
alla gravità dell’evento; nemmeno il Ministro dell’Interno sembra smanioso di parlarne o
di inventare un nuovo decreto. Ma i primi responsabili sono i dirigenti attuali del calcio italiano.
Ho letto l’intervista del vicepresidente Javier Zanetti al Giorno su quanto avvenuto durante Inter-Sampdoria. I tifosi neroazzurri, appreso dell’agguato mortale allo storico Capo Ultras della Curva Nord, hanno letteralmente costretto parte degli spettatori a lasciare il secondo anello dello stadio.
Non saranno una jungla gli stadi, ma insomma e on il colpevole silenzio di tutti, oltre che alla complicità delle società. Basti dire che il leader della curva dell’Inter Andrea Beretta, già responsabile di furto, rapina, sequestro di persona, si è deciso ora di sottoporlo a sorveglianza speciale per un anno e mezzo con divieto di dimora nel capoluogo lombardo. E si danno da tre a sei anni agli organizzatori di rave?
Sulla vicenda della curva nord nessuno dice praticamente niente, se paragonato alla gravità dell’evento; nemmeno il ministro dell’interno sembra smanioso di parlarne o di inventare un nuovo decreto. Ma i primi responsabili sono i dirigenti attuali del calcio italiano e l’intervista di Zanetti ne è un esempio.
Ecco le sue dichiarazioni: “Spero che quanto accaduto a San Siro, con la curva Nord che si svuota, non succeda mai più. Quest’anno abbiamo registrato tanti sold out: un record nella storia del club. La gente deve tornare allo stadio”. Sperare non significa fare qualcosa, nonostante siano gli ultras della sua squadra i protagonisti, non marziani. Sperare in chi, se non in se stessi?
A domanda sul rischio che le famiglie possano decidere di abbandonare lo stadio, ribatte: “Non credo che ora la gente voglia scappare, l’impulso del tifoso è più forte di quel che è accaduto. Però vanno rispettati i valori dello sport” e a domanda se gli ultras hanno troppo potere: “Non voglio dividere i tifosi… parlo di tutti. Cose come quelle dell’altra sera non mi piacciono. Lavoreremo sempre per riempire lo stadio”.
A Zanetti interessa solo riempire lo stadio: non usa la parola reato, non usa il termine intervenire, non c’è annunciata alcuna misura contro gli ultras.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole.
Il 7 gennaio 2019 Matteo Salvini, al termine della riunione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che si è svolto a Roma presso la Scuola superiore di Polizia, aveva esclamato: «Vogliamo sradicare la violenza da dentro e fuori gli stadi e useremo ogni mezzo necessario». Con lui, a dirlo, c’erano Giancarlo Giorgetti e Matteo Piantedosi. Forse allora non hanno fatto in tempo; vedremo stavolta.