Giovedì 11 maggio 2017, il “Club La Meridiana” di Casinalbo di Formigine è ritornato agli “antichi” successi e splendori all’insegna della cultura (oltre 600 , precisamente 624 organizzati e condotti dal sottoscritto in 23 anni, sempre con autori di prestigio e qualità : da Giulio Andreotti,a Giuseppe Ayala, Magdi Cristiano Allam, Beniamino Andreatta, Vittorino Andreoli , Alberto e Piero Angela, Corrado Augias, Roberto Barbolini, Carmelo Bene, Enzo Biagi, Norberto Bobbio, Antonino Caponnetto, Sveva Casati Modignani, Camilla Cederna, Paolo Crepet, Giuseppe D’Alema, Luciano De Crescenzo, Antonio Di Pietro, Vittorio Feltri, Dario Fo e Franca Rame, Chiara Gamberale, Vittorio Gassman, Eugenio Garin, Roberto Gervaso, Francesco Guccini, Margherita Hack, Arrigo Levi, Rita Levi Montalcini, Mario Luzi, Valerio Massimo Manfredi, Dacia Maraini, Marta Marzotto, Enrico Mentana, Vittorio Messori, Ettore Mo, Indro Montanelli, Alberto Moravia, Carlo Nordio, Giampaolo Pansa, Giuseppe Pederiali, Romano Prodi, Vittorio Sgarbi, Giovanni Spadolini, Card Ersilio Tonini, Walter Veltroni, Mario Ventura, Sergio Zavoli, Antonino Zichichi, Guglielmo e Vittorio Zucconi ecc ecc ecc…) Per la dodicesima volta, al “Club” di Casinalbo, Magdi Cristiano Allam ha coinvolto ed entusiasmato gli oltre duecento presenti alla presentazione-promozione del suo ultimo libro “IO E ORIANA” (appena pubblicato da “MCA Comunicazione” e scritto in occasione dei dieci anni dalla morte della grandissima scrittrice e giornalista italiana, ammirata in tutto il mondo, non solo per i contenuti e il coraggio con cui sosteneva le sue idee di libertà e democrazia, ma anche per il suo italiano “perfetto” così che da decenni il suo stile è studiato nelle maggiori università americane come esempio della vera lingua italiana contemporanea ) . Introdotto da Enrico Aimi (avvocato, Consigliere regionale, politico di lungo corso e socio del “Club La Meridiana”) , Magdi Cristiano Allam ha sottolineato l’importanza e la chiara “preveggenza” (io direi chiara “lettura” dei fatti e dei pericoli cui andava e va incontro l’Occidente ) del pericolo Islam che la Fallaci così definiva “l’Islam è il Corano. Comunque e dovunque. E il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. E’ incompatibile col concetto di civiltà” .
Il volume si apre con una sincera dedica di Magdi Cristiano Allam “Grazie Oriana “ che, tra l’altro, dice “ Se per miracolo dovessi rincontrarti, ti abbraccerei forte, fissandoti negli occhi per rassicurarmi della straordinaria vitalità concentrata in quel fascio di luce che non si è mai spento perché non ti sei mai arresa… sei più che mai viva dentro di noi, faro di verità che ci illumina bandiera di libertà che ci guida. Quanta ragione avevi Oriana! Io non ti dimenticherò mai. Grazie Oriana”
Nell’incipit del libro (e giovedì 11 maggio al “Club La Meridiana”) Magdi Cristiano Allam ricorda “io e Oriana. Un rapporto paragonabile a un amore che è esploso all’improvviso, che ha subito coinvolto intensamente la totalità del nostro essere persone sul piano intellettuale ed affettivo, che è sembrato così veritiero da concepirci un tutt’uno sul piano spirituale al punto che lei mi aveva designato come suo unico erede spirituale, scrivendomi “più ti leggo, più ci penso, più concludo che sei l’unico su cui dall’alto dei cieli o meglio dai gironi dell’inferno potrò contare. (Bada che ti infliggo una grossa responsabilità)” . che rapidamente è stato un passo dall’esprimere il meglio di noi stessi, traducendosi in un’opera comune, il libro “Magdi Allam intervista Oriana Fallaci” effettivamente scritto ma mai pubblicato, che avrebbe potuto essere il capolavoro della nostra vita. Un rapporto che, tuttavia, in un baleno si è dissolto come un miraggio alla vista incantata del sognatore che scommette ciecamente sul proprio sesto senso, che ti lascia con l’amarezza di chi ha subito la sconfitta interiore più pesante , che alla fine sconfina nella diffidenza e, addirittura, degenera nell’accusa” Magdi Cristiano Allam , per oltre un anno, tra il 2003 e il 2004 ha veramente creduto di potere pubblicare la sua intervista ad Oriana Fallaci. Finchè lei ha detto che non voleva più pubblicare il loro libro comune (salvo , un anno dopo, pubblicare “Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci” ) Può capitare che anche un grande personaggio cambi idea e annulli, vanifichi mesi e mesi di lavoro comune : è capitato anche al sottoscritto con un “amico” –sembrava- che poi ha cercato di avere tutta la gloria per sé. E non ha certo la cultura, né l’intelligenza, né il prestigio della Fallaci, che, tra l’altro, era conosciuta per non volere dividere nulla con altri. Era e voleva essere l’unica protagonista (il sottoscritto, l’ha conosciuta quando, per solidarizzare con il direttore del settimanale “L’Europeo”, Tommaso Giglio, si scagliò con forza e veemenza contro l’editore Rizzoli e i colleghi del settimanale, poi ha avuto ben sette casi nati bene, all’insegna della migliore e più “dolce” collaborazione, sono poi “finiti a schifio” per il “caratteraccio” solitario, solipsista, da protagonista della Fallaci. Tra questi sette episodi due riguardano un viaggio insieme con altri 21 giornalisti italiani in Armenia, Azerbajgian e Georgia , all’insegna del mitico Stalin e l’intervista già concordata –con tanto di appuntamento già fissato- con Fidel Castro a Cuba : il “leader maximo” non voleva domande sui suoi rapporti con gli USA –accettava tutte le altre domande- Per cui viaggio a Cuba a vuoto perché l’incontro non si è verificato per la contrapposizione tra i due grandi “guerriglieri” . Ma nonostante il “caratteraccio” Oriana Fallaci resta una grande, grandissima scrittrice , orgogliosa di essere italiana e di battersi per i valori dell’Occidente e del Cristianesimo, anche se non si è mai voluta professare cattolica, nonostante che, negli ultimi mesi di vita, si sia intrattenuta, spesso, con Monsignor Rino Fisichella, amico fraterno, ed abbia donato gran parte del suo patrimonio librario alla “Pontificia Università Lateranense” .
Una combattente (giovanissima, è stata staffetta partigiana, è stata ed è tuttora la più stimata ed avventurosa “inviata di guerra” dai vari fronti, si è sdegnata ed ha fortemente reagito subito dopo l’11 settembre 2001 , regalandoci uno dei capolavori della scrittura e della dignità dell’uomo contro la barbarie , come “ La rabbia e l’orgoglio” , fino alla fine ha combattuto, con coraggio ed estrema fierezza-dignità contro il malefico tumore ai polmoni che l’ha via via distrutta e portata alla morte) sempre , per tutta la vita ed oltre: mi riferisco agli ultimi libri come “La forza della ragione” dove denuncia il declino culturale dell’Occidente e il pericolo rappresentato dagli immigrati musulmani che, avendo un tasso di natalità superiore degli occidentali rischiano di trasformare l’Europa in “Eurabia” , un continente dominato dai musulmani . Tra i suoi volumi pubblicati postumi, merita una evidenziazione “Le radici dell’odio. La mia verità sull’Islam” . Giovedì 11 maggio, Magdi Cristiano Allam ha sottolineato, in particolare, lo spessore, la validità, efficacia e (purtroppo) l’attualità-verità di ciò che la Fallaci ha scritto ed “urlato” a favore dei valori dell’Occidente e dei sempre crescenti pericoli rappresentati dall’Islam , specia
lmente in un mondo come il nostro che è caratterizzato –denuncia Aldo Cazzullo- dai “padroni delle anime che stanno diventando miliardari in dollari grazie ai social” . Allargando il suo discorso e interesse ai veri pericoli rappresentati dall’Islam e dalla sua ideologia della morte, Magdi Cristiano Allam, ha ricordato-sottolineato che “ l’Occidente ha fatto una serie di errori strategici, a cominciare dalla mancata opposizione alla detronizzazione dello Scià di Persia, che ha aperto la strada a un ridisegno degli equilibri di forza planetari . Sembra un paradosso ma gli stessi capi del terrorismo sono, a loro modo, dei figli degeneri della cultura occidentale che loro hanno conosciuto, in cui hanno vissuto, ma di cui accettano soltanto la materialità, rifiutando invece il sistema di valori che ne è alla base. Già a partire dagli anni Settanta e Ottanta, l’Occidente ha sbagliato a sostenere prima la formazione di un esercito di soldati di Allah in Afghanistan, per contrastare l’Unione Sovietica e poi, quando ha favorito la partecipazione dei combattenti islamici nei Balcani , contro Milosevic. Sono errori che l’Europa ha fatto e continua a fare così da essere non solo terra di mobilitazione al radicalismo islamico, ma anche al reclutamento di aspiranti kamikaze. Il terrorismo, inoltre, vive e si nutre delle eccessive garanzie costituzionali su cui si fondano gli Stati democratici . In proposito, Magdi Cristiano Allam, rispondendo ad una domanda dell’avvocato Gian Carla Moscattini sui diversi sistemi giudiziari e penitenziari dell’Islam rispetto all’Occidente, ha sottolineato che proprio sulle differenze che esistono nei due sistemi (aperti-tolleranti in Occidente, estremamente forti e punitivi per i musulmani) , si ritrovano le ragioni dei continui attentati di gruppi –organizzati o di terroristi singoli, solipsisti (che, però, anche loro possono fare affidamento su “centrali organizzate” di protezione) . E’ ormai evidente che, oggi, l’Islam organizzato, il cosiddetto popolo delle moschee stanziato in Occidente, persegue il modello dello Stato teocratico, che si annida in seno allo Stato di diritto e lo fa facendo leva sulle garanzie costituzionali, sfruttando la tutela della legge e usurpando le liberà vigenti in un regime di democrazia. Lo scopo è di affermare gradualmente , in primo luogo, un potere religioso, politico, culturale ed economico in seno alle comunità musulmane, composte invece in maggioranza di persone moderate, che aspirerebbero ad integrarsi pacificamente nel pieno rispetto delle leggi e nella condivisione dei valori comuni. E, in secondo luogo, per monopolizzare la rappresentanza dei musulmani presso le autorità locali, al fine di imporre il proprio potere anche all’interno della società occidentale di accoglienza” Ma è un mondo complesso, lontano anni luce da noi, dal nostro modo di ragionare e vivere. Come ha sottolineato l’inviato del “Corriere della Sera” Antonio Ferrari (quotidiano di cui Magdi Cristiano Allam è stato, per anni, vice-direttore ed editorialista. Oggi, collabora con “Il Giornale”) , con il grido-manifesto “Allah Akbar” “siamo entrati in un imbuto di follia e di violenza che anche noi giornalisti non riusciamo a spiegare, non riusciamo perché non capiamo”. Prosegue Massimo Gramellini “ lo stile di vita occidentale improntato al piacere esercita sui giovani immigrati un potere attrattivo mille volte superiore a quello funereo dei terroristi. Come tutte le astrazioni fanatiche della storia, l’ISIS attira minoranze motivate ma esigue. Sbarazzarsene, sarà un lavoro lento e dolente. Ma più che l’avamposto vittorioso di un esercito sterminato, i seguaci del Califfo sembrano la retrovia sparuta e disperata di un mondo arcaico che non accetta di avere perso la partita con la modernità” . Ritornando a Magdi Cristiano Allam, ha riconosciuto-sottolineato :” Oriana aveva ragione nel considerare i terroristi islamici la vera rappresentazione dell’islam e nel condannare anche i sedicenti “musulmani moderati” , che ci impongono la legittimazione dell’islam come religione e la costruzione di moschee… Oriana aveva ragione nell’indicare specificatamente l’islam come la radice del Male. Noi tutti, oggi, volenti o nolenti, siamo debitori a Oriana. Lei è stata indubbiamente la voce che più che di altre ha saputo costringerci a guardare in faccia alla realtà della guerra scatenata dal terrorismo islamico nel nome dell’islam. Noi tutti abbiamo il dovere di dire “Grazie, Oriana” , che ci ammonisce “vi sono momenti in cui tacere diventa una colpa, parlare diventa un obbligo, un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico, al quale non ci si può sottrarre”. Anche per questo, aderendo all’invito di Oriana Fallaci, Magdi Cristiano Allam, collabora a giornali, scrive libri (14 fino ad oggi), tiene conferenze ed ha fondato l’Associazione “Amici di Magdi Allam” (sono tra i primi 24 soci fondatori) “per diffondere informazione corretta, riscattare la certezza e l’orgoglio di chi siamo, tornare a essere pienamente noi stessi dentro casa nostra”.
Tra l’altro, giovedì 11 maggio 2017, al “Club La Meridiana”, ha denunciato “oggi, ci vergogniamo di ciò che siamo. Accordiamo agli altri ciò che non è consentito a noi stessi” , ha individuato nel tracollo demografico in Europa, una delle ragioni del declino dell’Occidente. In particolare, ha sottolineato che in Europa su 500 milioni di abitanti , solo il 16 % (cioè 80 milioni) ha meno di 30 anni, mentre nel Mediterraneo (dal Marocco alla Tunisia, all’Iran) ben il 70% (per un totale di 350 milioni di abitanti) hanno meno di 30 anni. Per cui siamo destinati (come accennato sopra) ad essere colonizzati demograficamente dai musulmani. In proposito, Allam ha fatto una similitudine con l’antica Roma, quando per arginare la crisi delle nascite, hanno aperto agli stranieri, i quali, non rispettando le regole, hanno favorito la dissolutezza dei costumi, da cui la crisi economica (con il conseguente aumento ,eccessivo, delle tasse) . Ma “allora andò bene –ha sottolineato Allam- perché all’Impero romano è subentrato il Cristianesimo. Oggi, invece, subentra l’islam. “ Una delle prove: a Londra, Oslo, Amsterdam il nome più diffuso è Mohamed cioè Maometto. A Bruxelles , su un milione di abitanti, il 40% sono musulmani, che vivono in un loro quartiere islamizzato. A Stoccolma, c’è un quartiere che “sembra di stare in Arabia Saudita, con le donne coperte, tutte velate”. Poi, Allam, ha fortemente denunciato “a delegittimare l’islam, oggi, è la Chiesa cattolica” , che (anziché reagire ad efferati assassinii come quello del sacerdote assalito e sgozzato nella sua chiesa, in Normandia) , si comporta come se dovesse discolparsi, con “le chiese aperte agli islamici, per potere recitare i versetti del Corano, in arabo”. Si tratta di una vera e propria legittimazione (ha sottolineato Allam) dell’islam. Le conclusioni di Magdi Cristiano Allam sono state molto “forti”, decise (ispirate al più nero pessimismo) , all’insegna della sacralità della vita (che è un valore fondamentale dell’Occidente) , con la condanna dell’ideologia della morte (che è nell’islam) .
In particolare, Magdi Cristiano Allam si è rivolto all’ “Italia che deve ancora imparare ad amarsi, rispettarsi, fare il proprio bene” ed ha auspicato , con forza e passione: “ Noi vogliamo unire la nostra voce a quella del Papa Benedetto XVI contro l’anticultura della morte e la cosificazione dell’uomo. Vogliamo dar corpo e forza al che unisca cristiani, laici e musulmani di buonsenso nella battaglia per i valori umani universali. Diciamo no al relativismo culturale ed etico, no al negazionismo e al revisionismo storico, no al nichilismo valoriale e ideologico, no al multiculturalismo e all’assimilazionismo (inteso come l’a
tteggiamento di chi abbandona la propria cultura e cerca di assumerne un’altra, ritenendola dominante). Diciamo sì alla sacralità della vita di tutti, sì al valore fondamentale della libertà, sì alla centralità della persona, sì a un’identità forte e condivisa. Io riconosco che la parabola di Gesù è la più adeguata a raffigurare la realtà odierna e il compito che ci attende. Nel Vangelo secondo Matteo si legge . -Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti coloro che vendevano e compravano nel tempio, rovesciando i tavoli dei cambiavalute e i banchi di quelli che vendevano le colombe – E disse loro: -Sta scritto : la mia casa sarà chiamata casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri -. Ecco : i templi dell’Occidente e dell’Islam sono stati trasformati in una spelonca di ladri e devono essere liberati da coloro che per ignoranza, ingenuità, paura, viltà, ipocrisia, cinismo, avidità, fanatismo, odio e ideologismo hanno venduto l’anima e se stessi a un nemico interno e a un nemico esterno. Dunque seguiamo l’esempio di Gesù: cacciamo i mercanti dal tempio! Questo non è il tempo del compromesso, perchè non si mercanteggia sulla vita e sulla libertà. Questo non è il tempo del dialogo, perchè non si devono legittimare i predicatori d’odio. Questo non è il tempo della pace, perchè dobbiamo prima liberarci dei burattinai del terrore che ci hanno dichiarato guerra. Questo è il tempo della chiarezza, perchè o si sta dalla parte della vita e della libertà o si sta dalla parte della morte e della tirannia. Questo è il tempo della fermezza, perchè solo difendendo senza se e senza ma la sacralità della vita, tuteleremo la libertà. Questo è il tempo di cacciare i mercanti dal tempio, perchè se non lo facciamo ora, noi soccomberemo e con noi morirà la civiltà umana. Rimbocchiamoci le maniche, diamoci la mano e collaboriamo insieme per salvare l’Italia, l’Occidente e l’Islam”.
Una annotazione finale: Magdi Cristiano Allam, giovedì 11 maggio 2017 ha coinvolto (e credo) convinto-affascinato i numerosi presenti per oltre due ore, senza che qualcuno si allontanasse. Lo hanno seguito tutti, con passione e piena partecipazione.