Inside “”Obamacare””

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Certa stampa italiana ancora oggi esalta l’operato di Obama con la sua nota riforma sanitaria affermando che, grazie a quest’ultima, ora 35 milioni di americani hanno accesso a cure mediche sanitarie. Non vi è niente di peggio che una narrazione giornalistica fuorviante per un lettore che cerca di comprendere che cosa sia a consuntivo questa riforma sanitaria.

 


Quali sono i due grandi interventi a sfondo politico che a distanza di tempo si ricorda ancora dell’operato di Barack Obama ? Il primo è il salvataggio orchestrato con Marchionne della Crysler, mentre il secondo è rappresentato dalla tanto osannata riforma sanitaria denominata Obamacare. La patetica stampa radical chic italiana ancora oggi esalta l’operato di Obama con la sua nota riforma sanitaria perchè grazie a quest’ultima ora vi sono oltre 35 milioni di americani che hanno accesso a cure mediche sanitarie. Non vi è niente di peggio che una narrazione giornalistica fuorviante per un lettore che cerca di comprendere che cosa sia a consuntivo questa riforma sanitaria. Andiamo per gradi e proviamo a rappresentare il tutto attraverso una narrazione più analitica che giornalistica. Grazie ad Hollywood noi europei pensiamo che l’assistenza sanitaria negli Stati Uniti sia esclusivamente di matrice privata: niente di più errato. Il sistema sanitario statunitense (national health insurance) si basa su due programmi di assistenza pubblica: il Medicare ed il Medicaid. Il primo si occupa di fornire assistenza sanitaria agli anziani che abbiano più di 65 anni a prescindere dal loro reddito ed anche a persone giovani (people with disabilities) che siano colpite da gravi patologie irreversibili come l’insufficienza renale in stadio terminale (ossia persone che necessitano di dialisi) o come la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Nel 2018 il Medicare ha fornito assistenza a circa 60 milioni di statunitensi, 52 milioni di anziani e 8 milioni di soggetti giovani ed ha avuto un costo economico superiore ai 740 miliardi di dollari all’anno (per avere un metro di paragone immaginate tutto il Bilancio dello Stato in Italia senza la quota per interessi ed aggiungeteci un altro 20%).

Il Medicare ha una struttura di fruizione medica molto complessa, si divide infatti in quattro sottoprogrammi denominati con molta fantasia A (hospital insurance), B (medical insurance), C (medical advantage) e D (prescription drug). In sintesi espositiva si tratta di assistenza per servizi ospedalieri con un massimo di tre giorni di degenza, servizi ambulatoriali (detti outpatient services) e prescrizione di farmaci. Senza entrare nel dettaglio si tratta di un programma di assistenza sanitaria molto articolato, difficilmente comprensibile da un italiano che non abbia vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Chi è eligibile per l’assistenza sanitaria del Medicare deve farne richiesta alla CMS ossia il Centers for Medicare and Medicaid Services il quale rilascia una tessera denominata Medicare Health Insurance Card in cui sono riportate le fruibilità ai vari sottoprogrammi. Attenzione: il Medicare non copre interamente tutte le spese mediche o ospedaliere, alcune di queste cosiddette out of pocket expences sono a carico del soggetto che beneficia dell’assistenza del Medicare. Per questo motivo esistono gli insurance premiums che consentono di coprire tramite versamenti mensili personali quanto non viene incluso dal Medicare, ad esempio tali premi possono andare da 241 a 451 dollari per i servizi del sottoprogramma A (ossia l’hospital insurance) a seconda della propria età. Oppure possono richiedere delle forme di compartecipazione economica (coinsurance) delle spese sanitarie di cui si è beneficiari. Per fare un esempio in caso di una degenza ospedaliera superiore ai 60 giorni, al beneficiario viene imputata una diaria ospedaliera di 329 dollari al giorno, oltre i 150 giorni tutte le spese della degenza sono a carico del soggetto che beneficia della prestazione.

Inutile dire che il Medicare ha problematiche di sostenibilità finanziaria nel medio e lungo termine pari a quelle di altri sistemi sanitari di altre nazioni estere in forza di un invecchiamento della popolazione americana e di redditi medi sempre più bassi delle persone che possono accedervi. Ed ora passiamo al secondo pilastro del sistema sanitario statunitense ossia il Medicaid, il quale si occupa di fornire assistenza alle persone dai mezzi economici limitati, letteralmente definitive low income and disables persons. Questo ci aiuta già a comprendere con facilità le differenza tra Medicaid ed il Medicare, in quanto il primo è un social insurance program (ossia servizio di assistenza sociale) mentre il secondo è un vero e proprio health insurance program. Proprio con il Medicaid possiamo chiamare a questo punto in causa l’Obamacare, conosciuto sul piano legislativo come Patient Protection and Affordable Care Act entrato in vigore nel 2010. Diciamo subito che l’Obamcare è ancora più complesso del Medicare nella sua comprensione. La narrazione dei giornalisti radical chic innalza al cielo Barack Obama come se fosse un discepolo di Cristo sostenendo che ha dato assistenza sanitaria a oltre 40 milioni di persone povere che prima risultavano esserne prive. Falsità più grande non se ne poteva inventare. Tanto per cominciare Obama non ha dato o regalato l’assistenza sanitaria a nessuno, quanto piuttosto ha obbligato tutti i cittadini a dotarsi di una assicurazione sanitaria, istituendo addirittura delle sanzioni economiche che vengono riscosse dall’IRS (Internal revenue Service, l’alter ego americano dell’Agenzia delle Entrate, tuttavia molto più aggressivo ed ostile di quest’ultima).

In secondo luogo tutte le compagnie di assicurazione sono obbligate a fornire un’assicurazione sanitaria con tre piani di copertura standard: bronze, silver e gold, mentre prima potevano rifiutarsi in presenza di un track record medico che evidenziasse una particolare status medico dell’assicurato. In terzo luogo il governo federale eroga sussidi (subsidies) a chi non avesse la capacità reddituale di sostenere il pagamento della polizza assicurativa. Infine l’Obamacare ha esteso le casistiche per cui è possibile essere “eligible” per il Medicaid a seconda dell’entità del proprio reddito (quest’ultimo correlato ai livelli di povertà federale). In definitiva pertanto l’Obamacare si è occupato di ampliare le modalità di intervento e la platea per cui il Medicaid era stato concepito (ancora nel 1965 dal Presidente Lindhon Johnson). Vi sono inoltre altre casistiche che non espongo in quanto la loro rappresentazione diventerebbe veramente difficile da comprendere per chi non è statunitense. Vediamo quali conseguenze a consuntivo si sono verificate a distanza di dieci anni dall’adozione dell’Obamacare. Innanzi tutto, e questo non è stato molto pubblicizzato, numerosi stati non hanno recepito le estensioni del nuovo provvedimento in quanto avrebbe comportato un innalzamento della pressione fiscale per tutti i contribuenti, ricordiamo: Texas, Florida, Alabama, Wyoming, Arizona, Oklahoma e Missouri. Molti contribuenti americani che si trovano in buona salute hanno preferito sostenere la sanzione piuttosto che obbligarsi a contrarre una assicurazione medica standard che non copre ad ogni modo molte casistiche mediche. Hanno acquistato invece l’assicurazione obbligatoria con i sussidi federali tutti quei contribuenti americani che avevano patologie mediche per cui le compagnie di assicurazione si rifiutavano di averli come clienti. Questo
ha obbligato numerose compagnie di assicurazione a ritirarsi dal mercato e come diretta conseguenza quelle che sono resistite hanno invece aumentato il valore medio dei premi di assicurazione anche oltre il 20%.

 

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