
Non dovremmo più stupirci del sindaco leghista di Ferrara Alan Fabbri.
Nella sua città, la Fondazione per l’agricoltura Fratelli Navarra è un ente morale proprietario di 600 ettari di terreno con diversi fabbricati urbani e rurali, che promuove lo sviluppo e l’economia agricola attraverso studi e sperimentazioni in frutticoltura e nelle colture estensive.
L’arcivescovo Gian Carlo Perego, in un convegno, ha invitato la Fondazione “ad aprire una porta sul mondo, valorizzando anche l’accoglienza di persone che hanno bisogno di casa, scuola, lavoro, terra, suggerendo la collaborazione con l’Università, con le Ong come l’Ibo o a diventare essa stessa capace di progetti di cooperazione in collaborazione con il Ministero degli Esteri e con i Comuni per richiedenti asilo, minori non accompagnati e rifugiati”.
Il sindaco inveisce: “La terra di proprietà altrui da ‘regalare’ agli immigrati come soluzione al problema demografico? La Fondazione Fratelli Navarra da trasformare in una Ong a tale scopo? Le dichiarazioni e i concetti espressi ieri dall’arcivescovo Gian Carlo Perego esprimono una inopportuna presa di posizione politica“ e un vescovo “non dovrebbe fare politica, ma prendersi cura delle anime”.
Non sono le cose dette da mons. Perego, ma a prescindere da questo, non è possibile prendersi cura delle anime, quali entità estranee e divise dal corpo; così come non è possibile per un vescovo testimoniare la Buona Novella senza fare ‘politica’, senza impegnarsi per una comunità umana più giusta e più rispondente al messaggio di Cristo.
Non esiste soltanto una Chiesa benedicente e dedita al volontariato; esiste anche una Chiesa che indica strade e apre visioni. Che è fare politica nel senso più alto del termine, diritto di ogni persona e aggregazione umana, ma che senz’altro non è fare politica come la intende il sindaco: potere, contrapposizione, ‘con me o contro di me’, ideologia.
E’ brutto constatare come per Fabbri fare politica sia non una necessità per l’uomo quale elemento di una comunità, ma qualcosa di ‘sporco’ e di fazioso dalla quale debba stare lontano chi cerca il bene dell’uomo.