La deriva della sinistra

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Si è assistito per anni alla nascita di nuovi messia che, attraverso le scissioni dalla
Casa Madre, si proponevano di riunire tutte le anime della sinistra e di arrivare al potere.
Si è pensato follemente che non l’unione ma le scissioni facessero la forza.

Dissi poco più di un anno fa

“l’Italia non va a destra ma a destra forse ci sta da sempre. E quelle poche volte che la sinistra è stata al potere è solo perché ha messo da parte l’ortodossia comunista venendo a patti con frange di formazioni centriste.

Una cosa è certa: il partito comunista ha avuto un ruolo nella storia d’Italia che non può essere cancellato nè minimizzato.

Ma il guaio del PCI e della sinistra in genere è che non ha saputo attualizzarsi e mettersi al passo con i tempi. E’ rimasto fedele alla sua ortodossia per decenni sino al suo annientamento.

E non è bastato cambiare denominazioni per riguadagnare consensi.

Ed ha reagito all’emorragia di voti sempre nella maniera sbagliata :con la polverizzazione della sinistra che in un paio di decenni ha trasformato il monolito comunista in una miriade di partitini con la consistenza elettorale di un prefisso telefonico.

Si è assistito per anni alla nascita di nuovi messia che,attraverso le scissioni dalla Casa Madre, si proponevano di riunire tutte le anime della sinistra e di arrivare al potere.

Si è pensato follemente che non l’unione ma le scissioni facessero la forza. C’è stato un tentativo di fermare la deriva destrorsa ed è stato posto in essere dal giovin signore fiorentino, il cosiddetto rottamatore.

Sembrava la carta vincente della sinistra ma l’infelice esito del referendum costituzionale mise fine al suo sogno.

Io non dico che Renzi non abbia commesso delle stupidaggini ( politiche migratorie, l’aver personalizzato l’esito del referendum, un certo protagonismo, amicizie discutibili ) ma un merito gli deve essere riconosciuto: ha cercato di fare il possibile perché nascesse un nuovo centrosinistra anche se per fare questo ha dovuto mettere da parte l’ortodossia comunista.

Ha pensato che si potessero dare risposte alla gente non isolandosi all’opposizione ma cercando di arrivare al potere anche a costo di venire a patti con alleati scomodi.

Sembrava un percorso logico e direi necessitato ma la furia iconoclasta della sinistra, capeggiata dall’ infernale baffetto, si è abbattuta su Renzi, ritenuto responsabile di tutti i mali ab urbe condita.

Che lo facesse Berlusconi, la Meloni, Salvini, Grillo e company era abbastanza logico.

Ma che lo facessero i rappresentanti e i militanti della sinistra in coro non riesco proprio a capirlo.

Grazie a questa levata di scudi del popolo della sinistra contro Renzi siamo arrivati alla svolta storica del marzo del 2018 nella quale il M5S diventò partito di maggioranza relativa davanti alla Lega mentre il PD addirittura retrocedeva al terzo posto.

Dalla bipolarizzazione si è passati alla tripolarizzazione e da qui alla ingovernabilità dell’Italia il passo è stato breve. E ci siamo beccati due governicchi il primo M5S – Lega ed il secondo M5S -PD. Poi c’è stato il governo delle larghe intese targato Draghi

E sappiamo come è andata a finire. .A prescindere dalle responsabilità di questo o quel leader della sinistra la verità è un’altra ed è amarissima :non si può lottare contro il populismo che parla alla pancia e non alla mente ed al cuore.

Il populismo in fondo è niente altro che la versione moderna della teoria feuerbachiana ” l’uomo è ciò che mangia “.

E per questo vincerà sempre.

Con la caduta di Draghi l’unica cosa certa è che a Settembre ci sarà il trionfo della destra anche perchè Il M5S come tutti i movimenti qualunquistici della storia si sta sfaldando ( la Casaleggio srl è stata messa alla porta ed all’orizzonte si intravvede un nuovo partito con leader Di Battista, più picconatore di Cossiga ! ) mentre il PD, alla ricerca disperata di una sua identità, sta facendo fatica a trovare alleati per opporsi alla marea montante della destra .

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