Un sindaco-pediatra è una novità assoluta. Ma come si fa a conciliare due ruoli assolutamente distinti, ma altrettanto decisivi per una comunità? Esistono convergenze o sono due mondi paralleli?
La professione di pediatra la esercito da oltre 20 anni ed è quella nella quale mi sento per così dire “più in confidenza”, anche se per l’attività di servizio ospedaliero ho dovuto chiedere l’aspettativa perché questo mio ruolo attuale di pubblico Amministratore non mi avrebbe lasciato il tempo materiale per curarli entrambi.
Ha ragione lei nel dire che questi due ruoli presentano tantissime analogie e molti punti di contatto soprattutto per quello che riguarda il rapporto con le persone che avviene specialmente in momenti della vita difficili o comunque problematici.
San Felice sta puntando tanto sul rilancio del centro storico. Per mesi il confronto sulla ristrutturazione della Rocca ha avuto ampio risalto nelle cronache locali. Avete deciso quale scelta intraprendere?
Mi preme soprattutto sottolineare la valenza globale del progetto di riqualificazione del centro storico. Questo è l’aspetto che comunque darà valore all’intera operazione ed il progetto finale di ristrutturazione va valutato nella sua interezza. La discussione sui singoli particolari progettuali la ritengo doverosa ma assolutamente marginale, per la maggior parte legata ad aspetti tecnici ed interpretativi. Peraltro la tipologia e la natura di questi interventi è talmente peculiare che è storia normale di ciascun progetto avere per così dire una sua evoluzione che matura piano piano e progressivamente con il procedere stesso dei lavori e degli accertamenti storico archeologici ad esso collegati. Come comune di S. Felice abbiamo aderito alla costituenda associazione dei Castelli che raggruppa tutti i comuni della provincia che sono tenutari di un castello. In questa sede abbiamo avuto modo di venire a conoscenza di iter di altri progetti, – faccio solo come esempio quello di Formigine e quello di Mirandola – e devo dire che lì ho capito che è storia comune un susseguirsi, soprattutto nel dialogo sempre collaborativo e costruttivo con la sovrintendenza, di una serie di considerazioni, revisioni, cambiamenti, aggiustamenti progettuali ecc.
Ma già anche il nostro progetto ha presentato e presenta tali caratteristiche. Per esempio il tipo di pavimentazione originariamente prospettato è stato poi cambiato in seguito a valutazioni di compatibilità di materiali con il nostro territorio. Quindi andiamo avanti e gestiamo la vicenda volta per volta.
Nella Bassa il suo paese è l’unico ad avere due consiglieri di minoranza della Lega Nord. Con loro è nata una diatriba su una caricatura poi censurata oltre a diversi scontri ideologici. Esiste la possibilità di un punto d’incontro o
Da parte mia credo non vi sia stata nessuna “diatriba”
Ricopro questo ruolo da due anni e fino a questo momento penso di non aver mai fatto mancare il rispetto personale per nessuno. Perché comunque, al di là di tutto, indipendentemente da come ciascuno la pensa, o da che ruolo gli competa, dietro ogni vicenda non voglio mai dimenticare che vi è sempre una persona. Penso che vi siano tutti gli strumenti che uno vuole per manifestare qualsiasi opinione, ma la dignità dell’essere umano va sempre tenuta in primo piano e rispettata. Se si dimentica questo, ciascuno di noi potrà anche essere bravissimo in ciò che fa, ma come uomo vale molto poco.
Altro caso scottante che riguarda San Felice è la realizzazione della Cispadana. Il tracciato indicato dalla Regione è vecchio di 20 anni e invade spazi vitali per alcuni quartieri. Come ha intenzione di muoversi nelle sedi istituzionali?
Il tema della Cispadana è molto importante per il nostro territorio e coinvolge numerosissimi aspetti del nostro tessuto sociale, da quello ambientale a quello di rappresentare una opportunità per le imprese soprattutto oggi che stiamo vivendo questa profonda crisi economica. E’ chiaro che la soluzione finale dovrà essere tale da permettere di mediare tutte queste e numerose altre esigenze non esclusa quella dei tempi di realizzazione. Per forza Di una infrastruttura di questa portata deve per forza esserne fatta una determinazione almeno a livello di area. Quindi proprio come Area Nord abbiamo dato l’incarico ad un professionista di seguirne l’intero iter valutativo e successivamente progettuale.
Per il momento quello che è stato fatto è la valutazione di un “corridoio” dentro il quale adattare la nuova struttura. Non appena saranno individuati i soggetti che dovranno procedere alla elaborazione tecnica vera e propria ci sarà un confronto costante con tutti gli enti interessati da dove emergerà la soluzione progettuale più razionale.
Lei è un dottore. Le liberalizzazioni sui farmaci di base acquistabili anche al supermercato ha aperto ampie discussioni. Personalmente come la pensa?
Il provvedimento mi trova in accordo come principio generale. Bisogna calcolarne molto prudentemente l’operatività. Tutta l’attenzione è stata focalizzata sugli eventuali danni da farmaci se usati in modo improprio, ma io ritengo che sia anche molto importante salvaguardare quel patrimonio di ”educazione sanitaria indotta” che la farmacia sul nostro territorio ha da sempre rappresentato e storicamente svolto. Per non parlare dei moderni ruoli di sevizio alla collettività che oggi vengono richiesti alla farmacia.
Quindi ogni cambiamento è accettabile purché vengano salvaguardati tutti gli aspetti positivi preesistenti. Difficilmente esistono esperienze liquidabili semplicemente con un colpo di spugna.
Ha già pensato cosa farà alla fine del suo mandato? Continuerà oppure il richiamo della professione è troppo forte?
Potrei rispondere in modo retorico o convenzionale, ma sono sincero: questa attività mi impegna talmente tanto che per ora non ho nemmeno il tempo di chiedermelo.