Il Museo Casa Enzo Ferrari nelle parole di Andrea Morgante

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Partecipato l’incontro di ieri in Casa Ecologica che ha svelato aspetti meno noti dell’iter progettuale e costruttivo del Museo

 

“Se si può sognare si può fare”. Più volte questa massima è stata ripetuta ieri, giovedì 17 novembre, nel corso di uno degli appuntamenti più sentiti di questa ottava edizione della Settimana della Bioarchitettura e della Domotica. Un incontro molto partecipato perché al centro vi è stato il progetto architettonico più importante per la città di Modena, il Museo Casa Enzo Ferrari. A raccontarlo proprio Andrea Morgante, l’architetto capoprogetto e responsabile della direzione artistica del Museo Casa Enzo Ferrari, che ha raccolto l’eredità del collega scomparso Jan Kaplicky. Un percorso che, attraverso immagini inedite del cantiere, ha svelato aspetti meno noti del progetto, relativi all’iter progettuale e costruttivo del Museo. “L’obiettivo che abbiamo perseguito nella progettazione del Museo – ha spiegato Morgante  – è stato quello di raccontare una vita, quella di Enzo Ferrari e di farlo attraverso una narrazione contemporanea e interattiva. Io stesso ho cominciato la mia avventura con il Museo leggendo più volte la biografia di Ferrari”.

Anche Adriana Zini, Segretaria della Fondazione Casa di Enzo Ferrari, presente ieri pomeriggio assieme a Claudio Gibertoni, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Modena e all’assessore alla Programmazione e Gestione del Territorio del Comune, Daniele Sitta, ha sottolineato come: “Questo Museo sì contiene automobili ma, attraverso la sua architettura e tecnologia, vuole in realtà lanciare un unico messaggio, quello della vita di Enzo. L’importanza di darsi grandi obiettivi e di impegnarsi a fondo nella vita quotidiana per raggiungerli”.

Morgante ha poi illustrato le specifiche tecniche del progetto e in particolare si è soffermato sulle innovative proprietà sostenibili dell’edificio: “Il risparmio energetico è stato ottimizzato inoltre la struttura non è stata dotato di aria condizionata: all’esterno saranno poste 28 sonde geotermiche. Il Museo Casa Enzo Ferrari rappresenta il primo caso in Italia di struttura pubblica di queste dimensioni che si avvale completamente della tecnologia geotermica”.

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