La cena con gli Acidi

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Ombrello Aperto ha invitato a cena due noti commentatori di Bice.Diligentemente si e’ preparato le domande e ha raccolto le risposte.Ecco il resoconto della serata che vi sottoponiamo.

Ombrello Aperto:  

Sono molto lieto ed altrettanto onorato di avervi miei ospiti a cena: ho pensato, certo di farvi cosa gradita, di estendere l’invito anche a Ugolino, ma, orso com’è, ha subito declinato, lasciandomi solo il testo di una domanda, che vi rivolgerò per ultima. Pazienza. Faremo a meno della sua partecipazione ed io potrò così, data la mia inguaribile immodestia, esibirmi in piatti ricercati ed inconsueti, senza essere schiacciato dalla sua ingombrante presenza.

Mi sono discretamente informato e so che Lei, Pioggia Acida, non gradisce il pesce, mentre, purtroppo, non sono a conoscenza dei gusti di Penna Acida: spero proprio di non deluderLa. Inizieremo con un antipastino leggero leggero.

 

Cercate di non essere troppo prolissi perché il primo piatto non può scuocere ed anche in seguito, per favore, limitate le risposte ad un massimo di dieci righe. Ora, mentre assaporate dui povron bagnà ‘n t‘ l’euli[1] e un poco di bagna cauda[2], tanto per stuzzicare l’appetito, ditemi:

che ne pensate della notizia[3]  che venerdì 26 maggio “il transito bloccato nei due sensi di marcia sull’autostrada del Brennero dalle 13.00 alle 24.00 a causa di una manifestazione di ambientalisti.” E, in generale: il diritto alla protesta deve trovare un argine di legalità che impedisca, ad esempio, “l’interruzione di pubblico servizio (strade, ferrovie, autostrade ecc)” sempre e per qualsiasi motivo, oppure si devono fare dei distinguo, oppure ancora la protesta deve essere libera in ogni dove ed in ogni forma? E nel caso si rispondiate che occorre trovare sempre un argine di legalità, come vi comportereste nel frangente del Brennero?

 

pioggiacida:

Cavalcare l’illegalità per ottenere più visibilità e maggiore attenzione nel paese attorno alle tematiche che in quel momento ci stanno a cuore è una scorciatoia da condannare e da sanzionare.

L’eventuale mia indifferenza rispetto ai temi o ai nobili motivi che inducono alla protesta un gruppo di persone, da questi non può essere punita, risvegliata o sollecitata mediante atti che vengono a limitare la mia libertà di movimento o il mio diritto di rimanere anche estraneo o contrario ai contenuti di quella lotta. Dirò di più: poiché sono atti non paragonabili ad un divieto di sosta, più che sanzionarli dopo con denuncie, multe e varie, devono essere energicamente non permesse. L’attacco alle libertà e ai diritti di ognuno è una cosa molto seria che va affrontata come tale: se qualcuno vuole fare la rivoluzione ci provi per davvero, pagherà poi le dure e dovute conseguenze in caso di sconfitta. Se invece vuole giocarci o scherzarci o girarci intorno, magari bruciando nel frattempo qualche auto o saccheggiando qualche negozio deve trovare una risposta immediata senza se e senza ma…

 

Penna Acida

Argomento dibattuto da sempre… e da  sempre rimasto irrisolto…

La “piazza” dà sempre il risultato, evidentemente, se la forma di protesta prediletta è quella di scendere, appunto, in piazza, o in autostrada, e rendere così non fruibile un servizio che è per il cittadino un diritto, sacrosanto, tanto quanto quello della protesta. Purtroppo credo che sia necessario porre un limite, oltrepassato il quale dalla legittima protesta, sindacale, ambientalista, pacifista, o altro, si entra nell’illegalità. La libertà, di cui i manifestanti a qualunque titolo amano riempirsi la bocca, non deve mai cozzare contro la libertà altrui. Quella di venerdì 26  maggio a mio avviso è, a tutti gli effetti, da considerarsi “Interruzione di pubblico servizio”, tout court. Nel caso specifico mi comporterei di conseguenza: sanzionandola.

 

Ombrello Aperto:

Mentre preparo il primo, risotto alle punte di asparagi e piselli, ho ascoltato le vostre argomentazioni, ma non farò commenti e, mentre il riso manteca, passo alla seconda domanda:

Ho letto sulla rassegna stampa di Bice, una geremiade del dotto letterato Asor Rosa, circa la sua mancata nomina a ministro alla ricerca. In particolare mi ha colpito la seguente affermazione: Alla fine il Pdci, il partito dei rettori, un rettore al governo l’ha mandato.    «È normale che il mondo accademico ruoti attorno al PdciLa fonte, per l’appartenenza politica ed accademica, è autorevole e sicuramente credibile, Voi che ne pensate dell’affermazione e delle nostre università?

Penna Acida

Certo che è arrabbiato il nostro dotto palindromo vivente… gli hanno negato un giocattolino …No, non sono sorpresa da ciò che afferma, solo delusa e dispiaciuta.

Io, forse sbagliando, considero la Cultura , come l’Arte, come la Giustizia, ben al di sopra degli interessi di bottega di questo o quel partito (sempre quello anzi…). Il mondo della scuola, ad ogni livello, anche il più eccelso, vedasi  le esternazioni di Asor Rosa, è ampiamente politicizzata, nonché sbilanciata a sinistra. Eppure ci sono persone che amano definire preistorica la nostra scuola e si professano di sinistra …ossia progressisti. Se fosse applicabile una dissertazione logica su quanto affermano queste eminenze grigie, detentrici della cultura  (Ugolino avrebbe scritto kültüra) si dovrebbe affermare: delle due  l’una: o, dal ’68 in avanti, tutto è mutato in meglio… oppure la “rivoluzione” non è stata portata  a termine degnamente da chi l’aveva con tanta passione iniziata. Tertium datur: la rivoluzione sessantottina è stata una bufala colossale ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

 

pioggiacida:

Non conosco l’esistenza ed il fondamento di questi dati che se veritieri dicono da soli che una cosa siffatta non è né buona, né giusta né salutare.

Per quanto riguarda invece la Scuola e l’ Università è evidente che continuano ad avere luci ed ombre.Mi pare comunque di poter dire che oggi nessuno , specie dall’estero, contesta il livello di preparazione del nostri neo-laureati. Piuttosto siamo a lamentare che mentre in un anno sforniamo circa 20mila ingegneri altri ne laureano 400 mila. Anche queste sono dolenti note

 

Ombrello Aperto:

Bene. Il piatto di mezzo è costituito da scaloppine al Madera con contorno di cuori di carciofo impanati. Per un piatto semplice, anche se non conosco i Vostri orientamenti religiosi, una domanda semplice:

Disse il cardinale Ratzinger alla vigilia della sua elezione, il 18 aprile 2005, davanti a tutto il collegio cardinalizio: “La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata… gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale, dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via … Quante volte la Parola di Cristo viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie…”[4]: Ritenete siano conciliabili queste parole dell’allora futuro Pontefice con le teorie ideologiche, le esternazioni, le decisioni, di coloro che, pur professandosi cattolici, (magari di un “cattolicesimo adulto”), albergano in compagnia o addirittura all’interno di tali ideologie[5]?

pioggiacida:

Ombrello Aperto sa bene che d
opo l’unità d’Italia un “NON EXPEDIT” consigliò i cattolici a non immischiarsi nella politica. Quando poi fu permesso a questi la libertà di manifestarsi pubblicamente, la mediazione tra Fede e Politica, che necessariamente ne seguì non fu monocorde. Per esempio in occasione della disputa sull’intervento dell’Italia nel conflitto mondiale del 1915, non essendo quello questione teologica o di dottrina della fede, il mondo cattolico si divise tra neutralisti ed interventisti guidati nel pensiero da rispettivi Vescovi e Cardinali.

Stessa musica con l’avvento di Mussolini , che alcuni guardarono con simpatia, mentre altri, come certo Don Sturzo, presero invece la strada opposta. La DC nata nel dopoguerra era in maggioranza formata da esponenti provenienti dal mondo cattolico e guarda caso si articolava in due anime: una di destra l’altra di sinistra , ed avevano entrambe collegamenti con alte gerarchie della Chiesa.

Quindi ricercare nella politica italiana chi è , oggi il vero interprete del cristianesimo o del cattolicesimo rappresenta bene il livello infimo nel quale  è sprofondata la nostra cultura e sensibilità politica. Non dimentichiamo che spesso e volentieri sono gli stessi “zelanti” i primi a storcere il naso se il Papa esprime un concetto diverso dal loro pensiero. Mi meraviglio delle gerarchie che si fanno strattonare per la tonaca da questa ressa di “credenti vecchi e nuovi” alla sola ricerca di un voto in più e non certamente zelanti testimoni del messaggio del Cristo che non si è occupato di patto di stabilità, di sindacato né di comunismo, liberismo, capitalismo, socialismo, statalismo, mercato, PIL, immigrazione clandestina, pillola del giorno dopo…tranne che riconoscere il diritto di Roma Ladrona di riscuotere le tasse. Mi auguro che i leghisti continuino a non accorgersi di questo piccolo particolare.

 

Penna Acida

Ah, questa è una domanda semplice, eh? Lei Ombrello Aperto mi fa una certa soggezione quando parla di spiritualità…perché alla mia pochezza fa da contrasto la cultura specifica che lei ha…Mi ero ripromessa di dare risposte sincere, anche se talvolta esse possono apparire insufficienti. Rispondo NO. Tutti questi sostantivi con la desinenza “ismo” citati  sono, secondo me, soltanto tentativi di conciliare i nostri comportamenti, le nostre concezioni dell’esistenza e del mondo, alla religione… cui non sappiamo né vogliamo rinunciare… e allora la “adattiamo “ ai nostri desideri, alle nostre mancanze, alle nostre cadute…Siamo solo esseri umani…e la religione cristiana, con la sua profonda interiorità, con la sua assenza di ambiguità, su quello che è bene e quello che non lo è, è davvero molto difficile. Ma, pur  con i dubbi e le angosce presenti nella mia anima come in quella di ogni essere umano,  ho una  certezza profonda : Dio, il solo che legge nel cuore dell’uomo, è infinitamente più indulgente dei Suoi ministri. Diverso è chi sfrutta politicamente le debolezze umane, i  sogni, le diversità, le idee …imponendoli come giusti…arrogandosi persino il diritto di insegnare al Papa a fare il Papa “un po’meglio”…senza sbagliare .

 

Ombrello Aperto:

Le scaloppine, particolarmente apprezzate da Pioggia Acida sono terminate, ed è terminata anche la bottiglia di Grignolino. Mentre mi appresto ad affettare il brasato al Barolo ed a mescere dalla caraffa il nobile vino[6], pongo la penultima domanda:

Parliamo di apparato giudiziario:

«L’Italia ha dei primati che da soli forniscono le dimensioni della crisi: disponiamo del maggior numero di giudici, e ciò nonostante conserviamo il primato del maggior tempo nella definizione dei processi sia civili che penali.

Il narcisismo esibizionista di taluni magistrati, indice di scarsa imparzialità e scarso equilibrio .

Il pluralismo è una ricchezza del nostro governo, ma esso, quando diviene correntismo, fallisce il suo compito nel momento in cui alla virtù dell’obiettività si sostituisce la solidarietà ideologica. ».

Sono parole del dott. Nicola Marvulli, primo presidente di Cassazione, all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Che ne pensate?

 

Penna Acida

Forse sono un po’ troppo idealista, o semplicemente poco realista, ma io continuo a pensare
che la Giustizia, e coloro che l’amministrano, debbano essere al di sopra delle parti …non insozzandosi con la politica. Non perché quest’ultima  sia sporca, sono piuttosto coloro che l’esercitano a renderla tale. Il discorso si farebbe poi assai più lungo, investendo la competenza, la responsabilità, il sentirsi, da parte degli operatori giudiziali, membri di una casta bramanica …Mi pongo tuttavia un altro quesito. Perché queste frasi tanto pesanti, pronunciate dal dott. Marvulli, sono state pressoché ignorate dagli strumenti d’informazione? Colpevole distrazione o altro?

 

pioggiacida:

La giustizia Italiana, malata ormai cronica credo che sia ormai inguaribile se tutto il parlamento non se ne farà carico. Sottolineo “tutto” perché certe riforme , specialmente se toccano interessi consolidati da oltre mezzo secolo, se presuppongono una complessiva svolta culturale, non si realizzano con un semplice “ghe pensi mi”. La Giustizia in Italia ò divenuta una disciplina complessa che richiede interventi corposi. Basti pensare all’introduzione della responsabilità soggettiva del”giudicante” (della serie chi sbaglia paga e non solo la vittima incolpevole) che segnerebbe una effettiva conquista di civiltà giuridica, se non è supportata da tutto il parlamento che futuro può avere?

Su questo settore non è più questione di destra o sinistra: si tratta di verificare se esiste una reale e concreta volontà politica di cambiare ..o se è tutto fumo da buttare negli occhi del popolo italiano. Destra e sinistra, se ci sono, devono solo battere un colpo e mettersi a lavorare per riformare questo mostro:

  Ombrello Aperto:

Restiamo in un certo senso in tema e, mentre assaporate Fontina valdostana, Toma piemontese e Puzzone di Moena, ditemi:

Che ne pensate del prossimo referendum sulla Costituzione? Non vi chiedo tanto se esprimerete un parere favorevole, contrario o se vi asterrete, quanto che ne pensate dell’opportunità di delegare la decisione su una materia tanto complessa a tutta la popolazione.

 

pioggiacida:

Referendum sulla riforma costituzionale :Un bel sì per mandare a casa Prodi

Questo è il titolo dell’inserto ad un quotidiano che in questo modo dice esattamente a cosa è ridotto l’istituto referendario e, in certi casi, a cosa serve. In quel modo si evidenzia quanto amore nutre, quel giornale, nei confronti delle istituzioni che dice di salvaguardare e dimostra in quale considerazione tiene i suoi fedeli lettori, (anche se loro non lo sanno e credono sia una pernacchia a mortadella) .

La cosa tragica è anche ascoltare le ultime esternazioni dei due schieramenti in competizione. Ambedue promettono o chiariscono che dopo il voto in ogni caso di quell’argomento se ne dovrà trattare su un tavolo allargato a tutti. E allora che motivo c’è di votare se la legge comunque sia l’esito del voto  verrà ridiscussa? Sarebbe molto più serio, visto l’orientamento, trovassero il metodo per iniziare a discuterne e annullare di fatto l’appuntamento con il referendum.Per fare questo occorrerebbe un “politico”, ma dove lo andiamo a stanare? In suo assenza ci teniamo questi co la loro pochezza, che devono coinvolgere il popolo italiano per decidere se indebolire o mettere in penombra Prodi o Berlusconi o ambedue. In ogni caso una materia tanto complessa e suddivisa poi in diversi articoli non può essere valutata  con cognizione di causa dall’elettore italiano medio che sarà pure scaltro, intelligente ed erudito, ma non certamente esperto di diritto costituzionale comparato

 

Penna Acida

Il referendum , a mio avviso, è utile e legittimo in democrazia, anche se il ricorso frequente, se non sistematico, a questo istituto mi appare come una resa del Parlamento, incapace di legiferare …Talvolta, su argomenti più diretti, diciamo anche fondamentali, sarebbe stato auspicabile che venisse sollecitato , e tenuto nell’opportuno conto, il parere del popolo. Ad esempio, l’adesione o meno all’Euro…ostentiamo ammirazione esterofila per le grandi democrazie del Nord Europa…pertanto avremmo potuto, come la Svezia, permettere al popolo di decidere su un tema così importante.

 

Ombrello Aperto:

Ed ecco finalmente l’ultima domanda, quella di Ugolino, in attesa del dessert: bavarese ricoperta con abbondante crema di Gianduja. (L’attinenza cromatica con il tema della domanda è puramente casuale):

A proposito di dialogo. A parte la sequela di insulti, elargita da pressoché tutti i rappresentanti dell’opposizione, e durata per tutto il lustro, l’ex presidente del consiglio è stato fatto oggetto di un gradevole cadeau: una carriolata di letame, che, com’è noto, è stata scaricata davanti alla sua abitazione romana. L’elegante messaggio era rivolto, oltre all’istituzione, anche alla persona ed ai suoi scarsi elettori. Ritenete che si possa iniziare il dialogo con l’esprimere ad alta voce ciò che pensa l’attuale opposizione dell’attuale presidente del consiglio e dei suoi adepti, oppure sia più opportuno ricorrere a donazioni?

 

Penna Acida

A mio giudizio tutto è molto volgare e squallido non perché mi piaccia o simpatizzi per Berlusconi, ma perché ho della politica una visione davvero molto diversa … Mi rivedo, bambina, vicino al papà, assistere alle famose tribune politiche di allora, con dotte, godibili, intelligenti e argute schermaglie verbali, a volte anche infiammate… ma sempre civili e talvolta divertenti, più di uno spettacolo. Andreotti, Zaccagnini, Pajetta, Almirante, Bignardi, Malagodi …nomi rimasti nella mia mente e che mi riportano a una  stagione della mia infanzia indimenticabile. Non capivo un granché, data l’età, ma ora capisco quale differente levatura avessero quei politici … Hem … uno però è ancora in circolazione…E con questa risposta ci salutiamo, vero?

Ombrello Aperto, lei è un ospite meraviglioso, e la sua cena squisita… anche se io abitualmente preferisco pietanze meno elaborate. Le perdono anche tutte le domande cattive che ha formulato…Stringo la mano a lei, e al generoso mio “avversario” Pioggia Acida.

 

pioggiacida:

L’insulto e il disprezzo per l’avversario politico appartengono ad una cultura dei partiti estremisti, fanatici o integralisti. Non è certamente un bagaglio in dotazione nei moderati insultare e delegittimare tutto e tutti. Il dato quindi non consiste nello stabilire chi ha cominciato per primo e chi di conseguenza deve fare pubblica ammenda, ma registrare che purtroppo oggi è cambiata la nostra geografia partitica. Nei due schieramenti si sono rafforzati sia l’estrema destra che l’estrema sinistra per una incapacità dei partiti di centro di tenere ancorato nel campo moderato anche le spinte più estreme del loro elettorato. Possiamo fare anche le capriole con triplo salto mortale per sostenere il contrario, ma la Lega Nord e certi dirigenti di Forza Italia, tra cui per non far nomi, Berlusconi e Tremonti, non hanno nulla da imparare da certe intemperanze verbali appartenenti alla sinistra più radicale.

Voglio ricordare a qualche distratto che qui il galateo non c’entra:

poiché la contesa è fra opposti estremismi, stiamo attenti, può bastare una banale scintilla per degenerare in scontri non più verbali: sarebbe fare piombare il paese in un tunnel molto impervio e oscuro. Anche su certa stampa si gozzoviglia e si fa una giornaliera orgia a chi sparge più escrementi nella parte avversa da parte di giornalisti cialtroni, ma quello che oggi va maggiormente e massicciamente denunciato è il vergognoso silenzio che gli esponenti dei partiti moderati di destra e di sinistra tengono su questo atteggiamento ormai oltre i limiti di guardia e della elementare decenza.

 

 

Ombrello Aperto:

 Caffè, cognac, e … grazie per la bella serata e la piacevolissima compagnia.

 

Dimenticavo. Caro Pioggia Acida, Le devo svelare che le scaloppine al Madera non erano di carne; erano filetti di ricciola.

 



[1] c
he si legge: duipuvrun bagnà ‘nt l’öli = due peperoni intinti nell’olio.

[2] “Bagna”, che in Piemonte (ma non solo lì) sta per salsa o sugo; “cauda”, che sta per calda: si tratta di un intingolo a base di olio, aglio, acciughe e burro.

[4] Da un articolo di Antonio Socci su Libero il 19 maggio 2006

[5] Ateismo, marxismo, sincretismo ecc.

[6] Il Barolo è detto anche “il re dei vini, il vino dei re”.

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