Fa rabbrividire, ma i termini sarebbero ben altri riguardo le parole pronunciate dal premier Matteo Renzi a proposito dell’emergenza migratoria, dopo che molti paesi della’EU tendono a scaricare tutto il peso sull’Italia – Abbiamo pronto il piano B. Se l’Ue non ci aiuta, faremo da soli -. Che cosa faremo da soli, non è dato a sapere. Tanto per cominciare abbiamo un ministro degli Interni incapace di gestire la criminalità interna. Il recente episodio dell’aggressione con un machete a Milano ad un ferroviere, colpevole solo di fare il proprio dovere, dimostra che i delinquenti possono girare armati e gli onesti non hanno nulla per difendersi. Andiamo avanti. Non abbiamo risorse per sfamare i nostri poveri pensionati, come possiamo pensare di nutrire e alloggiare dalle 150-200 mila nuove persone che approdano sul nostro continente? Dove pensa di trovarle? Aumentando le tasse a settembre, perché non ci sono le coperture per mantenere i parametri decisi dagli usurai dei paesi più forti, oppure diminuendo la paghetta che arriva alle così dette coop di solidarietà, che ci lucrano sopra? La smetta di lanciare proclami e frasi ad effetto e si renda conto che siamo quasi al punto di non ritorno. Attento Renzi, a giocare col fuoco, alla fine ci si brucia.
Come anticipato nell’editoriale scorso da titolo Immigrazione, in Europa vedono le televisioni italiane e si sono fatti un’idea di quello che sta accadendo nel nostro paese. L’invasione ha portato nuove malattie, o meglio, patologie che erano ormai scomparse nel vecchio continente. Non è passata nemmeno una settimana da quanto scritto, che la Francia persevera nel blindare le frontiere ma che, soprattutto, il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha dato l’annuncio che costruirà un muro lungo 175 chilometri, alto 4 metri, per chiudere il confine con la Serbia. Non solo, il fronte delle nazioni che non vogliono altri migranti, si sta allargando. La parola d’ordine di questi stati è – Gli sbarchi, sono un problema dell’Italia – Detta in maniera più volgare, sono c… vostri. E, sempre per rimanere in tema di televisione che trasmette il degrado della stazione di Milano o di luoghi di villeggiatura tipo Ventimiglia, si avrà anche un danno dal punto di vista turistico. Sì, perché il turista d’oltre alpe, si guarderà bene di venire in un paese a rischio malattie e di vedere situazioni di degrado dietro ogni angolo. Cercheranno altre mete. La Croazia ne è un esempio. Mare splendido, ottimo cibo, eleganti casinò, invece che le tante e poco attraenti sale Slot&Vtl italiane sotto casa che servono solo a rovinare economicamente molte persone. Vedremo, alla fine della stagione estiva, quando si tireranno le somme.
Da Bruxelles arriva la notizia che al parlamento europeo si è costituito un nuovo gruppo: l’Europa delle Nazioni e delle Libertà che alcuni organi d’informazione hanno già definito di estrema destra. Il gruppo si è subito dissociato da qualsiasi programma antisemita e altre posizione razziste. Questo non è bastato. Nello stesso giorno si sono riuniti i rappresentanti delle massime religioni che si sono immediatamente dichiarate preoccupate della cosa. Ora m’immagino il rappresentante israeliano con quale fervore si sia accodato a tale apprensione. Questa, a mio parere, è la classica forma di facciata che si usa in pubblico. Credo, però, che per Israele la nascita di questo gruppo, sia la manna caduta dal cielo. Sì perché il detto ‘Il nemico del mio nemico è mio amico’ è sempre attuale.
Dedico la chiusura a quella schiera di scrittori intellettuali, più o meno famosi che affollano i giornali e i talk show nazionali, che cercano di propinarci dotte considerazioni sull’islam moderato, buonista e tollerante. La mia sensazione è tutt’altra, e chiamo in causa proprio Israele. Nell’ottimo mensile di maggio di ‘Storia in rete’, è riportata la notizia di un giornale israeliano, fornita da un ex dirigente del Mossad (agenzia d’intelligence dello stato d’Israele), narrante che nel 1979 l’ultimo premier dello Scia, il laico iraniano Shapur Bakhtiar, chiese al Mossad di eliminare l’ayatollah Khomeini allora capo dell’opposizione islamica in esilio a Parigi. L’idea fu presa in considerazioni, ma in sede di consultazione trovò l’opposizione di alcuni membri e non se ne fece più niente. Uno di questi dirigenti, Yossi Alpher, ora dice – Adesso, però, provo grande rammarico per non avere appoggiato la richiesta -. Per la cronaca, Shapur Bakhtiar fu assassinato nel 1991 a Parigi da dei sicari iraniani, ben 12 anni dopo l’avvento al potere di KhomeIni. Questa, è la dimostrazione che l’Islam iraniano non dimentica facilmente e le parole perdono o tolleranza sono termini che non esistono nel loro vocabolario.