“”Se Dio esiste, sarà meglio che abbia una scusa valida””.
Nella frase di Daniel Pennac, venata dell’umorismo delicato che gli è consueto, c’è lo stesso concetto, declinato in altra forma, delle parole che un amico, addolorato, emozionato, confuso, mi rivolse, nel momento più difficile della mia vita:
-Dio faceva più bella figura se non c’era-
Parole che a qualche cinico pignolo appariranno solo sgrammaticate ma che sono, invece,la protesta incredula degli esseri umani per ciò di incomprensibile, terribile e tragico accade agli uomini.
La ricorrenza dell’Undici Settembre che oggi, 11 settembre 2011, viene ricordata con fiumi d’inchiostro, migliaia di servizi giornalistici, libri, film e documentari è grandiosa nella sua unicità, e sarà per sempre ricordata come l’indimenticabile spartiacque all’inizio del Terzo Millennio, tra un “prima” e un “dopo” .
Da oggi, e per tutto il prossimo numero del giornale, su Bice rimarrà questo breve scritto, con lo spazio per i vostri pensieri, come omaggio e ricordo per le innocenti vittime e per gli eroi che, fra i poliziotti e i vigili del fuoco, sacrificarono le loro preziose vite, prodigandosi per salvarne altre.
Ma in ogni parte del mondo, in ogni angolo del pianeta, in una metropoli come in un piccolo paese, nella società, come nelle piccole trascurabili vite degli individui, le amare parole di Daniel Pennac salgono dall’anima alle labbra, senza distinzioni fra nazioni, razze, ideologie.
Per i grandi dolori come per le piccole meschinità, per l’ingiustizia, la sopraffazione, per la violenza, per la privazione della libertà, per la sconfitta degli umili,per l’arrogante vittoria dei prepotenti, per la negazione dei diritti, per la manipolazione della verità…se Dio esiste, sarà meglio che abbia una scusa valida.
O forse è il genere umano che dovrà affannosamente inventarsene una.
A.D.Z.
(Riproduzione Riservata)
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