Ottanta punti di raccolta firme per salvare Ostetricia
La petizione del Comitato “Salviamo le cicogne” chiede di valutare il mantenimento del punto nascite dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’Monti e per questo sta inviando una lettera a tutti i sindaci della montagna
CASTELNOVO NE’ MONTI (Reggio Emilia, 26 maggio 2015) – La più ampia raccolta firme degli ultimi tempi. Mai prima d’ora la montagna si era mobilitata così tanto. Stiamo parlando delle azioni intraprese dal Comitato “Salviamo le Cicogne”, il nuovo gruppo di pressione civile dell’Appennino reggiano, composto da una ventina di persone, a difesa del punto nascite dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia).
Ben 80 (ottanta!) punti raccolta firme, da Castelnovo ne’Monti a Scandiano, per la petizione popolare al Presidente della Regione Emilia Romagna, al Presidente della Provincia di Reggio Emilia e al Presidente dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino reggiano. Il Comitato sta inoltre inviando una lettera a tutti i sindaci della montagna contro la chiusura del suddetto reparto.
“Chiediamo di valutare – spiega la presidente villaminozzese Elisabetta Paroli –, in accordo con l’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, il mantenimento del punto nascite, di garantire la qualità dei servizi attualmente presenti quale condizione essenziale per la sopravvivenza della struttura stessa. Chiediamo di attivare ogni strumento per superare e risolvere le esigenze di sicurezza che gli standard pongono e attengono in gran parte alla professionalità, reperibilità ed esperienza del personale in servizio presso la struttura, perfezionando la già esistente integrazione con lo stesso punto nascita dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, considerandolo quindi a tutti gli effetti un punto nascita decentrato dello stesso presidio sanitario del capoluogo provinciale”.
“Chiediamo – prosegue – di valutare l’introduzione di sperimentazione di tecniche innovative di parto che amplierebbero il numero degli assistiti. Chiediamo alla Provincia di Reggio Emilia di attivarsi presso la Regione Emilia Romagna per sostenere il mantenimento e la riqualificazione del punto nascita, essendo presidio indispensabile per il futuro delle popolazioni della montagna reggiana. Chiediamo inoltre all’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano e ai sindaci dei Comuni che ne fanno parte di rendersi portavoce e di rappresentare presso gli enti preposti l’istanza”.
“E’ importante per la popolazione della montagna nel suo complesso poter far sentire quanto prima e con chiarezza la nostra voce – riprende la presidente Paroli – di qui l’invito a firmare in maniera rapida”.
Oltre alla raccolta firme, il Comitato sta inviando a tutti i sindaci della montagna una lettera, proponendo che venga approvato al più presto possibile in Consiglio Comunale un Ordine del Giorno, teso al mantenimento e alla riqualificazione e potenziamento del punto nascita dell’ospedale Sant’Anna, da inviare agli Enti Superiori quali la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, i Parlamentari ed i Consiglieri Regionali eletti nel territorio reggiano. Per agevolare e velocizzare le procedure, il Comitato ha redatto una proposta di Ordine del Giorno, allegata alla lettera da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale. Si chiede che i Consigli Comunali esprimano “la propria contrarietà all’eventuale chiusura del punto nascita del Sant’Anna” e che i sindaci si impegnino a “farsi portavoce contro la chiusura del suddetto reparto in ogni sede istituzionalmente competente”.
E’ possibile contattare e iscriversi al Comitato attraverso la pagina Facebook “Salviamo le Cicogne di Montagna”, oppure contattandone i membri all’indirizzo mail cicognemontagna@gmail.com.
Gabriele Arlotti
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