La corale Gioacchino Rossini

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Sfogliando negli archivi vengono evidenziati 120 lunghi e intensi anni di prestigiosa attività

L’Associazione Corale Gioacchino Rossini ha festeggiato felicemente, nel 2007, “”i suoi primi 120 anni”” di vita e di ininterrotta attività musicale; 120 anni prestigiosi spesi al servizio della cultura musicale a Modena, una città che può fregiarsi di tutte le onorificenze e premi vinti dalla Corale nei più importanti concorsi canori nazionali ed internazionali.

Un bel traguardo, grazie al quale la Rossini rappresenta una delle più prestigose 25 società centenarie modenesi: 25 associazioni che si inseriscono nel tessuto cittadino della città nel campo della cultura, della solidarietà, del tempo libero e dello sport.

Nella prefazione al libro “”Unione delle Società Centenarie Modenesi: l’Orgoglio del Passato e le Sfide del Futuro””, Edizioni Il Fiorino, scive Antonio Mascolo, direttore della Gazzetta di Modena:

“”Sono società e luoghi dove si rafforzano le abitudini del cuore indispensabili per una democrazia compiuta e duratura…Modena nel 1220 aveva un consiglio comunale fatto di rappresentanti degli artigiani e dei bottegai: un filo di rappresentanza che si è rafforzato ed intreccciato nello sport, nella musica e nel lavoro, proprio grazie all’esempio delle centenarie: ovvero avere più di cent’anni e non dimostrarli mai””.

Infatti dal quel lontano 1887, anno di fondazione, la Corale continua ad essere, ancora oggi, una realtà viva e presente nel nostro tessuto musicale e culturale: “”La sua vicenda, da subito, è riconducibile anche al più ampio contesto delle trasformazioni sociali e politiche proprie di tutta l’Italia post-unitaria, anzi di quel processo essa è significativa testimone “”: come è scritto nell’eccellente volume “”Di Canto in Canto: Storia e Documenti della Corale Rossini””, edito da Mucchi e curato dalle professoresse Franca Baldelli e Margherita Beggi che hanno realizzato materialmente, con criteri scientifici e rigore filologico, il nuovo archivio della Rossini.

Una nuova ed importante realtà archivistica che conserva testimonianze risalenti ai primi anni della costituzione dell’associazione, il 1887.

Le fasi di archiviazione dei rari e numerosi documenti sono ricostruite ed inventariate nel libro che narra la storia della Rossini, scritto dalle due studiose e realizzato in collaborazione con l’Archivio Storico del Comune di Modena, della Sovrintendenza archivistica per l’Emilia Romagna, con il contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Oggi l’ Archivio può essere consultato da musicisti e da storici nella nuova sede di via Livio Borri, inaugurata nel 2002, in coproprietà con l’Avis di Modena.

Documenti in consultazione che narrano 120 anni di vita, festeggiati, nel 2007, con un memorabile concerto tenutosi, nei primi mesi dell’anno, al Teatro Comunale dove, con la Rossini, si sono esibite anche altre corali musicali modenesi come la Puccini e il Coro Montecuccoli, con l’esibizione dei piccoli cantori della Rossini che promettono molto bene.

In seguito, clou dei festeggiamenti dei 120 anni, il concerto tenuto in luglio in piazza Grande, en plein air, luogo inedito di esibizione per la Rossini, con brani tratti dal migliore repertorio operistico, introdotto come di consueto dall’inno di Mameli, dall’inno alla gioia, composto da Beethoven, adottato come inno dell’Unione Europea: immancabile, nel programma di quella magica serata, nella suggestiva cornice del Duomo, il Va’ Pensiero tratto dal Nabucco di Verdi, vero e proprio cavallo di battaglia della corale assieme a La Ghirlandeina: mattatore travolgente della serata Daniele Rubboli, musicologo, melomane e regista e, quella sera, impegnato nell’inedito ruolo di presentatore.

Infine la giornata di inaugurazione dell’archivio, verso i primi di novembre, una  festa per tutta la comunità modenese con la presenza delle massime autorità cittadine come Il Sindaco Pighi, l’Assessore alla Cultura Lugli ed il Presidente del Consiglio Comunale Cottafavi; immancabile anche Aldo Borsari, direttore dell’archivio storico di Modena che ha sottolineato l’importanza culturale e storica degli archivi delle società centenarie, archivi indispensabili in quanto tasselli atti a ricostruire con rigore storico e filologico la multiforme e complessa storia della città.

La riorganizzazione dell’archivio è stata un’operazione di estrema difficoltà, visto che tutti i  preziosi documenti di proprietà della Rossini, erano prima accumulati ed accatastati uno sull’altro alla rinfusa, senza un ordine logico e cronologico: conseguenza inevitabile delle ingiurie del tempo e dei 5 traslochi fatti dalla Rossini, prima della costruzione, nel 2002, della nuova sede di via Livio Borri: traslochi che hanno comportato la dispersione di parti del materiale, senza però compromettere una puntuale e scrupolosa ricostruzione. il Sovrintendente per l’Emilia Romagna Zacchè ha concesso un primo ed importante riconoscimento alla felice opera di archiviazione realizzata dalle professoresse Baldelli e Beggi: riconoscimento rilasciato per la prima volta in Emilia Romagna e concesso soltanto in occasioni rare e speciali, con cui si attesta e si riconosce formalmente “”l’importanza storica e culturale del neonato archivio””.

Nell’importante fondo documentario rimane forte la traccia di questi ultimi 120 anni di attività ed iniziative promosse ed ideate nel 1887 dal coro virile che assunse la denominazione di Società Corale Gioacchino Rossini. Le tante attività inventariate nell’archivio e riproposte nel libro furono sia canore che associative e benefiche e narr
ano la storia di una importante città dello Stato Italiano costituitosi nel 1860.

Nel caso della Rossini fu decisiva la passione per la musica, nella Società sportiva La Fratellanza, sorta nel 1874, fu l’atletica; nel caso della Società del Sandrone (1870) fu la promozione delle feste del carnevale, dei divertimenti e della tutela del dialetto modenese: tutte realtà dove prevaleva lo spirito associativo e filantropico. La Rossini si costituì come scissione dal coro ufficiale del teatro Comunale di Modena che era il coro più vecchio e più famoso rispetto a tutti gli altri, ma soprattutto il meglio remunerato. Ma c’erano anche gruppi corali come la corale Margherita, la Corale Arpa e l’OrazioVecchi, considerati gruppi precari ed avventizi, tutti, effettivamente remunerati poco e, considerati di secondo livello. Così i giovani dissidenti coristi che facevano parte di questi gruppi e collettivi precari ed instabili, stanchi ed insoddisfatti della situazione, con un soprassalto di orgoglio, decisero di fondare una nuova corale: una nuova Società costituita da una ventina tra le migliori voci maschili.

La nuova Corale conseguì presto importanti riconoscimenti come il primo premio a Varese nel 1892; nel 1898 secondo premio a Torino.Nel 1922, a Trieste, secondo premio. Nel 1903, a Bologna Terzo premio. Nel 1905 a Cremona primo premio.

Nel1927 a Roma primo premio.Nel 1933 secondo premio a Ferrara, nel 1935, a Venezia primo premio; nel 1937 ad Adria, primo premio. Nel 1938, a Bologna il primo premio. Poi gli anni della Seconda Guerra Mondiale cui fecero seguito gli anni del dopoguerra, le macerie e la miseria. Sorse nel 1949 l’annoso e, si può dire, decennale problema della sede fissa e definitiva,  problema risolto solo recentemente. La Rossini nel dopoguerra rinasce e ricomincia a vincere premi e benemerenze ovunque: il primo premio a Ferrara nel 1953; cui fece seguito il primo premio anche a Brescia nel 1954. Grande riconoscimento internazionale fu il primo premio conseguito nel 1955 a Llangollen, nel Galles: trampolino di lancio anche per il Maestro Luciano Pavarotti, splendida ed inimitabile voce di tenore lirico, dal fraseggio e dalla dizione perfette: forse il migliore tenore del secolo.

Maestro e direttore del coro ed anche padre di quella indimenticabile vittoria fu il grande Maestro Livio Borri, cui è stata intitolata la via che conduce all’attuale sede della Rossini. Nel 1956, a Verona primo premio, nel 1957 a Corck, Irlanda, primo premio, nel 1958 a Palestrina primo premio. Nel 1962, a Roma primo premio. Nel 1964 a Montreux, Svizzera, diploma di benemerenza. Nel 1965, a Corck, Irlanda, terzo premio. Nel 1972 a Middlesbourgh, Inghilterra, quarto premio. Nel 1983, a Larissa, Grecia, grande ospite d’onore; nel 1991 ad Efeso, Turchia, Concerto Internazionale.

Nel 1995 a Llangollen concerto con Luciano Pavarotti.

Nel 1996, a Pesaro, un altro concerto con Luciano Pavarotti. Quelli furono gli anni di massima fama e prestigio della Corale che seppe imporsi sempre a livello nazionale che internazionale. Modena divenne da allora e continua ad essere una realtà baciata dalle muse del belcanto: infatti a Modena,  oltre alla Rossini e ad altre corali importanti, sono nati due eccelsi protagonisti del canto lirico: il soprano Mirella Freni e l’incommensurabile e compianto Luciano Pavarotti.

Infine, proprio al maestro Pavarotti, sarà dedicato il concerto di Natale eseguito dalla Rossini al Teatro Comunale il 22 dicembre alle 21.

Un omaggio al più noto artista modenese di tutti i tempi che è il modo migliore per conludere i festeggiamenti di questi lunghi ed intensi 120 anni. Cento di questi anni, naturalmente.

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