha portato alla approvazione alla Camera dei deputati della mozione che prevede di ridiscutere completamente il progetto Tav. Una decisione che Forza Italia reputa scellerata e che, se confermata, costringe il nostro Paese all’isolamento. Apprendiamo dunque con soddisfazione in queste ore della decisione della Regione Piemonte di mettere in campo uno sforzo per portare al tavolo del Governo le istanze di un territorio che pretende di guardare al futuro e che non vuole restare paralizzato, preda di una nefasta ideologia grillina fintamente ambientalista.
Lo strumento immaginato dal presidente Chiamparino sembra essere quello di una consultazione popolare tra i cittadini piemontesi. Forza Italia sarà sempre dalla parte dello sviluppo e della realizzazione delle Grandi opere che le aziende aspettano da anni, ma dal nostro punto di vista pur essendo corretta la finalità, si è pensato ad un mezzo eccessivamente locale. Occorre uscire da una mentalità provinciale e pensare in modo organico allo sviluppo del Paese. La Tav rappresenta un’opera fondamentale per inserire l’Italia in un contesto davvero europeo e per dare una risposta concreta, attraverso lo snellimento del traffico, a uno dei territori più inquinati d’Europa proprio a causa del traffico stradale. E’ una infrastruttura importante non solo per il Piemonte ma per l’intera Penisola. Un discorso che vale per la Tav, così come per il Passante di Bologna, ma anche per la Cispadana e la Bretella, per restare a infrastrutture emiliane che rischiano di essere stoppate dal giacobinismo 5 Stelle. Ecco perchè bisogna puntare a un referendum nazionale. Il problema è che, ad oggi, in attesa della riforma che introduca il referendum propositivo, lo strumento per una consultazione popolare a livello nazionale è quello del referendum abrogativo (ma qui non siamo di fronte a una legge da bocciare) e consultivo, ma in questo caso servirebbe una approvazione da parte di entrambe le Camere come avvenne nel 1989. L’invito allora, per trovare una soluzione pratica comune, è quello di estendere la consultazione popolare proposta in Piemonte a tutte le regioni italiane, a partire dall’Emilia Romagna, affinchè giunga al Governo una richiesta unanime e forte. E’ l’Italia intera a chiedere che la Tav venga realizzata, non solo il Piemonte e vorremmo che proprio i presidenti Bonaccini e Chiamparino si facciano interpreti di questa istanza nazionale e siano la locomotiva di questa proposta: una rete di consultazioni con valenza comune, locale e nazionale.
Forza Italia, lo ripeto, sarà al loro fianco, certi che una battaglia comune possa portare a un ripensamento delle politiche del Governo a favore delle imprese e dei cittadini italiani.