Il tribuno Metello e i due beduini

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Sesto Cecilio Metello Celere, allora semplice tribu­no militare, galoppava un giorno per il deserto libico, nell’intento di raggiungere Sabratha prima di notte. Purtroppo il suo cavallo perdette un ferro – si era già nell’epoca in cui questi utili accessori erano di uso comune – e il cavaliere dovette smon­tare e proseguire a piedi. A notte inoltrata si ac­campò vicino a un gruppo di cespugli di sparto, che servirono da nutrimento per il suo cavallo, ma non per lui; al mattino Metello si rimise in marcia e a mezzogiorno, quando ormai esausto si trasci­nava sui gomiti e sulle ginocchia sotto il sole co­cente, Sabratha era ancora lontana.

Proprio allora vide spuntare e avvicinarsi rapida­mente due beduini montati su cammelli; quando lo raggiunsero, il romano chiese loro acqua e cibo, dicendo che li avrebbe ricompensati lautamente. «L’acqua -» risposero i due beduini «non si paga.» Quanto al cibo, avrebbero diviso con lui il loro pa­sto, composto esclusivamente di focacce dolci. Uno aveva cinque focacce, l’altro tre: fecero del totale tre parti uguali e ciascuno mangiò in silenzio la sua porzione. Alla fine del pasto Metello trasse la borsa e consegnò ai due beduini 8 aurei, raccoman­dando loro di spartirseli secondo giustizia.

Quando Metello si fu allontanato, i due beduini stettero un po’ a guardare le 8 monete d’oro, poi quello che aveva in origine cinque focacce lodò il senso giuridico dei Romani e fece per afferrare 5 monete.

«Fermo lì! » gli disse il secondo. «Si divide da buoni amici, 4 e 4. »

Il primo insistette, l’altro si impuntò e già balena­vano le scimitarre quando sopraggiunse sul suo veloce cammello il vecchio Ibrahim ben Iussif, noto ai due litiganti per la sua saggezza. Naturalmente, per il furbo Ibrahìm fu un semplice gioco fare le parti esatte.

Quanto toccò a ciascuno dei due beduini?

 

Risoluzione:

 

Ciascuna   delle otto focacce era stata suddivisa in tre porzioni uguali ottenendo così 24 fette, che erano state ripartite fra i tre commensali, 8 per ciascuno.

Di conseguenza le cinque focacce del primo beduino avevano fruttato 15 fette, delle quali 8 erano toc­cate al beduino stesso e 7 al romano; le tre focacce dell‘altro beduino erano state invece suddivise in 9 parti, 8 delle quali erano toccate al beduino e 1 al romano.

Le 8 monete d‘oro di Metello andavano quindi di­vise nel seguente modo: 7 al proprietario delle cin­que focacce e solo 1 all’altro’

(Per la cronaca si può ricordare che, pochi giorni dopo, il saggio Ibrahim fu trovato con la gola tagliata vicino al pozzo).

 

 Alberto Broglia

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