
Domenica 19 marzo molti di noi sono stati festeggiati perché papà, a casa mia si dice babbo, che assomiglia tanto a babbeo e in fondo un po’ noi padri lo siamo, pronti a correre quando i figli chiamano, casomai mugugnando, perché l’amore non ci rende ciechi e ne vediamo i difetti.
Ma siamo tutti come il padre del figliol prodigo, pronti ad aprire la casa facendo festa quando ritorna, senza chiedere o pretendere. Se poi uno ha la fortuna di avere bravi figli, ogni giorno sa quale tesoro immeritato lui abbia.
Domenica 19 è stata anche la festa di San Giuseppe, padre per eccellenza, perché ha donato amore senza potere avanzare alcun possesso e alcuna consanguineità.
Come babbo, ho un grande rimpianto: non avere più il mio e una grande speranza-paura, che vivo ogni giorno, quando mi alzo: che i miei figli stiano bene e non succeda loro nulla di grave.
E questo pensiero, ogni giorno, mi dà gioia e ansia, consapevole di non poterli proteggere come mi illudevo di fare quando erano bambini.
Il regalo per la Festa del Papà?
Che i miei figli siano felici.
Ma ci sono tanti che sono babbi ma sono anche figli e dovrebbero ricordare il detto ‘fai a loro quello che vorresti fosse fatto a te’.
Invece siamo più protettivi verso i nostri genitori anziani di quanto loro siano stati con noi, arrivando perfino a vietare qualche prelibatezza culinaria, non rendendoci conto che, sopra gli ottant’anni, si è già oltrepassata la bandierina della media e converrebbe perciò concedere qualche libertà in più, compresa quella dei lavoretti attorno a casa, ovviamente chiedendo in cambio almeno di non arrampicarsi su scale e seggiole.
Non vogliamo farli vivere da soli, non vogliamo vadano nei boschi, né vederli sudati, non vogliamo usino strumenti, li mettiamo a dieta, li trattiamo come bambini molto prima che il consumarsi del cervello li renda davvero bambini.
Io dico sempre scherzando che, se arriverò a ottant’anni ricomincerò a fumare; è un modo per pretendere libertà fino a quando sarò in grado di discernere, correndo ovviamente qualche rischio in più e chiedendo ai figli di fare come noi genitori quando erano piccoli: lasciarci andare trattenendo il fiato. Lasciateci vivere! Che scelgano loro come. Credo sia anche questa l’attuazione del comandamento: ‘Onora il padre e la madre’.
Una risposta
Festa dei papà e dei nonni
D’accordo su tutta la linea anche questa mattina.
Io aggiungerei solo che , essendo più vecchio di te, prima di andare a dormire o all’atto del risveglio penso non solo ai miei figli ma anche ai nipotini.
Dirò di più : mi preoccupo più della salute dei nipoti che dei figli, ormai grandi.
E mi dispiace non poter vedere i nipotini non dico tutti i giorni ma almeno un paio di volte la settimana.Purtroppo questo è impossibile perché i miei due figli abitano in altri Comuni.
Io e mia moglie abbiamo inoltre sofferto a causa dell’impossibilità di vedere figli e nipoti per circa due anni a far data dai primi mesi del 2020 quando in Italia ed anche a livello planetario abbiamo dovuto lottare contro la pandemia da coronavirus, che continua tuttora, pur essendo la malattia meno virulenta, ancora a mietere vittime.
Per quasi tre anni abbiamo visto figli e nipoti solo in videochiamata e molto raramente di persona.
Vorremmo tenerli vicini ed abbracciarli tutti i giorni perché, avendo 80 anni suonati, non abbiamo molto tempo a disposizione per farlo.
Per ovviare all’impossibilità di vedere più spesso i nipotini sia per la distanza , sia per altre problematiche come la pandemia e gli impegni di lavoro dei genitori, io e mia moglie spessissimo prima di addormentarci ci vediamo e ci rivediamo i video trasmessici dai figli o effettuati con il mio smartphone all’atto delle loro rare visite.
E ci addormentiamo felici, pur avendo mille preoccupazioni.
Devo dire che, essendo io e mia moglie lontani dai nostri figli, non subiamo controlli e condizionamenti motivo per cui , volendolo, spesso e volentieri ci concediamo anche qualche sfizio a livello culinario.
Io non mi faccio mancare la cioccolata della quale sono molto ghiotto ed anche i dolci perché , avendo perso una decina di chili dopo l’intervento chirurgico per frattura del femore ( anche se ne ho recuperati un paio ), ora me lo posso permettere.