“”Il rapporto sui redditi da lavoro dipendente di Federconsumatori e CSC-CAAF Srl Modena

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“”Il rapporto sui redditi da lavoro dipendente di Federconsumatori e CSC-CAAF Srl Modena dovrebbe campeggiare su tutte le scrivanie istituzionali, politiche e sindacali””.
 
L’analisi, consistente per mole di dati e rigorosa per metodo, di Federconsumatori e CSC srl Modena, sui redditi da lavoro dipendente è una spietata fotografia di ciò che ognuno percepisce da tempo: aumenta la povertà, il disagio, la difficoltà delle lavoratrici, dei lavoratori ed in particolare di giovani e donne. Al drammatico trend, in piedi da anni, si è aggiunta la crisi sanitaria pandemica, divenuta poi economica e sociale, che ha impresso una accelerazione ai processi di impoverimento della classe lavoratrice. Era difficile non sentire questi fenomeni che attraversano il corpo grosso del nostro territorio, diversi “”eventi sentinella”” erano evidenti da anni (precarietà del lavoro, working-poor, part-time involontari, morosità involontaria negli affitti, rinuncia visita ed esami medici etc). Chi ha continuato con la narrazione, interessata, della “”provincia ricca e grassa””, o non aveva “”l’orecchio a terra”” o pensava che l’unico modo per tenere competitivo questo territorio fosse la contrazione dei salari e dei diritti. Questi dati urlano una sola cosa: cambiamento! Cambiare, cambiare ulteriormente o ri-orientare le politiche pubbliche nazionali, regionali e locali nel senso della redistribuzione della ricchezza da una parte e azione delle lavoratrici, dei lavoratori e dei sindacati nel senso dell’aumento dei salari, del superamento della precarietà e dell’acquisizione di diritti. Istituzioni e politica si sveglino: salario minimo legale subito, una legge sulla rappresentanza sindacale, estensione del reddito di cittadinanza secondo quanto indicato dalla commissione Saraceno le prime misure urgenti. Molti Comuni, a partire dalla Città, sono a metà mandato e pur nella incertezza generale della ripresa della pandemia, aggiornino i propri programmi di mandato secondo questo dato drammatico di perdita di potere d’acquisto dei salari, in peggioramento per il dato dell’inflazione e, per quanto riguarda i Comuni guidati del centro-sinistra, avviino un confronto per estendere la base politica, sociale e le responsabilità di governo con il M5S e le altre forze progressiste, sulla base di un nuovo programma “”redistributivo e popolare””. Come denunciato da CGIL e UIL con lo sciopero generale, l’aumento delle bollette e la ripresa dell’inflazione approfondiranno gli effetti sociali dell’aumento delle disuguaglianze, adesso è il tempo di reagire, i progressisti e i democratici reagiscano con un serio e coraggioso programma di riforme nazionali e locali.
 
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