“Ho trovato un presidente in splendida forma, ha detto Aimi, che ha esortato all’opposizone a tutto campo e alla creazione di un partito unico come chiedono gli elettori” .
Quale è il bilancio della Festa Tricolore di Mirabello?
E’un bilancio certamente positivo! Lo si può facilmente comprendere dal numero straordinario di presenze a questa kermesse politica, diventata un appuntamento ufficiale per tutta la destra italiana. Mirabello rappresenta, infatti, per Alleanza Nazionale e per il presidente Gianfranco Fini l’apertura dell’anno politico con l’ indicazione di idee, strategie e azioni per il futuro, non solo del partito ma, di tutta la coalizione.
Lei ha incontrato personalmente Gianfranco Fini. Come le è sembrato?
L’ho trovato in splendida forma! Con le sue parole è riuscito a dare quella carica, che solo lui riesce a trasmettere, a tutti i dirigenti, militanti e simpatizzanti che hanno preso parte alla festa di A.N.. Fini ha tenuto un discorso lucido, denso di contenuti programmatici all’altezza di un vero leader che si appresta a diventare uno dei grandi protagonisti della prossima vita istituzionale del Paese.
A.N. ora si trova all’opposizione non essendo più forza di governo. Come crede che il partito guidato da Ginafranco Fini si comporterà nei confronti della maggioranza?
Essere all’opposizione per la destra italiana è una consuetudine che si rinnova fin dal dopoguerra. Pertanto è un ruolo che sappiamo interpretare al meglio, anzi, devo dire che non essere stati addentro le stanze del potere, ci ha preservato da quelli che sono stati i difetti di tanti partiti della Prima Repubblica anche se non ci ha consentito di esprimerci al meglio nell’attività di governo. Sono certo, tuttavia, che l’esperienza maturata sarà fondamentale per il rilancio della destra italiana. Le contraddizioni nelle quali si dibatte la sinistra in termini di politica estera,sociale e, soprattutto, in termini di valori concedono terreno fertile all’opposizione.
Ci sono contraddizioni all’interno del vostro partito?
No, affatto. Fini ha saputo ridare unità effettiva e sostanziale ad Alleanza Nazionale. Sta cercando altresì di ridare compattezza alla stessa Casa delle Libertà per un rilancio politico finalizzato ad andare oltre la stessa Cdl come obiettivo programmatico. A Mirabello si ritrovano i militanti e i numerosi simpatizzanti ma, vi sono anche tanti curiosi e numerose persone che hanno votato il centro sinistra e dopo i primi provvedimenti del governo Prodi si sono sentite tradite ed guardano alla destra come un punto di riferimento sotto il profilo valoriale. Pertanto escludo che oggi in A.N. vi siano divisioni, anche perchè, sinceramente, non potremmo permettercelo visto il difficile e grave compito che ci aspetta. Mai come in questo caso essere uniti può trasformarsi in una garanzia di vittoria.
Quali indicazioni ha dato Fini a chi guida il partito in realtà in cui domina incontrastata la sinistra come ad esempio quella modenese?
Fini è un leader presente anche nella conduzione del partito che non ha mai perso di vista nemmeno quando doveva assolvere grandi impegni istituzionali. La parola d’ordine in questa regione e segnatamente nella città di Modena e nella sua provincia è “opposizione a tutto campo”. Una battaglia politica, dunque, all’insegna della vicinanza ai problemi della gente denunciando le manchevolezze di una sinistra sempre più arroccata con arroganza su privilegi acquisiti in 60 anni di amministrazione. Il compito dell’opposizione non si può fermare qui, ovviamente, è necessario mettere in campo progetti alternativi e soprattutto fare sistema con quel 40% di modenesi che, nonostante tutto, non si è ancora arreso ad un sistema che ha occupato ogni spazio politico, sociale ed economico.
E per quanto riguarda il Partito Unico?
Ha detto bene il Presidente del partito affermando che l’unità della coalizione è ciò che chiedono gli elettori prima ancora che alcuni dirigenti politici. La coesione all’interno della Cdl ed oltre la Cdl, come dicevo prima, è in questo momento l’unica strada percorribile. Appare evidente, quindi, che l’aggregazione delle forze politiche, già esistente nell’elettorato, che sui principi e sui valori fondamentali si mostra unito e coeso, è una conseguenza inevitabile di cui si deve assolutamente prendere atto e tenere conto.