Nessun terrorismo, anzi apprezziamo la discussione e le proposte che emergono, pero’ dovete pur considerare che ci sono diversi studi che mettono chiaramente in relazione Incenerimento e Salute, gia’ al 2007. E non ce li siamo inventati noi ambientalisti.
Ora si cita sempre e solo lo studio Moniter, che e’ pur valido ma parziale, sui nascituri, e comunque non è cosi rassicurante, e’ una loro interpretazione. In realtà mette in evidenza i parti prematuri con la vicinanza agli impianti di incenerimento.
Il problema n.1 resta nel “”negazionismo assoluto”” del PD modenese di questo inquinamento prodotto dall’inceneritore, ovvero tutto e tutti inquinano e fanno danni alla salute, eccetto l’inceneritore di Modena.
E’ pur vero che inquinano le auto, le industrie, gli impianti di riscaldamento ecc. ma non solo. Ed e’ vero, come dice Paul Connet (portavoce internazionale dell’obiettivo Rifiuti Zero) che il rischio non è accettabile se e’ evitabile.
Ero presente un anno fa e ricordo il Dott Giancarlo Pizza, che rappresenta 22.000 medici dell’Ordine Regionale, in occasione della presentazione a Bologna dei dati Moniter: ha ricordato di essere intervenuto nel 2007 sul tema invitando ad abbandonare il sistema dell’incenerimento. Sempre in quella occasione anche il Dott. Marco Martuzzi, epidemiologo dell’O.M.S. ha invitato chiaramente i presenti a non aspettare ulteriori evidenze su malattie e di adottare il principio di precauzione.
Vi invito anche a leggere l’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Modena, nel maggio 2007, dall’Ordine dei medici di Modena, che decise di portare all’attenzione della Magistratura tutte le problematiche di carattere sanitario emerse dall’analisi e dall’approfondimento dei documenti in loro possesso presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Modena.
Sara’ un problema di coscienza dei nostri amministratori, comunque di quelli che pur sapendo non hanno fatto nulla per evitare il rischio.
L’alternativa all’incenerimento esiste e la terza linea, in fase di autorizzazione, e’ superflua se adottiamo il porta a porta. Anzi e’ una contraddizione provata, riuscira’ a farlo fallire. E per i prossimi 25 anni bruceremo rifiuti altrui a libero mercato per farla funzionare. Vogliamo questo? Il rifacimento della terza linea dell’inceneritore di Modena richiede un investimento consistente, oltre 50 milioni di euro, dirottiamo quei soldi sull’organizzazione della raccolta domiciliare su piu’ comuni possibile e sulla realizzazione di un centro riciclo e recupero.
Su Rifiuti Zero vi cito l’esempio di San Francisco, ora lal 75% di raccolta differeniata e che punta all’obiettivo riciclo totale:
http://archiviostorico.corriere.it/2011/febbraio/20/
Rifiuti_zero_niente_discariche_
Cooperazione_co_10_110220008.shtml
Per il Comitato Modena Salute Ambiente