Sono trascorsi quasi due anni e mezzo dalle elezioni amministrative modenesi, un periodo denso di scontri e polemiche tra le opposizioni e la Giunta ma anche all’interno delle opposizioni stesse, tanto che molti cittadini votanti, ventimila per l’esattezza, si sono posti alcuni interrogativi. Nelle amministrative, lo sanno bene, si vota il candidato sindaco espresso dal proprio partito (o dalla coalizione ) quindi si vota la fiducia alla persona. Ma i cittadini modenesi che hanno scelto di votare il candidato/a sindaco rispettivamente della Lista Civica Grillo, della Lega Nord e dell’IDV ( e sono in totale 20.083 ) dopo breve tempo si sono ritrovati chi con il proprio unico eletto sconfessato e destituito dalla segreteria regionale del movimento, altri con l’eletto capogruppo costretto dalle segreterie del partito, statuto alla mano, ad abbandonare il seggio comunale per doppio incarico ( incompatibilità tutta modenese, visto che a Bologna per un caso identico questo non succede..) e infine l’unica eletta , più volte contestata dalle segreterie provinciali e regionali ora riceve dagli stessi organismi politici l’ultimatum, tacciata di essere un bastian contrario. I cittadini votano i candidati rappresentativi della loro città, non gradiscono candidature piovute dall’alto o da Roma, ma a cosa servono le loro preferenze, la loro fiducia, se poi in corso d’opera le segreterie li cambiano secondo il loro insindacabile parere ? Popolo sovrano un accidente !