La diligenza del buon papi di famiglia

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Talvolta nella giustizia ordinaria il processo indiziario porta a gravi errori e fatali ingiustizie.Figuriamoci, nella cosiddetta giustizia mediatica, quanto sia ingiusto e grave condannare chicchessia, con un processo sommario,

Meglio un  delinquente libero che un innocente in galera, meglio un inveterato mentitore adulato e ossequiato che un buon papi di famiglia ingiustamente accusato. E’ opportuno, prima di dare tanti facili giudizi, attendere le prove, l’evoluzione  dei fatti, qualche ammissione  anche,  per quanto improbabile.

I giudizi più severi e i colpi di mannaia, invece, si dovrebbero abbattere su ben altri comportamenti e su ben altri crani.

Per primi  sicuramente su tutti coloro i quali, comportandosi come servi e non come collaboratori, rinunciano alla loro dignità e alla libertà del proprio pensiero, mostrandosi acriticamente sempre d’accordo.

Un trattamento non meno energico  si dovrebbe poi riservare alla stampa, cartacea e non.

A quella  totalmente  asservita, che accetta e gode di essere umiliata e  privata della sua essenza, della sua nobile missione: riportare la verità dei fatti, senza timore reverenziale verso nessuno. Logicamente, lo stesso vale per la stampa ostile, faziosamente occupata a tramare, costruire, vilipendere, architettare, sempre nuove accuse, sempre nuove offese, venendo così meno al  dovere di informazione  e violando ogni diritto delle persone su cui versano fiumi d’inchiostro. Talvolta misto a fango.

Un discorso a parte, invece, meritano tutti gli altri. I sudditi, ehm, scusate, gli elettori.

Gli elettori, uomini e donne, sono esseri umani. Non sono tutti uguali certo, ogni tanto c’è qualche sciocco che se ne infischia di certe cose, e mai scenderebbe di un millimetro la propria scala di valori, chiunque si trovi di fronte. Ma è raro.

Normalmente gli esseri umani, con guaiti e scodinzolii estasiati si mettono al servizio di chi detiene il potere, anche e soprattutto economico, si beano di amicizie di potenti e potentini,  che  possano  in qualche modo tornare utili e possano dare loro lustro, almeno per brillare di luce riflessa. Pronti a ogni cenno, incuranti dell’umorismo involontario di cui si ricoprono, con le loro lodi sperticate e la loro stucchevole piaggeria.

Certo, qualche sciocco può pensare che  un padre di figlie femmine non può psicologicamente ambire a frequentazioni con ragazzine, più o meno minorenni. E, sempre per  lo stesso sciocco, il solo pensiero che una di queste potrebbe essergli figlia, rappresenterebbe un ottimo remedium concupiscientiae. Queste cose le pensano gli sciocchi, però,  non gli uomini di mondo.

E solo qualche  sciocco (e invidioso)  può pensare che sia facile passare per un tombeur de femmes quando si è imbottiti di miliardi e forse di qualche altra cosa fino alla cima dei capelli.  Allo stesso modo, solo uno sciocco trova un po’ strano che una ragazzina di quindici anni mandi alle persone “che contano” il suo book fotografico, tutta sorrisi e ammiccamenti, in posa, con lo sguardo fatale e il gluteo svettante.

Che importa se la stessa quindicenne, ora diciottenne, esprime concetti con l’acume e la profondità  di una bimbetta di sette anni, per di più con un accento partenopeo da far piangere,  non in quanto tale, ma fa piangere in  quanto rende  quasi incomprensibili le parole! Ma lei canta e balla, così  bene dicono, che importa, a parlare decentemente imparerà un domani!

Tutte le persone  normali non ci trovano nulla di strano, ciascuno sceglie la sua strada nella vita, e  ha il diritto di imboccare anche qualche scorciatoia per abbreviare i tempi.

Dei valori, tutti i valori, la cui orgia, in pieno svolgimento, tanto nausea quel gran maestro di stile che è  Feltri,  tutt’al più ce ne  serviamo per renderci rispettabili, per poter giudicare severamente gli altri, per poter raggranellare consensi e voti, per ingraziarci il clero, per ottenere  la stima e la simpatia di chi si ferma in superficie, all’apparenza delle persone e delle cose.

Ma, dal più profondo del cuore, per noi e per i nostri discendenti, appassionatamente desideriamo e auspichiamo una vita ricca di visibilità e notorietà, una vita che ci veda passare da un viaggio a una vacanza, da uno shopping a una cena, una vita colma di guadagni cospicui quanto facili,  una vita comunque fatta di agi e di privilegi, senza preoccupazioni di sorta, se non per l’acquisto della vernice bianca che periodicamente ci spalmiamo addosso.

Perché non siamo degli sciocchi. Anzi. E se abbiamo una figlia graziosa, invece di considerarla banalmente  “un  piezze ‘e  core”  di eduardiana memoria, consideriamola una gran fortuna, di questi tempi. 

Credo sia necessaria, infine,  una precisazione, per chi contrappone con molta superficialità Berlusconi a Clinton, sostenendo che Clinton, ad esempio, non parlò di complotto, mentre invece Berlusconi, e tutti i suoi, stampa compresa, invece lo fanno.

Perchè Clinton, al complotto, gridò eccome: in una conferenza stampa del 26 Gennaio 1998 Bill ed Hillary smentirono l’accusa dei giornali – I did not have sexual relations with that woman- e parlarono di montatura. Di più, al “”Today Show”” della NBC Hillary Clinton affermò che tutta la storia altro non fosse se non un vasto complotto della destra americana. “”A vast right wing conspiracy””. Addirittura un esponente della monarchia saudita arrivò a sostenere che Monica Lewinsky fosse un agente del Mossad israeliano che voleva mettere in cattiva luce il presidente che sosteneva i palestinesi. Non è neppure vero che Clinton chiese scusa ad Hillary. Egli negò disperatamente, anche di fronte al Grand Jury, di aver mai avuto una relazione sessuale con Monica. Quando il test del DNA gli dette torto, egli, per evitare l’impeachment per menzogne, inventò i “rapporti impropri” ammettendo solo  otto mesi e mezzo  dopo di aver avuto con la ragazza una relazione sessuale. Evitò l’impeachment e tornò il sereno in famiglia.

Non possiamo sapere quali siano stati i motivi reali della riconquistata armonia fra i coniugi, certo convenne ad entrambi quel finale al giulebbe,con scuse e perdono.

Ma  Hilary non è Veronica.

Siete liberi di giudicarlo un apprezzamento o una critica.

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