Il riformismo, il lavoro, il comune e gli utili di Hera

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Leggo l’intervento di Paolo Trande e su alcuni punti concordo anche, ovviamente sui diritti dei cittadini alla sanità e istruzione e anche sulla meritocrazia.

Sulla politica riformista del comune invece ho qualche perplessità. Se riformismo, alla moda del PD, è il costruire dissennato e a tutti i costi perché Modena non può essere finita così, deve avanzare fino al limite autostrada, deve aumentare in numero di abitanti, deve produrre e deve dar lavoro a coop e imprese, pensiamoci un attimo.

Non è tutto sbagliato ma possiamo discutere il come.

Possiamo discutere se dar lavoro anche recuperando il patrimonio edilizio esistente e utilizzando il tracciato ferroviario centrale senza costruire l’alta velocità in altro sito deturpando chilometri di natura, coltivazioni e fabbricati. Possiamo lavorare anche realizzando un parco naturale e acquatico al posto dell’autodromo di Marzaglia. Possiamo anche discutere se è necessario bruciare tanti rifiuti nell’inceneritore o creare ulteriori posti di lavoro realizzando la raccolta differenziata porta a porta e recuperando i rifiuti il più possibile per altri usi. Salvaguardandoci anche la salute.

Un riformismo davvero impopolare, caro Sindaco. Il bello è che ci avevate pure tentato di far qualcosa di democratico: il progetto partecipativo. Avevo tentato anche io di partecipare ma purtroppo è stato uno specchio per le allodole.

“Qui il centro-sinistra continuerà a fare politiche riformiste e distribuire equamente nella società i proventi della crescita” dice il capogruppo del PD.

Siamo d’accordo: distribuiamo. A questo punto visto che Hera continua a crescere e ad aumentare i suoi utili, come risulta dal bilancio semestrale, e visto che il comune di Modena è uno dei maggiori azionisti proponiamo di fare un utile minore ( anche perché il 42% va agli azionisti privati) e di aiutare i modenesi contenendo la tariffa e facendo una diversa gestione dei rifiuti e aiutando i cittadini meno abbienti a pagare le bollette.

Forse così possiamo garantire un po’ più uguaglianza e condizioni di vita qualitativamente migliori. Quello che dite è pura contraddizione.

 

Comitato Modena Salute Ambiente

 

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