Le biciclette potranno andare contromano. Lo ha deciso il ministero, starà ai singoli comuni applicare la norma. Semplice lo scopo: tragitti più brevi per chi usa le due ruote, spostamenti più veloci, incentivo ad usare mezzi non inquinanti. Tre le condizioni per permettere ai ciclisti di ignorare i sensi unici: potranno farlo su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di velocità di 30 chilometri orari, nelle aree a traffico limitato e in assenza di traffico pesante. Tradotto in termini «modenesi», la bicicletta sarà libera praticamente in tutto il centro storico. E l’assessore alla Viabilità Daniele Sitta, è pronto a dare l’ok alle due ruote contromano.
«Abbiamo preso atto delle novità — dice l’assessore — devo dire con grande piacere: ogni atto normativo che incentiva l’uso della bicicletta, per noi va benissimo. Viste le caratteristiche, direi che la nuova norma è applicabile a quasi tutto il centro storico: il limite dei 30 è praticamente dappertutto, la zona è già a traffico limitato ed è vietata ai mezzi pesanti. Quasi tutte le strade del centro sono larghe almeno 4,25 metri. Fanno eccezione solamente i vicoletti. Quindi — conferma Daniele Sitta — siamo pronti ad installare i nuovi segnali stradali che daranno la possibilità alle biciclette di circolare in entrambe le direzioni, anche nei sensi unici. Ho solamente dato mandato ai miei collaboratori di informarsi presso il ministero, per verificare quale tipo di provvedimento normativo darà il definitivo via libera: potrebbe essere una circolare o anche un decreto. In ogni caso noi siamo pronti e ci uniformeremo volentieri a questa direttiva ministeriale».
Lo scorso anno era scoppiata una polemica che aveva visto come protagonisti gli Amici della Bicicletta, un’associazione che promuoveva l’uso della bici contromano proprio nelle strade del centro.
«Mi ricordo della polemica — dice Sitta — Allora però non c’erano leggi che consentivano di andare contromano, e noi non potevamo consentire alle biciclette di sfidare i sensi unici: in caso di eventuali incidenti sarebbero stati guai. Adesso invece è la legge che permette questa modalità, e noi possiamo uniformarci senza problemi».