La capogruppo di Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi, intervistata da Repubblica, a un certo punto del suo articolato intervento, sostiene: “”Il voto non è mai una minaccia. La democrazia non può far paura””.
E’ vero che il voto di per sé non è mai una minaccia e che la democrazia non può fare paura, ma è proprio il suo partito che utilizza in questo momento il voto come minaccia, seppure probabilmente convinto di farlo a fin di bene.
Quanto alla democrazia, i problemi e le paure non vengono da lei, ma dall’uso che di essa si fa. Si può utilizzare la democrazia per instaurare una dittatura al potere, o per fare i propri interessi, oppure per indebolirla dall’interno.
Maria Elena Boschi enuncia un principio teoricamente giusto, ma nella realtà con numerose falle, perché andare adesso al voto, che pure costituisce la massima espressione della democrazia, significa bloccare il Paese per mesi, con un sistema elettorale pastrocchiato e mettendo la già traballante economia italiana in una situazione ancora più critica.
Le rivendicazioni possono essere giuste, ma il metodo un po’ meno e credo si rivelerebbe un bluff se qualcuno giocasse la partita fino in fondo. Davvero i 40 deputati e senatori di Italia Viva, eletti con il Pd e pressoché sicuri di venire decimati alle prossime consultazioni, andrebbero così volentieri al voto, inneggiando alla democrazia che non può fare paura, a mo’ delle monache nei Dialoghi delle Carmelitane quando salgono al patibolo?