Questa affermazione, un tempo fortunato titolo di un serie televisiva degli anni ’90, si adatta a chi ha professioni e mestieri particolarmente pericolosi.
Oggi, alle categorie professionali, titolate per questa affermazione, si è aggiunto uno dei più rischiosi in assoluto fra tutti i lavori che portano a contatto con il pubblico, quello di controllore su treni e autobus… Non abbiamo dimenticato certo l’aggressione al capotreno modenese, dopo la stazione di Romanore, finito al Pronto Soccorso… nè quella del 22 luglio 2014 quando una capotreno è stata aggredita da due passeggeri senza biglietto e ricoverata all’ospedale di Lecco…Non si fa in tempo a leggere inorriditi i resoconti di dita addirittura staccate ad un controllore di autobus, a morsi, da un’irascibile e mordace gentildonna nigeriana non intenzionata a pagare il biglietto… che si legge di pestaggi, insulti, ferite, ad altri controllori, colpevoli di aver, per l’appunto, chiesto il biglietto a extracomunitari. L’ultima, in ordine di tempo, l’aggressione di una trentina di “”africani”” come genericamente riportano le agenzie, nei confronti di una conducente di autobus dell’Atac, sabato 20 settembre, a Roma, una donna, aggredita mentre era sul suo mezzo. Secondo le testimonianze, sembra che l’autista sia “stata aggredita da circa 30 sudafricani” che, “dopo aver preso a calci e pugni il bus 042, con una bottiglia spaccavano un vetro” .
Evidentemente è un’offesa, per questi gentiluomini, chiedere loro il biglietto, evidentemente, a loro non spetta questo semplice dovere civico.
Però io dico… qualcuno deve pur averglielo detto o fatto capire, che a loro tutto è permesso… Qualcuno deve aver rassicurato queste torme di incivili, sull’impunità che regna nella nostra povera Italia… qualcuno deve aver loro insegnato a dire le frasi che , sbigottiti e increduli, leggiamo nei resoconti giornalistici… Sono extracomunitario e non devo pagare… Sono un’immigrata e non mi serve biglietto…”” etc etc. Ecco, con questa serie di “”qualcuno”” vorrei poter scambiare due parole. Forse più di due.
Illustro brevemente il numero on line da oggi :
Maria, riporta in Raggiunto scopo vita gettasi zappa un aneddoto, forse una leggenda metropolitana, forse un fatto reale, forse solo una battuta squalliduccia…non è dato sapere. Di certo, l’incertezza del lavoro amareggia la vita e annienta la progettualità dell’individuo.
Alex Scardina firma L’acqua non ghiaccia più a zero gradi. Già in precedenti articoli l’autore ha contestato il modo di operare del governo per cui vengono annunciati eclatanti provvedimenti a cui, puntualmente, non seguono i fatti.
Massimo Nardi dopo il risultato del referendum in Scozia scrive una interessante analisi, L’Europa fra nazionalismo e non. Gli scozzesi restano fedeli alla corona in testa alla Sua Graziosa Maestà Elisabetta II. La simbolica rivincita sul Culloden del 16 aprile 1746 non c’è stata.
Da una differente angolazione, il Sen. Paolo Danieli, che firma L’esempio britannico, esamina quanto accaduto in Scozia. Il referendum per l’indipendenza è stato vinto dal no e la Scozia continuerà a far parte del Regno Unito. Ma nulla sarà comunque come prima. Né in Gran Bretagna né in Europa.
Per le Rubriche di Bice, Opinioni a confronto, Alberto Venturi e Gianni Galeotti rispondono alla domanda Davvero esiste una “”giustizia ad orologeria”” nel nostro paese, capace di influire sulla politica e quindi sulla Nazione? anche alla luce degli ultimi avvisi di garanzia “”eccellenti”” ( ben due candidati alla presidenza della Regione Emilia Romagna, il padre del Premier Renzi…)
Auguro a tutti buona settimana e buona lettura del n. 435-98