Più di un secolo fa, Sigmund Freud pubblicava il saggio “Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio”… opera nella quale trattava appunto della stretta relazione fra ciò che ci fa sorridere o ridere e il nostro inconscio. Parafrasando quel celebre titolo, si potrebbe parlare anche della relazione che taluni motti di spirito (o presunti tali) hanno con la decenza.
Dopo la sua uscita a dir poco infelice, esecrata da molti ma non da tutti, Oliviero Toscani ha trovato anche chi è prontamente accorso in sua difesa, chi l’ha definita una battuta, per amore della quale, il fotografo di fama mondiale è comunque passato su 43 suoi connazionali, periti nel crollo del Ponte Morandi, ha mostrato assoluta indifferenza per il dolore dei loro familiari nonché totale disinteresse per l’indignazione, il dispiacere, la preoccupazione degli italiani, davanti all’ennesimo disastro, imputabile all’incuria, all’incoscienza, alla mala gestione delle infrastrutture, e via di questo passo.
E’ derubricato quindi a motto di spirito, quel “… “Ma a chi volete che interessi se casca un ponte, smettiamola”. (Video trasmissione Un giorno da pecora) ?
“Ogni motto richiede un proprio pubblico, e ridere degli stessi motti è prova di una vasta concordanza psichica.” così scrive Sigmund Freud.
Beh, chi pensa che sia una battuta e nulla di più, conferma questa citazione, e in qualche modo assolve il grande fotografo, come per una cosa di poco conto. Questo, tuttavia,non è certo l’universale sentire, dato che persino la famiglia Benetton, la cui faccia nella vicenda terribile del Ponte Morandi è già altamente compromessa, ha pensato bene di “licenziare” il famoso e profumatamente pagato artefice delle sue campagne pubblicitarie. Forse un semplice atto pubblico, dicono i bene informati, per prendere le distanze, per non precipitare ulteriormente nella stima degli italiani. Chissà.
Non è nuovo a simili esternazioni e neppure è l’unico: sempre dell’autore Toscani, la frase ““Papà fotografò il Duce a piazzale Loreto. Io dove fotograferò Salvini?”, oppure parliamo di Vauro, che non si fece scrupoli di far ridere con una vignetta sui 309 feretri dei morti nel sisma che sconvolse l’Abruzzo, nel 2009, pur di demolire Berlusconi… Che dire, poi, della Littizzetto che per salutare Bocelli, notoriamente non vedente, gli porge la mano, senza che il cantante possa afferrarla…Attimo di imbarazzo che avrebbe spiazzato chiunque ma non lei…che ammicca e fa smorfiette al pubblico… che ride! Andando Oltralpe, le vignette di Charlie Hebdo, con la “lasagna” celebre pietanza nostrana, usata per illustrare il terremoto che colpì il Centro Italia nel 2016, vignetta in cui gli strati che si alternavano non erano sfoglie di pasta, ragù e besciamella ma erano macerie e povere vittime.
L’elenco sarebbe lunghissimo, non noioso, certo ma agghiacciante, questo sì.
Non siamo su un banale piano di gradimento o meno, di simpatie per questo o quell’autore o fotografo o giornale … neppure stiamo parlando del diritto, sacrosanto, come si dice in questi casi, di usare l’arma della satira, in nome della libertà. Anche nella società più disincantata e moderna, esistono dei limiti invalicabili, limiti che dovrebbero portare a fermarsi, di fronte al dolore, per decenza…
O meglio, dovrebbero esistere.
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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto sono link che portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.
Il motto di spirito e la sua relazione con la decenza
A.D.Z.
Massimo Nardi
L’ANPI per il Giorno del Ricordo promuove un seminario dal titolo: “”Il fascismo di confine e il dramma delle foibe”. Che cosa centra con l’esodo e la pulizia etnica?
Indipendentemente da quello che hanno imparato
Alberto Venturi
“”Non è importante quale scuola uno abbia fatto, ma ‘come’ l’abbia fatta, come abbia saputo assimilare quanto la sua scuola gli ha trasmesso, perché la stessa capacità di reazione l’avrà davanti agli stimoli dell’università.””
Eugenio Benetazzo
Linee aeree che smettono di volare in Cina, blocchi alla mobilità delle persone, battuta di arresto per il lusso mondiale, contrazione sistematica delle attività di consumo ordinarie impatteranno sui bilanci delle imprese quotate sui listini azionari di tutto il mondo in quanto la Cina è ormai uno dei principali clienti per dozzine di nazioni.
Richard Jewell, (anti)eroe dei nostri tempi
Francesco Saverio Marzaduri
Come ne Il corriere – The Mule, uscito subito prima, anche in questo trentanovesimo lungometraggio, Richard Jewell, si coglie una sensazione di graduale risveglio che collima con una progressiva e faticosa maturità, conseguita non senza incagli.
Corrado Corradi
Si è conclusa la settantesima edizione della kermesse sanremese. Sicuramente questo sarà ricordato come il Sanremo dei record.
Buona settimana e buona lettura del n. 689 – 378.