La lettera, mi perdonerà l’Autrice (che chiamerò con il nome di fantasia di Giorgia) se non riporto interamente lo scritto, esprime un profondo disagio spirituale e pone una delicata questione:
“Caro Ugolino,
… spero perciò che potrai aiutarmi a risolvere un dubbio che mi è sorto recentemente, andando a sommarsi agli altri di analogo tenore che covo da tempo.
L’ultima spallata alla già barcollante opinione che in questi anni sono andata maturando riguardo alla Chiesa di Roma, giunge dalla morte di Pavarotti …
Come mi spieghi che un divorziato (divorziato! che ha piantato in asso moglie e tre figli!) ha la camera ardente nel duomo di
…
Beh, ti leggerei molto volentieri al proposito, se e quando avrai voglia di rispondere.
Se questa voglia non ce l’hai, non fa nulla, davvero, non è poi così importante.”
Cara Giorgia, tralasciamo per il momento la questione della verginità e dai rapporti pre-matrimoniali che ci porterebbe probabilmente fuori dal seminato, e veniamo al tema dei funerali al
Premetto, a puro titolo di precisazione per chi non lo ricordasse, che il funerale non è un Sacramento, non sancisce la salvezza quando è celebrato in Chiesa, non condanna alla perdizione quando non lo è: solo Dio sa leggere nell’animo dell’uomo e può giudicare. Da tempo Santa
(Va da sé invece che il funerale non è celebrato in Chiesa quando il de cuius ha manifestato fino all’ultimo la volontà di non gradirlo, ha espresso a gran voce la propria avversione ed il proprio rifiuto per Dio, i Suoi Comandamenti e
Ciò detto, veniamo alla vexata quaestio.
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“Perché, benedetta figliuola, si è fermata alla scuoletta delle suore?
Consideri per esempio la vicenda di Enrico VIII, sovrano inglese Re d’Inghilterra e Signore d’Irlanda, sposatosi sei volte: quello scisma del XVI secolo, che diede origine all’Anglicana Ecclesia, si sarebbe potuto evitare con un po’ più di oculata maturità, con un cattolicesimo più aperto, più adulto; anche se si dice che il monarca inglese non avesse una bella voce, anzi, che fosse stonato come una campana rotta.
I tempi cambiano e cambia il contesto socio-culturale, quindi, se non si vuol rischiare di svuotare le chiese e di smarrire le pecorelle cristiane, bisogna stare al passo con i tempi, bisogna aprirsi ai mutamenti e al dialogo, figliuola cara: è lo spirito del Concilio Vaticano Secondo.
E poi occorre tenere conto delle diverse situazioni. Ad esempio, se si fosse trattato di un Tizio[3] Qualsiasi[4] , divorziato e risposato, sconosciuto, magari anche stonato, crede Lei che sarebbe accaduta la stessa cosa?
Senza contare che per il Tizio Qualsiasi, divorziato e risposato, non si sarebbe mosso nessuno, se non i parenti e gli stretti amici: nessuna Personalità di rilievo, neppure un Sottoministro, neppure Tele-Fragola.
Quindi, in tal frangente, avremmo[5] celebrato un normale funerale (quello non si nega mai), ma senza neppur farci[6] sfiorare dal pensiero della camera ardente in chiesa e, men che meno, in Duomo.
All’avvenimento in questione, invece, hanno partecipato Personalità di massimo rilievo: il Capo dello Stato, il Capo del Governo e poi i
E le Reti televisive italiane e straniere? Le vuole considerare le Reti televisive? Come avrebbero potuto documentare e trasmettere tutto se ci fossimo limitati al solo funerale? C’era anche il problema delle differenze di orario determinate dai fusi: come avrebbero potuto vederci e seguirci negli USA e nel resto del mondo? Invece, con la camera ardente in Duomo, perdurata ventiquattrore, tutti hanno avuto la possibilità di farsi vedere, di mostrarsi, di dire qualcosa al mondo intero. Perché, cara Giorgia, tutto il mondo ha assistito all’evento, e giornali e riviste ne parleranno ancora per molto tempo. E tutto ciò ha la sua notevole importanza.
Per finire, Giorgia cara, Lei ricorda “l’umiltà” e “la coerenza”: mentre l’umiltà va sempre bene, soprattutto se a doverla praticare sono le persone giuste ed oneste come Lei, sulla coerenza il discorso si farebbe più complesso, articolato. C’è sempre il rischio di scivolare nell’assolutismo, nell’integralismo, nell’ottusità, nell’infantilismo.
Noi[7] non crediamo ch
e la coerenza sia una strada da seguire sempre, anzi, pensiamo che vada praticata con molta parsimonia.
Con paterna benevolenza, oltre ad impartirLe la nostra[8] benedizione, Le rinnoviamo[9] l’invito a praticare l’umiltà, ma, soprattutto, a crescere e a maturare.
Cresca Giorgia, cresca e divenga anche Lei una cattolica adulta.”
Ritengo, con un po’ di azzardo e di fantasia, che questo più o meno, Le avrebbe risposto l’Arcivescovo di
Non credo di poter condividere ciò che (lo ripeto: con molto azzardo), ho attribuito al pensiero di Sua Eccellenza.
Io Le avrei risposto in modo diverso, ma io sono solo un povero curato di campagna. Appartengo ad un’altra diocesi e ad un’altra epoca.
Rimanga com’è Giorgia, e conservi come un tesoro in uno scrigno gli insegnamenti della Sua adolescenza.
[1] V = VIP : Very Important Person
[2] B = Bamba : persona sciocca, rimbambita. Voce onomatopeica settentrionale. D.I.R.
[3] Nome
[4] Cognome
[5] Plurale majestatis
[6] Plurale majestatis
[7] Plurale majestatis
[8] Plurale majestatis
[9] Plurale majestatis