Ciò che è accaduto da, molti definito con enfasi forse eccessiva, “”Undici settembre di Francia”” ci ha ulteriormente aperto gli occhi e ci condizionerà per gli anni a venire. Questo numero di Bice è in gran parte dedicato a quei tragici eventi, al loro esame, alla compassione per le vittime, al giusto risalto della figura del giornalista.
La vita umana e la libertà di pensiero sono state brutalmente travolte dai terroristi che il 7 gennaio 2015 hanno fatto irruzione nella sede del settimanale Charlie Hebdo. Moltissimi nel mondo, persone qualsiasi e potenti, in questi giorni, hanno dichiarato Je suis Charlie, proclamando così la loro solidarietà e vicinanza alle vittime, sia la difesa della libertà di stampa, sentimenti che accomunano tutte le persone civili. Solitamente rifuggo dalle manifestazioni plateali che si accompagnano agli eventi luttuosi, eventi che condanno e commemoro più nell’anima che esteriormente. Mi sono un po’ spiaciute, ma questo è un parere personale, le stucchevoli scritte ovunque, le matite usate come arma, anche se riconosco il loro grande effetto mediatico…
Ma, su tutto, mi ha disturbato il carrozzone, la passerella promozionale, tutti a braccetto, stetti e vicini, con volto atteggiato alla circostanza, la sfilata dei potenti della Terra… alcuni di loro decisamente fuori posto, altri direttamente responsabili di altri massacri, altri ancora presenti allo scopo esclusivo di autopromuoversi.
Ma questo è un parere personale che nulla toglie all’esecrazione e al dolore che ho provato per quei gesti di barbarie. Ma io non sono Charlie, o almeno, io non sono solo Charlie. Sono anche ogni cristiano trucidato ogni giorno nel mondo, che non fa notizia; sono ogni bambina nigeriana imbottita di esplosivo dai terroristi, inconsapevole strumento di morte e vittima essa stessa; sono ogni cittadino europeo che viva nell’insicurezza e nel terrore di rappresaglie. Io sono ogni essere umano che subisca prepotenze, soprusi e ingiustizie e non sia ascoltato, difeso e tutelato.
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Presento brevemente il numero on line da oggi, numero nel quale, come ho già anticipato, data la gravità degli eventi, la quasi totalità degli articoli verte sulla strage di Parigi. E’ interessante vedere come viene trattato lo stesso tema dai vari Autori, frutto del diverso sentire e delle differenti esperienze. In particolare è interessante confrontare ciò che scrive Massimo Nardi, autore del romanzo di fantapolitica “”8 giorni a Natale 2016″” ,(Bice n.447-110) opera nella quale descrive scenari possibili di allarmante somiglianza con quanto sta accadendo in questi giorni.
Je suis Charlie: morto invano per l’Occidente di Massimo Nardi
“”… io credo che ci siano, come in tutte le cose, due facce. Da una parte quella in cui non tutti gli islamici siano terroristi, dall’altra, ormai sotto gli occhi di tutti, che una parte d’islamici vuole imporre la propria religione anche con l’uso della forza. E qui, si torna sul potere dell’informazione e sulle persone che impongono come deve essere condotte.””
Una matita è per sempre di Alex Scardina
Usa la matita l’alunno che scrive il tema e dell’insegnante che lo corregge. Chi realizza un fumetto o una vignetta; chi riscrive i vangeli, la Bibbia e il Corano. Chi firma le dimissioni o chi scrive la lista della spesa
Opinioni a confronto di Alberto Venturi e Gianni Galeotti
Parigi : attentato di matrice islamica o delitto contro la libertà di stampa
I giudizi su quanto accaduto in Francia sono divisi fra chi vede in esso un attentato di matrice islamica e chi giudica l’accaduto un delitto contro la libertà di stampa
Rami secchi di Paolo Danieli
Oggi la disoccupazione c’è dappertutto. Specie fra i giovani. Ecco allora che tagliando rami secchi, mandando a casa lavativi e furbetti, si libererebbero posti per i giovani e si eliminerebbero spese inutili.
La Dieta Alcalina del Dott.Domenico Amuso
Il Dott. Amuso questa settimana affronta il tema delicatissimo e importante delle “”diete alla moda”” senza supporto scientifico, potenzialmente dannoso per i pazienti.
Funds Revolution di Eugenio Benetazzo
Tutti i settori economici vitali muteranno forma e consistenza. Di sicuro quello che subirà maggiormente la nuova rivoluzione industriale sarà il settore dei servizi bancari e tutte le sue varianti accessorie.
Auguro a tutti buona settimana e buona lettura del n. 451-114