La pari dignità uomo donna è patrimonio dell’umanità, piaccia o no alle religioni.

Condividi su i tuoi canali:

Il dibattito sulla immigrazione, specie quella di origine islamica continua a tenere desta l’attenzione ed è lungi dall’essere concluso. Questa settimana abbiamo ascoltato l’avvocato Gian Carla Moscattini che con vis polemica ha sottolineato....

Sul Corriere della Sera del 18 settembre 2006 Vittorio Messori annota in un suo editoriale: “”I cristiani della mia generazione hanno passato gran parte della vita a confrontarsi con quelli che non credevano in Dio: i comunisti. E adesso, devono confrontarsi con quelli che, in un Dio, ci credono «troppo»: i musulmani””. Messori usa il verbo “confrontarsi”, ma credo che sarebbe stato più appropriato declinare il verbo “difendersi” perché dove quelle religioni sono al potere, la cristianità viene bandita e chi la professa viene perseguitato. Tuttavia, mentre molti italiani, a suo tempo, furono attratti da questa sorta di vangelo di eguaglianza e di giustizia di un certo Carlo Marx, che proponeva il paradiso qui e subito, senza attendere un forse probabile Aldilà, al contrario oggi se gli italiani fossero invitati a  scegliere tra Gesù e Maometto, tutti converrebbero che essere ‘cristiano’ è sicuramente  meglio. Del resto come non avere questa convinzione di fronte alla versione repellente che l’islam ci offre di se stesso in questi ultimi anni: sangue a fiumi, guerra santa, privazione di diritti per le donne, poligamia, esecuzioni pubbliche e private, ricatti, intolleranza, dogmatismi, tribalismi, terrorismo e fanatico integralismo L’opposto della cultura e del modo di sentire oggi nelle nostre società democratiche. Pur tuttavia, poiché, come dice una legge della Fisica, ad ogni fanatismo ne corrisponde un altro uguale e contrario, siamo assistendo ad un integralismo cristiano di ritorno, ad una messa in dubbio del primato della laicità dello Stato che, secondo me, non giova alla nostra crescita culturale. Io come cattolica sono sempre più convinta della validità della classica visione liberale “libera Chiesa in libero Stato” piuttosto che di un anacronistico ritorno alla stato confessionale. Anzi, secondo me, a scanso di equivoci è auspicabile  passare dall’attuale nostro sistema che prevede “la libertà delle religioni” ad uno Stato “libero dalle religioni”. Sta di fatto che in attesa di questi sviluppi. oggi il nostro confronto ci vede tutti preoccupati del fanatismo islamico, ma divisi sul come affrontarlo. Infatti c’è chi ritiene che esistano diversi modi di professare l’islam tra i quali uno moderato, con il quale sarà possibile dialogare e convivere, mentre altri sono impegnati a dimostrare il contrario: non esiste l’islam moderato: quella è una religione assolutista che sempre farà la guerra sistematica alle altre religioni con tutte le brutture che ciò comporta. Due orientamenti di pensiero che si innestano poi nelle diverse collocazioni politiche a loro volta altalenanti tra luci ed ombre, ma trovo sfacciatamente contraddittorie almeno tre  posizione di questa cultura intransigente.  La prima: Se l’Islam è inguaribile, se l’islamico non si integrerà mai con la nostra cultura, se l’islam rimarrà sempre assolutista e quindi antidemocratico…le guerre in Irak e in Afganistan sono state fin dall’inizio un inganno; chi pensava di esportare democrazia si è clamorosamente sbagliato! Quindi mentre si disprezzavano i pacifisti consapevolmente s mandavano  a morire i nostri soldati inutilmente: emissari di una democrazia che l’islam non applicherà mai! Tanto casino per spodestare il laico Saddam e portare al potere islamici sunniti e sciti i quali, con il placet dei vicini ayatollah iraniani, saranno autorizzati ad incendiare le nostre chiese? Questa è stata la linea di politica estera dell’attuale governo degli Stati Uniti che l’Italia ha appoggiato incondizionatamente. La seconda: l’attuale “”invasione barbarica”” non è data da problemi di razza, ma dalla loro appartenenza a certe fedi religiose. Così, mentre la “razza” è un problema oggettivo, non mutabile fin dalla nascita, la religione è invece una variabile, un dato soggettivo sul quale è possibile intervenire. Perciò si potrebbe dire, secondo lo schema di certi commenti che ho letto, che un arabo, se ateo può essere una brava persona,  se invece abbraccia la religione islamica, in breve si trasformerà in potenziale delinquente. Con questi presupposti vedo solo uno sbocco: applichiamo noi la “reciprocità” invece che richiederla. In Italia solo la religione cattolica è permessa mentre sono proibite tutte  le altre! Quando leggeremo una simile proposta ? La terza: C’è un indubbio anello debole in questa massa di nuovi invasori: la donna. La condizione femminile sotto il giogo dell’Islam è inaccettabile per noi occidentali sia laici che cattolici. Tuttavia non ho trovato traccia di solidarietà, di inquietudine, di analisi o di approfondimento da parte di nessuno degli irriducibili  testimoni di Cristo e del Cristianesimo, signore comprese. Anzi ho notato anche da parte di qualche commentatrice una sorta di disappunto sulla loro poca educazione: la mancanza di rispetto verso le nostre tradizioni che si manifesta mediante l’ostentazione del velo islamico! Nel nostro paese circolano, tra le istituzioni preposte al monitoraggio, una informativa che segnala l’aumento del numero delle donne musulmane segregate in casa. Queste poverette, nonostante si trovino in un paese libero come l’Italia, rimangono schiavizzate ad opera dei loro signori mariti. Non so quanto questo sia maomettano o frutto di bieco maschilismo che si nasconde dietro il Corano per essere libero di massacrare di botte le proprie figlie, mogli o donne in genere, ma la conzione femminile in una famiglia di inegralisti è ancora in pericolo. Del resto è evidente a tutti che lo squilibrio tra uomo e donna genera un eguale disagio sociale, culturale e di mancanza di sicuro progresso nella società. Fino a quando non ci sarà pari dignità tra i generi nessun sistema potrà ritenersi civile sia o non sia islamico. Sono convinta che le donne islamiche potrebbero giocare un grande ruolo da protagoniste nella loro società, piuttosto che rimanere a fare le schiave, ma è chiaro che il nostro neutralismo da donne laiche o cristiane di fronte ai massacri quotidiani che queste devono subire chiarisce subito da che parte stiamo: siamo dalla parte del più forte, al di là della indignazione del giorno dop. Il nostro “menefreghismo”, il nostro metterle sullo stesso piano in quanto “islamici”, ci colloca al fianco del più inaccettabile dei maschilismi. La pari dignità uomo donna è patrimonio dell’umanità, piaccia o no alle religioni.

 

 

 

 

[ratings]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In evidenza

Potrebbe interessarti anche...

Nuovo orario da ottobre! 

Nuovo orario da ottobre! Sede di Sassuolo     Sede di Formigine     Sede di Maranello Appuntamenti per Neo e futuri genitoriLocandinaInsieme il lunedì – sede di FormigineLunedì 2 ottobre ore

TUTTI GLI APPUNTAMENTI DI OTTOBRE

La stagione autunnale di FMAV prosegue con tante nuove attività e laboratori per tutte le fasce d’età. Sabato 7 e domenica 8 ottobre ingresso libero a tutte le mostre e due appuntamenti